Premio Calabrese, Inzaghi: "Spero che i big restino alla Lazio, non siamo più la sorpresa del campionato" - FOTO&VIDEO

Pubblicato il 5 giugno alle ore 17:55
06.06.2017 07:24 di Alessandro Vittori Twitter:    vedi letture
Fonte: Dai nostri inviati Alessandro Vittori/Federico Marchetti - Lalaziosiamonoi.it
Premio Calabrese, Inzaghi: "Spero che i big restino alla Lazio, non siamo più la sorpresa del campionato" - FOTO&VIDEO

AGGIORNAMENTO ORE 19:38 – A margine dell’evento, sono arrivate anche le parole di Walter Mattioli, presidente della Spal, ai microfoni dei cronisti presenti: "Il nostro obiettivo era di salire in Serie A. Abbiamo un gruppo di grandi uomini prima che bravi giocatori, un bravo allenatore e una società importante. C'erano i presupposti per fare bene e così è stato, abbiamo regalato una grande gioia alla città. Ora sotto con la programmazione della prossima stagione, avremo di fronte le migliori squadre inItalia. Tanti giocatori ci piacciono, so che il nostro direttore sportivo sta già lavorando, ho visto già alcuni nomi, c’è un buon rapporto con la Lazio. Non posso fare nomi però molti giovani della Lazio potrebbero aiutarci. Auronzo? L'anno scorso ci ha portato bene. Inzaghi è una grande persona prima che un grande allenatore. L'ho conosciuto l’anno scorso e ci siamo fermati a parlare, questo suo anno non mi ha sorpreso. Ci incontreremo di nuovo quest’estate perché ci sarà ancora una volta l’amichevole Lazio-Spal, il 22 o il 23 luglio, spero porti fortuna ad entrambe”.

AGGIORNAMENTO ORE 18.45: Premiato anche Riccardo Cucchi per la sua longeva carriera. Il giornalista ha anche ricordato il 14 maggio del 2000 rivivendo gli ultimi istanti prima del fischio finale della sfida di Perugia con una simulazione di radiocronaca.

AGGIORNAMENTO ORE 18:22 - Ed ecco che, durante la premiazione, Simone Inzaghi ha voluto fare un bilancio della stagione della Lazio: "Un'estate tormentata la scorsa, avevo avuto la fortuna di allenare la squadra nelle ultime 7 partite ed ero fiducioso. Sapevo che il gruppo mi avrebbe seguito, poi siamo stati aiutati dai tifosi. La soddisfazione più grande è aver riportato la gente allo stadio. Un allenatore a cui mi ispiro? Io sarò sempre grato a Giuseppe Materazzi che mi ha fatto esordire in A: avevo tanti attaccanti davanti a me eppure mi fece giocare. Anche io quando ho avuto l'opportunità ho fatto esordire i ragazzi. Andremo incontro ad una stagione difficile, è come abbiamo visto con la Coppa Italia non è facile giocare 3 partite a settimana. Importante trattenere gli elementi migliori, so che c'è un mercato ed è quasi impossibile che tutti possano rimanere. In quel caso non dobbiamo farci trovare impreparati per la sostituzione. La cosa più difficile è confermarci, dovremo partire nel migliore dei modi per rendere la stagione straordinaria come quella scorsa​

AGGIORNAMENTO ORE 18:20 - Prima della premiazione l'ex attaccante laziale Bruno Giordano ha preso la parola: "Grazie a Simone la Lazio è tornata grande, speriamo che possa spiccare il volo sempre più in alto, come un'aquila. Simone deve farsi rispettare con degli acquisti mirati, storicamente la Lazio fa un anno importante è quello successivo un po' meno. Da tifoso mi auguro sempre il massimo, sarà sempre più difficile con le milanesi così attrezzate. La Lazio ha una buona base, la prossima stagione il quarto posto vale la Champions e ci vuole qualche giocatore di qualità. In Italia manca l'ultimo step per tornare ai livelli che ci competono. Alcune convocazioni di Ventura non le comprendo, non mi piacciono i contentini ai giovani che poi non avranno un seguito".

Una serata per ricordare un grande giornalista del panorama nazionale, Pietro Calabrese. Anche quest'anno grazie all'idea di Antonio Agnocchetti si rinnova l'appuntamento con il premio intitolato all'ex direttore de Il Messaggero e La Gazzetta dello Sport. In questa sesta edizione saranno presenti ospiti del calibro di Giovanni Malagò, Walter Veltroni, Sergio Pirozzi, Antonio Percassi, Simone Inzaghi, Bruno Giordano e Riccardo Cucchi. Durante l'evento il tecnico della Lazio ha parlato ai cronisti presenti: "Non mi sento una bandiera della Lazio, ce ne sono state tante altre. In biancoceleste mi sento bene, è la mia dimensione, mi sento a casa, ho vicino i miei tifosi e abbiamo visto che nonostante qualche delusione posso contare sul loro sostegno. Ho i miei ragazzi con cui ho un bellissimo rapporto, sapevo che mi avrebbero aiutato ed è per questo che fin dal ritiro ero fiducioso. Il mio augurio è quello di trattenere i big, la mia non è una frase di circostanza. Dopo l'ultima partita a Crotone abbiamo avuto il rompete le righe, i contatti sono tra i giocatori e la società. Sanno entrambe le parti qual è la mia volontà: i giocatori li ho allenati e valorizzati e spero che il prossimo anno ci saranno tutti quanti. L'obiettivo per la prossima stagione è confermarci a questi livelli. Le squadre che ci sono arrivate dietro faranno investimenti per far sì che il gap diminuisca, ma noi non saremo più una sorpresa. Il campionato è competitivo ma faremo in modo di farci trovare pronti. Ho la fortuna di avere un buonissimo rapporto con il direttore, ci conosciamo da tanti anni e lui sa quali sono le mie priorità. In questi ultimi venti giorni ci siamo confrontati, ci siamo visti, abbiamo studiato. Si fanno tante discussioni sul calcio, ed è normale che tutto sia condiviso. L'augurio è che la squadra sia pronta da Auronzo, ma i tempi tecnici li conosciamo tutti e questo vale per tutti, non solo per la Lazio. Sappiamo che il mercato può andare in vari modi. La finale di Champions? Il Real è una grandissima squadra, la Juventus ha fatto un ottimo primo tempo, forse nei primi 20 minuti meglio degli spagnoli che però poi hanno meritato la vittoria. Sono d'accordo con Buffon, il Real oltre a meritare ha avuto anche gli episodi favorevoli per indirizzare la gara, senza nulla togliere a chi ha vinto. È stato detto che voglio giocatori dal campionato italiano ed è vero, però possono anche arrivare giocatori non dall'Italia che sono europei da parecchio tempo e hanno quello che richiedo io per darci una mano".