ESCLUSIVA - Condò: "Lazio, ecco come ribaltare ogni pronostico con il Siviglia!"

17.12.2018 17:30 di Federico Marchetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Federico Marchetti - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Condò: "Lazio, ecco come ribaltare ogni pronostico con il Siviglia!"

L'urna di Nyon ha emesso il suo verdetto, la Lazio pesca il Siviglia ai sedicesimi di finale di Europa League e dovrà confrontarsi subito con una sfidante di altissimo livello, che ha vinto ben 3 delle ultime 5 edizioni del trofeo. Al prossimo match europeo però mancano ancora due mesi e nel frattempo la squadra di Inzaghi dovrà rialzarsi in campionato, dove sta vivendo un momento difficile, a partire già dalla partita contro l'Atalanta: per tornare a vincere, ma anche per onorare la memoria di Felice Pulici, grande laziale scomparso alla vigilia di questo incontro. Per parlare di tutti questi temi la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva il giornalista e opinionista di Sky Sport Paolo Condò, grande esperto di calcio internazionale.

La Lazio estrae dall'urna una big come il Siviglia. Sorteggio sfortunato?

"C'era sicuramente di meglio da prendere. Si gioca tra due mesi, la situazione attuale può essere indicativa ma non è definitiva. Sono convinto che alcuni giocatori della Lazio che ancora non sono tornati dal Mondiale torneranno entro febbraio. Il Siviglia in questo momento è seconda in classifica in Liga, in un campionato che non ha padroni ben definiti: se a febbraio dovesse trovarsi ancora in questa posizione potrebbe essere distratto. Sicuramente il Siviglia sta facendo una stagione molto interessante, ha rilanciato alla grande André Silva che si stentava a credere potesse essere così protagonista. Machin ha fatto bene con il Girona lo scorso anno e si sta giocando al meglio la grande chanche con il Siviglia. E' un club di grande tradizione ma che ha anche giocatori non di primo pelo come Jesus Navas o Banega, man mano che la stagione entrerà nel vivo si può anche sperare che siano un po' più stanchi, che comincino a fare turnover. Il Sanchez Pizjuan è un gran bello stadio, di quegli impianti caldi che non intimidiscono le squadre in trasferta ma anzi le caricano, uno stadio storico piacevole sia per i giocatori che per i tifosi. Siamo nell'area del 60/40 a favore del Siviglia come pronostico".

Quando è stata sorteggiata la Lazio, oltre al Siviglia mancavano Arsenal, Villarreal, Benfica e Zenit San Pietroburgo. Meglio un club più prestigioso ma con una trasferta più abbordabile oppure i russi in una trasferta più difficile?

"I sedicesimi UEFA contro le squadre russe o ucraine sono migliori perché si prende la squadra che viene dalla pausa. Russa e Ucraina si sono fermate due domeniche fa e riprendono più o meno a metà febbraio. La Roma lo scorso anno ad esempio è stata fortunata con lo Shakhtar e ha potuto godere del fatto che gli ucraini avessero appena ripreso e non fossero ancora al top della condizione".

Stasera la sfida di Serie A contro l'Atalanta: quanto può rappresentare una svolta per la Lazio, soprattutto in vista di una classifica che si sta facendo molto serrata dal quarto posto in giù?

"In questo momento nel campionato italiano staccherei dalle altre le prime tre squadre. Dal quarto al dodicesimo posto, invece, tutte si giocano tutto. Poi ci sono squadre che stanno esprimendo il loro potenziale al massimo come la Sampdoria, che ha ricominciato a giocare bene già da un po', mentre altre squadre come la Lazio assolutamente no. Io dopo ogni partita controllo il dato riguardante i gol realizzati e la Lazio è a metà di quello che faceva l'anno scorso, quando era una macchina da gol strepitosa. In questa stagione ha grandi problemi malgrado il fatto che Immobile sia uno che non tradisce, che ha sempre grande regolarità sotto porta. Fino a questo momento sono mancati Luis Alberto e Milinkovic-Savic, ultra-decisivi lo scorso anno. Se a ciò aggiungi che è stato venduto Felipe Anderson è chiaro che vengono a mancare tutta una serie di soluzioni offensive. A me Correa piace molto, ma Inzaghi non sa ancora se responsabilizzarlo o se continuare a dare fiducia a quelli che sono stati i suoi uomini migliori. Io non penso che ci saranno movimenti a gennaio, Milinkovic al massimo se ne andrà in estate. Sul serbo sta pesando molto il Mondiale, in cui è entrato con lo status di top player che doveva confermarsi e da cui è uscito praticamente inosservato: questo ha dato un drastico taglio alla sua valutazione di mercato e al suo morale. I giocatori poi restano volentieri a Roma, in questa contraddizione probabilmente si nasconde il motivo per cui non abbia ancora ricaricato le pile".

Quindi quello della Lazio è principalmente un problema di testa.

"La Lazio deve ritrovare i suoi uomini migliori, anche Lucas Leiva deve tornare a giocare con continuità, la sua assenza è pesata parecchio. A parte Acerbi i nuovi acquisti non stanno rendendo al meglio: da Badelj ci si aspettava di più, ad esempio. Mi è dispiaciuto molto veder partire Felipe Anderson. che era veramente uno spaccapartite di grande qualità. Capisco però che un corrispettivo di 40 milioni è molto importante. Correa dovrebbe rilevarne il ruolo di spaccapartite e Milinkovic e Luis Alberto dovrebbero tornare sui livelli dello scorso anno, in modo da avere bocche da fuoco diverse. Parolo, ad esempio, è un ottimo centrocampista che sta pensando troppo a fare gol. Segnare è sempre stato nelle sue corde, ma è sempre stato una conseguenza del suo gioco: adesso invece a volte sembra che il suo primo pensiero sia fare gol, questo magari toglie qualcosa al centrocampo".

In queste ore la Lazio piange la scomparsa di Felice Pulici. Qual è il suo ricordo del portiere del primo scudetto biancoceleste?

"Ho avuto modo di conoscere Felice Pulici e devo dire che le cose che ho letto oggi su di lui fotografano perfettamente la persona. Felice Pulici era uno che ti faceva fare ragionamenti su come era il calcio una volta e come potevano essere le persone di quel calcio lì. Ti faceva pensare a come potesse essere più piacevole anche fare il mestiere di giornalista e avere dei contatti umani con queste persone. Ricordo Felice come uno che si confrontava con te, pur essendo stato un campione d'Italia, con la pazienza e il piacere di spiegarti alcune cose. Noi giornalisti spesso siamo un po' dei guardoni sulle situazioni di campo e di spogliatoio che non possiamo conoscere perché non ci siamo passati. Tanti ex giocatori sono gelosi di questi aspetti, Felice invece alle domande rispondeva aggiungendo particolari: si vedeva che voleva fare in modo che tu potessi crescere professionalmente sapendo cose che lui ti raccontava. In questo senso ho un bellissimo ricordo di Pulici, sono molto vicino ai tifosi della Lazio per la loro perdita".

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