ESCLUSIVA - Mondonico: "Lazio, mai più Empoli! Lotito? Ricordo quella volta..." - VIDEO

Pubblicato il 16/11 alle ore 9
17.11.2014 06:00 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Mondonico: "Lazio, mai più Empoli! Lotito? Ricordo quella volta..." - VIDEO
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© foto di Federico De Luca

Trasferta amara l'ultima in terra toscana per i biancocelesti. Se un mese prima il Franchi di Firenze fu terra di conquista, il verdetto del Castellani suona un po’ come un’imperdonabile stecca per un’orchestra che aveva abituato tifosi e non a ben più soavi sinfonie. Per fare un punto sul cammino degli uomini di Pioli fino ad oggi, con una panoramica più ampia sul calcio nostrano, è intervenuto ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it mister Emiliano Mondonico, oggi opinionista Rai e tecnico dell’Equipe Lombardia, in occasione della V edizione del quadrangolare ‘Un altro calcio è possibile':

Stiamo assistendo quest’anno ad un campionato molto più equilibrato…

“Speriamo! La Roma sembra aver colmato il gap con la Juve e non sembra più esserci un fuga solitaria ma un discorso a due. Spero però che anche le altre riescano ad essere più competitive di quanto non lo siano state lo scorso anno. Anche perché, storicamente, la corsa al titolo nel nostro campionato non è mai stata riservata a due sole squadre, ma alle cosiddette 7 sorelle, ossia squadre dello stesso livello che si giocavano sino alla fine lo scudetto”.

In questo ventaglio di squadre può inserirsi anche la Lazio, per lo meno nella lotta per l’Europa che conta?

“La Lazio aveva fatto benissimo, poi ti capita di perdere una partita ed è lì allora che si nota quella differenza che c'è anche tra Juventus e Roma. I bianconeri sono abituati a vincere, la Roma no e pertanto può capitare di incappare in questo assopimento. Stesso dicasi per la Lazio. Sicuramente domenica ha sbagliato l’approccio alla partita, e ciò rimette tutto in discussione. Quando hai davanti questo tipo di gare non puoi assolutamente permetterti di steccarle, perché non è tanto la sconfitta che ti penalizza, ma è la tua sicurezza che viene meno”.

Un ridimensionamento quindi dopo la trasferta di Empoli?

“Dipende! Una sconfitta ti ridimensiona, una vittoria ti riporta in auge. Io penso che la Lazio debba avere la sua logica e sapere benissimo dove può arrivare. Pertanto non deve lasciarsi condizionare da una sconfitta o una vittoria. Non solo essere abituati a perdere ma essere abituati a vincere”.

E Lotito? Troppo presenzialista o reputa legittima la sua ‘ubiquità’?

“Siamo stati insieme in un villaggio vacanze due o tre anni fa. Non avevo mai parlato con lui prima e ho scoperto una persona squisita. Al di fuori dell’ambiente calcistico, è molto disponibile, lontano mille miglia da come lo avevo inquadrato io nel mondo del calcio. Avendolo conosciuto personalmente posso solo parlarne bene. Poi lui conosce la legislazione sportiva e i diritti e doveri. E penso che sappia come metterli in pratica”.

Cambiando argomento, ieri la notizia dell’esonero di Mazzarri e il ritorno di Mancini…

“Molti ne parlavano da tempo. Ci sono sempre quelli che sanno tutto e che sapevano che Mazzarri avrebbe avuto le ore contate. Personalmente pensavo e speravo che potesse tirare avanti ancora un po’, che potesse almeno mangiare il panettone di Natale e dimostrare ancora di poter allenare l’Inter. Poi è successo invece quello che nel calcio italiano accade spesso. L’ipotesi più probabile era che potesse arrivare una figura accettata dall’ambiente come Zenga, anche perché Mancini a livello economico era molto più impegnativo. Invece hanno deciso di puntare su questo ritorno. Complimenti allora a Mancini! Penso che vedremo sin da subito nuovi risvolti, perché non è detto che ad un allenatore occorra un anno prima di cambiare le cose. Un tecnico deve portare entusiasmo e modificare le abitudini della squadra. Ecco perché di solito un nuovo allenatore alla prima domenica vince. Perché i giocatori ricevono nuovi modi di parlare, di proporsi e di agire anche a livello tattico. Lo vedremo subito nel derby se sarà così”.

Rivedremo presto mister Mondonico in panchina?

“È una domanda difficilissima perché non dipende da me. Il calcio sia sempre stato la mia passione ma è oltremodo evidente che si va avanti con l’età e che qualcuno possa pensare che si possa avere un po’ di ‘rimbambimento’. Per cui immagino che chi deve fare delle scelte non voglia rischiare troppo. Ti dirò che spesso e volentieri la mia entrata in corsa è avvenuta sempre quando non c’era più niente da fare. Quando una squadra era alla canna del gas ecco che si chiamava Mondonico. In questo momento non mi sembra che ci siano delle squadre alla canna del gas e pertanto vediamo cosa succederà in futuro, anche se non auguro a nessuno di essere alla canna del gas! (ride, ndr)”.