Guerra fredda all'Olimpico, tra perquisizioni e discussioni: De Martino allontanato dallo stadio per alcuni minuti

14.03.2013 21:28 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi- Lalaziosiamonoi.it
Guerra fredda all'Olimpico, tra perquisizioni e discussioni: De Martino allontanato dallo stadio per alcuni minuti
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© foto di Federico Gaetano

Si respira un clima piuttosto ostico allo Stadio Olimpico. Atmosfera da guerra fredda: non ci sono “spari”, ma l’arsenale sembra pronto. I tifosi biancocelesti si sono riuniti all’esterno dello stadio, per esprimere il dissenso in maniera pacifica. Due turni a porte chiuse, questa la decisione della Disciplinare dell’Uefa, confermata in II grado. Puniti alcuni atteggiamenti della tifoseria nella gara con il Borussia Monchengladbach, la storia è nota. La Lazio ha preso atto della decisione della Uefa senza opporre resistenze, i tifosi stessi hanno organizzato questa sorta di sit-in per far sentire la propria vicinanza alla squadra. Storia chiusa? Neanche per sogno. La Uefa ha intensificato i controlli, scannerrizzato tutti i giornalisti all’ingresso dello stadio, diversi colleghi hanno riscontrato problemi e alcuni sono rimasti fuori, per motivi non dipendenti dal club. Tra perquisizioni e “tagli” imposti dal massimo organismo federale, sicuramente eccessivi, i giornalisti sono entrati non senza difficoltà in tribuna stampa. Il Responsabile della Comunicazione biancoceleste Stefano De Martino ha discusso civilmente con il Delegato Uefa per chiedere delucidazioni sul trattamento riservato alla Lazio e ai suoi cronisti e precisando come i tesserati biancocelesti abbiano il diritto di fare ingresso nell’impianto senza incontrare ostacoli di sorta. Atmosfera da guerra fredda: De Martino è stato allontanato in maniera coatta, accusato di atteggiamento violento nei confronti del delegato di turno. La situazione è rientrata velocemente, il Responsabile della Comunicazione è stato “riaccompagnato” all’interno dell’impianto. Il discorso sembra chiuso, ma questo clima di ostilità non fa bene al calcio. Chi predica moralità, non dovrebbe riservare questi trattamenti nei confronti di un club che ha mostrato piena disponibilità nel debellare qualunque tipo di atteggiamento non conforme al regolamento, inneggiando alla legalità. Dovrebbe, il condizionale è d’obbligo.