PAGELLE Roma - Lazio: Felipe vero nueve! Cataldi da capitano, Casale-Romagnoli che muro

PROVEDEL 7: Reattivo sulle uscite, basse o alte che siano. Fa sentire la presenza alla difesa, la tranquillizza ed era provvidenziale vista la fisicità della Roma. Coi piedi torna a essere il centrocampista ammirato nella prima parte di stagione.
LAZZARI 6,5: Per gran parte del derby con un doppio condizionamento, il giallo e una spalla che fa male. Eppure non si tira indietro, anzi, appena può si spinge avanti. Velocità e personalità.
Dal 69’ HYSAJ 6,5: Non è mai facile entrare così nei 20 minuti più concitati. Regge bene da quella parte.
CASALE 7,5: Non concede un centimetro, non concede una palla alta, non concede nulla. Reattivo e cattivo, era stato il migliore del reparto anche nelle ultime due sconfitte. Oggi, a maggior ragione, va applaudita spellandosi le mani la sua partita.
ROMAGNOLI 7,5: Comanda la linea, tira fuori tutto il carisma e la voglia di giocare il derby con la maglia giusta. Una garanzia assoluta, provvidenziale in un paio d’occasioni, soprattutto quando in scivolata contrasta Zaniolo che aveva vinto 1.400 rimpalli per entrare in area.
MARUSIC 7: Non si fa saltare, gioca pulito palla al piede e cattivo se ce l’hanno gli altri. Nel recupero respinge qualsiasi cosa passi nella sua zona. Granitico.
VECINO 6,5: Un’importanza tattica straordinaria, contrasta e riparte, è costantemente l’uomo in più nell’area della Roma, in special modo nel primo tempo. Nella ripresa serve la garra, quand’è così lo mandano a nozze.
CATALDI 8: Tutto ciò che si chiede a un capitano in un derby. Tecnicamente, tatticamente, caratterialmente, buon sangue da laziale non mente. Pressa e imposta, prestazione super in entrambe le fasi (che sembrano 3 per quanto corre). Il migliore di un reparto in cui preoccupava l’assenza di Milinkovic: non fa rimpiangere la sua squalifica, nel senso che fa quasi pure la mezzala, oltre che il regista.
LUIS ALBERTO 6,5: Gli si chiedevano colpi e impegno, prova a non far mancare nulla e ci riesce. Buone percussioni, duetta bene coi compagni, lotta col veleno necessario. La voglia che mette si nota anche al momento del cambio, non avrebbe mai lasciato il campo.
Dal 71’ BASIC 6: Aggiunge fisicità, serve tutto per portarsela a casa.
PEDRO 7,5: Il marpione che ruba la caramella al bambino che non la accetterebbe mai da uno sconosciuto. Ibanez è un pivello che trema di fronte a cotanta esperienza e furbizia. Gli strappa il pallone in pressing, diventa un assist per Felipe, è l’episodio che stappa il match. Il brindisi con le bollicine che escono sono tutte per la Lazio.
Dal 69’ CANCELLIERI 6,5: Un’azione in volata in cui fa tutto bene, compreso l’appoggio per Felipe. Si addormenta su un passaggio in orizzontale, è lucido a non toccare El Shaarawy, pronto a buttarsi da quando aveva ancora il fratino delle riserve addosso.
FELIPE ANDERSON 8: Falso nueve che trasforma in realtà i sogni della Lazio e gli incubi della Roma. Viene incontro, riparte, gestisce alla grande i palloni. E poi… ah, sì: butta dentro col mancino la chance d’oro regalata dal pressing di Pedro. Colpo secco, colpo grosso.
ZACCAGNI 7: Manda al manicomio Mancini, costretto a rimanere negli spogliatoi all’intervallo per il timore che lo caccino. Guadagna falli, permette alla manovra di svilupparsi sulla sinistra. Esce stremato nella soddisfazione generale.
Dall’85 ROMERO sv
ALL. SARRI 8: Vince il derby senza Milinkovic e senza Immobile, meritando i 3 punti e la rosicata giallorossa. Felipe Anderson falso nueve è una sua intuizione, Luis Alberto a centrocampo una scelta consapevole, l’atteggiamento in campo un obbligo rispettato.
ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio 6; Mancini 5 (Celik 6), Smalling 6, Ibañez 4; Karsdorp 5,5 (El Shaarawy 5), Cristante 5, Camara 5,5 (Matic 5,5), Zalewski 5,5 (Belotti 5,5); Pellegrini 5,5 (Volpato 5,5), Zaniolo 5; Abraham 4,5. All. Mourinho 5.