FOCUS – Lazio, tra panchina e morale sotto i tacchetti: il curioso caso di Milan Badelj

Pubblicato il 15 febbraio alle ore 23:00
16.02.2019 07:40 di Tommaso Guernacci Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS – Lazio, tra panchina e morale sotto i tacchetti: il curioso caso di Milan Badelj
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano

Antefatto breve: sta per iniziare il secondo tempo di Lazio-Siviglia, Marco Parolo - a causa di una distorsione alla caviglia rimediata a inizio gara - già da qualche minuto ha alzato bandiera bianca. Al suo posto entra Danilo Cataldi. Colpo di scena: nel momento in cui tutti si aspettavano l'ingresso in campo di Milan Badelj, mister Inzaghi cambia la sceneggiatura. Il resto della trama ci catapulta direttamente a fine partita e a un Badelj che lascia lo stadio parecchio scuro in volto. Cosa sta succedendo? Perché un giocatore dalle qualità indiscusse come il croato non è impiegato come si deve? Ma andiamo con ordine. 

LAZIO, I NUMERI DI BADELJ – Dal suo arrivo alla Lazio sino ad oggi, Badelj ha messo insieme solamente 14 presenze complessive tra campionato e coppe, per un totale di 692' giocati: praticamente 7 partite e mezza. Nello specifico, l'ex centrocampista della Fiorentina ha giocato 13 partite in Serie A: 5 volte è subentrato a gara in corso, 8 volte è partito titolare e altrettante volte è rimasto seduto in panchina. Ma c'è un numero che fa riflettere ancora di più: sono solo 2 le volte in cui è sceso in campo per gli interi 90'. E nelle coppe? Il dato è ancora più eclatante: 1 presenza da 61' in Europa League (anche se nella fase a girone c'è l'aggravante di diverse gare saltate per infortunio) e nessuna in Coppa Italia. Certo, questi sono solo numeri, non si vuole in nessun modo cercare per forza un colpevole. Piuttosto si cerca una soluzione.

ESPERIENZA E MALCONTENTO - Già il malcontento di fine gennaio, con Badelj sentitosi messo da parte e diverse voci (più di qualcuna a dire il vero) che avrebbero scommesso su un suo ritorno imminente a Firenze, doveva suonare come un campanello d'allarme. Ma così non è stato: la Lazio lo ha voluto trattenere a tutti i costi. Il ds Tare crede fortemente nel ragazzo ed è convinto che si rivelerà molto utile alla causa. Adesso però servono i fatti. Molto probabilmente il croato contro il Genoa domenica prossima giocherà titolare. A primo impatto, vista anche la moria di infortuni che ha colpito la rosa biancoceleste, la cosa potrebbe sembrare scontata, ma così non è. Contro il Siviglia, in una partita ancora in bilico e con tutto il secondo tempo da giocare, si è preferito far entrare Cataldi. In un match europeo “i capelli bianchi” contano eccome. E Badelj di esperienza ne ha da vendere: Champions League con la Dinamo Zagabria, partite di Bundesliga, Serie A ed Europa League, senza dimenticare affatto le presenze con la nazionale Croata e annessa finale di Coppa del Mondo. Anche a Frosinone, la sua sostituzione dopo un quarto d'ora del secondo tempo è sembrata alquanto affrettata, quasi inspiegabile. Sporadiche apparizioni e qualche presenza una tantum non bastano.

LA SOLUZIONE AL PROBLEMA - Un giocatore del calibro di Badelj andrebbe impiegato maggiormente, specialmente in una fase della stagione in cui gli impegni sono tanti e le forze da mettere in campo vanno dosate con criterio. Anche perché altrimenti si rischia – come in realtà sta accadendo – di andare incontro a infortuni e ricadute, che tradotto significa avere gli uomini contati. L'impressione è che mister Inzaghi si fidi un po' di più dei suoi fedelissimi (vedi Leiva, Parolo, Lulic, Radu, Milinkovic...) e un po' meno di chi viene immediatamente dopo nelle gerarchie. Che brutta parola. Basta vedere il minutaggio dei giocatori acquistati in estate (Acerbi escluso) per rendersene conto. La paura di sbagliare, di rischiare, la fa da padrona. Spesso la soluzione al problema è dietro l'angolo. Anzi, magari siede in panchina.