Marcolin a Llsn: "Il gruppo deve ricompattarsi, basta screzi. Il lavoro è l'unica medicina!" - VIDEO

Pubblicato il 15/11 alle 20:30
16.11.2015 07:24 di Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Dai nostri inviati Saverio Cucina e Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
Marcolin a Llsn: "Il gruppo deve ricompattarsi, basta screzi. Il lavoro è l'unica medicina!" - VIDEO
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© foto di Federico Gaetano

Tra i protagonisti dell’evento “Il volo dell’aquila” dedicato a Tommaso Maestrelli, svoltosi ieri a Rocca di Papa, non poteva mancare anche Dario Marcolin, ex centrocampista biancoceleste della Lazio di Cragnotti, ancora oggi nei cuori di molti tifosi laziali. Nelle vesti di allenatore, reduce dalla buona esperienza sulla panchina del Catania, il tecnico bresciano ha analizzato ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it anche il complicato momento degli uomini di Pioli, non prima di aver sottolineato il valore della giornata di ieri, tutta a tinte biancocelesti: “Per noi oggi è stata una giornata molto particolare per la folla che abbiamo trovato, il calore e la lazialità che la gente ci ha regalato. Quando fai queste partite non sai mai quello che trovi, invece oggi è stata una giornata da incorniciare, tutti si sono divertiti e anche noi dal campo lo abbiamo percepito”.

Ti abbiamo sentito rievocare i cori del passato. È stato un po’ come fare un tuffo indietro e ricordare le glorie e i fasti biancocelesti…

“Io dico sempre ai miei amici di aver avuto la fortuna di aver giocato nella Lazio dei grandi campioni, dove ovunque andavi avevi la sensazione di poter vincere con tutti. Non che oggi non sia forte, ma i tempi sono cambiati. Per poter giocare 5 minuti all’epoca dovevi sperare che Veron avesse la febbre, che Nedved non stava bene o Almeyda avesse un infortunio. La rosa era di 28 o 30 giocatori e questo la dice lunga su quale fosse la qualità della squadra.  Ho avuto la fortuna di passare in quel momento per cui mi tengo stretto quei ricordi. Quando veniamo a fare queste partite mi fa sempre piacere vedere che la gente ti ricorda con affetto per il professionista che sei stato, sia sul campo che fuori”.

Hai accennato alla Lazio di oggi. A questa squadra manca continuità, cosa sta succedendo in questo periodo?

“Penso che abbiano solo bisogno di recuperare energie, soprattutto i giocatori più importanti. Questi ultimi risultati hanno lasciato un po’ di malcontento, ma sono sicuro che Pioli sappia cosa fare. Io faccio l’allenatore e in questi momenti hai solo bisogno di ricompattare il gruppo e tirare fuori l’episodio vincente che ti facci riscattare la molla. Sono convinto che la Lazio debba affidarsi ai giocatori che ora possano garantirgli più certezze. Queste le puoi trovare soltanto attraverso il lavoro e i risultati. Credo che Pioli sappia bene cosa farà già alla ripresa dalla sosta”.

L’episodio della fascia da capitano affidata a Biglia piuttosto che a Candreva ha forse generato qualche malumore in più. È plausibile o è soltanto secondo te una questione di energie?

“La Lazio ha bisogno di ricompattarsi, anche in virtù di queste dinamiche che possono scaturire quando ci sono delle aspettative non ripagate. In questi casi vincere aiuta a vincere. Quando porti a casa i tre punti i giocatori gioiscono, fanno gruppo e si fidano l’uno dell’altro. La squadra adesso ha bisogno di questo spunto. Pochi proclami, testa bassa e lavorare. Questa è l’unica medicina che io conosca”.

Passando ai singoli, forse quelli più rappresentativi come Biglia, Felipe Anderson e Candreva non riescono ancora ad avere lo stesso smalto dello scorso anno…

“Quello fa parte delle annate. Un allenatore sa che in ogni campionato un giocatore può avere degli alti e bassi. Sono sicuro che anche loro torneranno ad essere protagonisti al più presto. Non credo che ci siano dei casi ma ognuno di loro ha bisogno di un episodio o una scintilla che faccia scattare qualcosa. Sono fiducioso perché i giocatori sono gli stessi, il tecnico anche e per giunta dopo un anno si conoscono meglio. Pertanto ci sono tutti i presupposti per un futuro in crescendo”.