Top&Flop di Lazio-Fiorentina - Tertium datur

10.03.2015 10:00 di  Luca Capriotti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Luca Capriotti
Top&Flop di Lazio-Fiorentina - Tertium datur

 Fiorentina ce rievoca sempre ricordi un po' sinistri e un po' no, come quel crampetto che te viene quando pensi all'ex, e poi cominci a filosofeggiare sul "però la sofferenza serve sempre", "ci ha reso quelli che siamo", e però quando certi arbitri, e però quando certe partite a Firenze, e però quando certi gesti. Quella è la Fiorentina per noi. L'inutilità del filosofeggiare. L'inutilità dei filosofi almeno finché. Finché qualcosa non cancella l'onta. Finché qualcosa è così assoluto, e pieno, e dominante da cancellare il passato. Finché non arriva l'Amore. O finché non batti 4 a 0 la Fiorentina, e je fai una capoccia così che se la ricordano finché campano. Più la seconda, Oggi. 

TOP

"A uno Principe è necessario sapere usare la Bestia, e l'uomo". Il Principe, Machiavelli - Che soddisfazione cità il Principe quando avete appena ricevuto la più grossa lezione di calcio che si possa immaginare. Che soddisfazione restituirvi tutto il malloppone di toscaneggiante che ci avete sempre spacciato per italiano, i padroni della lingua, i cultori del bel parlato. Abbasso Pieraccioni, Dante dimettiti, Petrarca PPPRRRRR. Ah Dante, 33 cantiche pe descrive l'Inferno, e bastava venì 90 minuti all'Olimpico! 

Il Principe, quello vero - Non ce la possiamo fa. Quando Lucas Biglia tocca palla, sembra il Lago dei Cigni. Tutto sembra così perfetto. Così apposto col mondo. Così straordinario, e ordinato, e armonioso. Poi arriva un fallo magari, ed il pallone passa ad un altro. E tu, piccolo, e tu che non hai la sua grazia, ti stropicci gli occhi, e dici. Ripassategli il pallone. Ancora! Ancora!

Il Principe - Poi è entrato Onazi. 
Il Principe - Stiamo ancora in estasi. Non solo per il gol. Non solo perché ci ha portato in vantaggio, quando potevamo già sta 3 a 0. Perché poi, dal limite dell'aria, ha tirato una caracca tale che Neto l'ha piegata verso il palo ma non l'ha spezzata, e sto palo potrà esse fero, potrà esse piuma, ma intanto vibrerà da qua al 2023, che dice che ce sarà ancora Marino come sindaco di Roma, noi avremo 4 figli, Biglia allenerà l'Argentina, e ad un certo punto uno dirà. Il palo. S'è fermato il palo. E tutti ce stupiremo, che il Tevere c'è ancora, er Colosseo ancora colosseggia, e il palo non vibra più.

Il Principito - Comunque lui se je dai una palletta e lo fai insegui da una mandria di bambini assatanati alla Caffarella la palla non la perde mai lo stesso eh.
Il Principito - Mo non me dì che non sei mai stato alla Caffarella a fa le braciole.
Il Principito - Dici che è per questo eh, che tu ce regali il primo strillo de una sera de strilli, e noi strillamo, co le braciole sullo stomaco?
Il Principito - E' na braciola, la differenza tra Bene e noi.

Il Bene - No, non è che il Sole esiste per tutti. No, non è tenersi per mano (scusa amore por mi vida loca e top e flop). No, non è il bene che ti voglio lalalala. No, non è Ivana Spagna che canta Il Cerchio della vita e tutti l'animali intorno e un babbuino che alza un bambino di leone sopra una rupe. E' Cataldi. E' lui, un cucciolo di Leone. E je puoi mette contro quello che ha giocato al Chelsea e quello che ha giocato in Spagna e quello che te pare. Farà sempre quel movimento per ricevere palla in perfetta alternativa ed armonia col gran violinista Biglia, palla, e tic. E tac. Tic. E tac. Questo non è Tiki Taka, Luis Enrì (ah no, è Montella). Questa è na lezione di calcio romana. E da romano a non romano. Te lo diciamo tutti quanti in coro. E' dai tempi dell'Etruschi, che ce piji le pizze!

Dai tempi dell'Etruschi - Che non giocava un romano di 20 anni, e prendeva la fascia di capitano. 
Dai tempi dell'Etruschi - Sì, sì, Radu prende la fascia da Mauri, che esce dopo l'ennesima prova intelligente e sopra le righe, dopo 80' di fuoco, e Radu dà la Fascia a Cataldi. Flashback. 

Flashback - "Ah Tarquinio er Supè, c'hai rotto". 
 Flashback - Ah no scusate, quello era un altro. Flashback. L'ultimo romano, capitano, giovane, così giovane. Ce viene un groppo alla gola. Ce viene un sussulto. Dal sorriso se passa ad un velo di malinconia assurda in una giornata così bella, ma è così no, che va la vita, nelle gioie ce se ricorda sempre di quando. Di quando Nesta. Ma è un attimo. Aridateme la trombetta, tricchetracche. Annamo a ballà pe strada. Cioè no, siamo Laziali. Sorridiamo, signori. Siamo terzi.

Danilo Story - Era ieri, che faceva l'intervista doppia con De Francesco, che chiamava i laziali a Gubbio a venirlo a vedere, che segnava due gol e ce regalava uno scudo d'amore e d'orgoglio. Era ieri. Oggi si mette la fascia da capitano, e Tardelli continua ad anda in estasi mistica gridando. Sembra un vecchio. Sembra un vecchio. E i giornali continuano a chiama Conte, ao hai convocato Zaza in anticipo, ancor a non è della Juve, facce sto regalo. E noi, diciamo. Ma Dani, te prego. Non segna mai al Derby. Ce fai secchi.

Ce fai secchi - un po come Felipe, quando fa secchi tutti. Ogni volta che tocca palla una fata risuscita ed un commentatore tecnico muore nell'esercizio delle sue funzioni gridando omiodioomiodio. Ha spaccato più corde vocali di telecronisti e tifosi Felipe in due mesi che altri in 5 anni che stanno da noi. Solo Alfaro ce faceva gode così. Però de lui bastava Er pensiero.
La Sindrome di Alfaruccio - Eh si, perché se al 45' sei ancora uno a zero e cominci a pensa al secondo tempo, e te mancano 3 gol puliti puliti che te avrebbero fatto vince partita, beh. Due calcoli te li fai. Ripensi alle volte che eri sopra e poi hai maledetto ogni singola azione da gol sbagliata. Ripensi ad Alfaruccio, così feroce sotto porta. Ti commuovi. Speri nel rinnovo. E' la sindrome di Alfaruccio. Non je la potemo fà, a buttalla dentro. 

La Sindrome di Alfaruccio - NOOO, NON E' NETO. Che c'entra Neto dai, che se ce mettevi Fiori er caporedattore che oramai pur di non farlo giocare in porta je offrono la numero 9, fascia da capitano e cocktail nel dopo partita, beh non è Neto dai. Parerebbe chiunque. E' che siamo malati, facciamo bel calcio, siamo malati di calcio che conta, di tocchi contro tocchi ritocchi e belle azioni, andiamo pure al tiro, spesso pure in maniera spettacolare. E' che poi non facciamo i 6 gol che dovremmo. Ma se non puoi la vita che desideri. Se non puoi i 6 gol in 45'. Fargliene 3, nella metà del tempo. 

La Sindrome di Alfaruccio - Felipe non ce l'ha. E' da un pò di tempo che alle estasi mistiche che ce regala abbina momenti di straordinaria praticità. Tipo andando via a Tomovic, ed è rigore. E va lui. Antonio. 

Antonio - Antonio va sul dischetto. La gente lo riconosce, è lui, è quello che poi quando segna uno deve strillà. Però dal dischetto c'è sempre quel brividino. Non fa lo scavetto. Non fa lo scavetto. C'è sempre quel. Prima o poi te lo parano no, lo sai, è la legge di Taibi, gran paratore di scavetti con invocazione all'Onnipotente annessa, non lo fare. Non l'ha fatto. 

Antonio - A quel punto. Un tifoso fatto ad una certa maniera. Con lui a braccia larghe, nudo come mamma l'ha fatto, non può che. 1) Saltaje addosso (ah no, quello è reato) 2) Gridare e spogliarsi (altro reato) 3) Spacciare metanfetamine agli X-Men (Altro reato, la citazione di X-Men). 4) Coprirsi il viso, e piangere, perché mi sa che siamo terzi per davvero 4) Spacciare metanfetamine storte al tifoso che ci ricorda. Er Napoli in 10 minuti era sopra di due gol e ha pareggiato. 5) Ma perché è nudo comemammal'ha fatto. 

Antonio - Motivi della nudità di Antonio Candreva - 1) No, regà, a Torino non ce sto, è che c'ho n'impegno, dai regà na volta che non ce sto, trovatevene un altro pe er calcetto dai 2) No regà, è che sabato sera Basta 3) No regà, a Torino vado quando me pare, c'ho casa. 4) Ero felice, e se so felice so nudo. Capocotta, arrivo! 5) Masticà, CON LA MAGLIA NUMERO OTTANTASETTE. ANTONIO. CANDREVA. ANTONIO. CANDREVA. ANTONIO. CANDREVA. E giù lacrime (Pioli, piangiamo insieme Pioli. Ah no, sei ingarellato per er giallo a Romoletto. Piangiamo insieme dai, è catartico!)

Pioli - Piangiamo insieme, mister, siamo terzi!
Pioli - E' che è Lui, il vero artefice di questa Lazio. Certo, c'ha una squadra che fa paura, ma se tutto il resto è Gioia, è tutto grazie a lui. La maglia del Bologna, 7 giorni su 7. Pioli lo sai, lo sai che Luca piange ancora. Pioli lo sai, lo sai che Luca è a casa che sta bene!
Pioli - I punti Pioli. Vedi che succede a farne tanti. Che sei terzo, ed il Napoli non sembra così invincibile. Nessuno, sembra poi così invincibile. Tutti possono esse Cesena, ma nessuno, oggi, sembra che ci possa battere. Nel calcio, come nella vita. La vita, Pioli. Ce stai a fa una vita, Pioli. 
Pioli - Grazie, Mister.
Grazie, Novarè. Hai fermato Salah.  

Flop 

Salah(motto) - E' un pò un facioletto, l'Egiziano. Se pensava de esse forte come Felipe. Ma un Colosseo, vale mille Piramidi. Un tocco de Felipe, vale mille Salah. Che sarà pure forte (ce impone di dirlo il fatto che l'abbiamo subito preso al Fantacalcio). Ma loro hanno Salah. Noi una squadra. (E Felipe). 

Fiorentina - Facioletti si diventa. Punizione sulla trequarti, il pallone alla Fiorentina. Scatta Romoletto dalla porta nostra. Non la perde mai. Mette il turbo come solo lui lo sa mette. Scatta ancora più veloce. E dietro. Si vede che lo seguiva da un po'. Ci sta lo Stalker del Gol. 50 sfumature di Record. Romoletto tira, il consueto missile terra aria che si trasforma in un razzo missile Diego Fuser, Diego Fuser (andrebbe riabilitato, qualche mese alla Roma non cancella un coro perfetto, caz@@). Neto fa quello che ha fatto dall'inizio alla fine. Para. Ma ce sta quello che non è mai contento, che non è mai pienamente soddisfatto finché non segna, finché ancora una volta non supera sé stesso e tutte le aspettative e tutti i suoi stessi record. Perché deve essere così la differenza tra il bandito ed il Campione. E' l'amore, sciocchi, che lo fa correre di più, segnare di più. L'amore elevato a livelli di perfezionismo lucido e appassionato, l'amore elevato alla dimensione del per sempre. E oggi, se dovessi fare un monumento a questa squadra, e se lo merita un monumento. Lo farei a questo giocatore, che insegue uno che ha parecchi anni di meno, e quando il portiere para, in tuffo ci regala finalmente il coro. E tutti insieme, je ne famo 3. Ed è questo il segreto. Tutti insieme. 

Tutti insieme - Per lei combattiamo. (Viecce a trovà qua, va)
Tutti insieme - La ariamo. 
Tutti insieme  - Tutti insieme, ma poi è ancora quel tipo. Quel monumento a sé stesso ed al calcio. L'ultimo ad andare via dal campo. E' ancora Miro Klose a regalarci, il giorno dopo, il sorriso di chi ha vinto 4 a 0. Non è come il 3 a 0. 4 a 0 è uno stile di vita. Regala indicibili giochi con la parola poker ai giornalisti. Ma soprattutto. Regala quella dimensione di superiorità assoluta. La Vittoria. Il senso profondo di aver dominato, surclassato, una delle squadre più in forma, migliori del campionato. Semplicemente perché siamo più in forma, più squadra, più di tutto noi. E l'altri corrono, fanno i gradassi con le piccole. Ma poi quando incontrano noi, abbassano la testa. Perché questo giorno è nostro, Pioli. E ti abbracciamo forte, Pioli. Perché se Cracco è er papà de quel 22enne che ha perso Masterchef, te lo diciamo Pioli. Facce da padre, madre. Sposace. Sposiamoci tutti. Oggi è un giorno da Laziali. Oggi è un giorno superiore agli altri. Oggi è il nostro giorno. 

Menzione Speciale. 

A tutti quelli che dicevano "Se non vinciamo lo Scudetto quest'anno...". A tutti quelli che dicevano: "E' nel nostro destino". Non vi diremo nulla. Sorrideremo, e vi basterà. Perché già lo sapete. Che Agosto vi sia lieve. 
 
(Noi potemo piange Pioli. Dai non ce pensa al giallo de Romoletto. Ce sta Keita, ce sta un'altra partita, un'altra battaglia. Ma noi, non siamo come loro. Noi, oggi sorridiamo, e basta. Ma dentro, Pioli. Se potessi vedere che ci hai regalato. Se potessi sapere quanto aspettavamo quest'orgoglio forte. Questo battito). 


Lo sentiamo che batte forte. Come mai ha battuto. Lo sentiamo che batte forte tutto l'orgoglio del nostro popolo. Lo sentiamo che batte come non batteva da anni, É qui, corre al nostro fianco una falange di cuori, un manto di sogni, una storia ancora nuova da raccontare, e tutta la Storia che dobbiamo tramandare. Questo giorno è nostro, Laziali. Distendete il sorriso migliore. Alzatelo al cielo. È qui, batte come non succedeva da anni. È il sorriso di chi dice. Io sono Laziale. È la fierezza di chi forte sussurra. Noi l'amiamo. E per Lei combattiamo. Oggi è un nuovo giorno. Oggi, questo giorno, è nostro.
Tertium datur. Siamo terzi.