Immobile, Badelj e Berisha all’Istituto San Giovanni. La punta: "Siamo un gruppo unito"

24.01.2019 11:06 di  Andrea Marchettini   vedi letture
Fonte: dal nostro inviato Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Immobile, Badelj e Berisha all’Istituto San Giovanni. La punta: "Siamo un gruppo unito"

AGGIORNAMENTO ORE 11.15: Anche il falconiere della Lazio, Juan Bernabè, ha risposto ad alcune domande dei ragazzi: "Olympia è un'aquila cresciuta in cattività, con lei ho stretto un rapporto che potremmo paragonare a quello che solitamente si stringe con i familiari. Questo esemplare di rapace vanta un'apertura alare di due metri e dieci centimetri. La Lazio rappresenta un passo importante per la mia carriera perché Olympia incarna il vero simbolo di questa città. Nella vita dobbiamo ambire al raggiungimento di ciò che vogliamo: la mia passione era la falconeria, anche se studiavo architettura. Dobbiamo essere contenti nella vita, a prescindere dai soldi, ed essere felici per aver raggiunto l'ambiente che abbiamo sempre sognato di vivere". In conclusione prende la parola il team manager, Maurizio Manzini: "I colori della Lazio sono il bianco ed il celeste come quelli della bandiera greca. Il nome di Olympia deriva dall’Olimpo, che è il luogo dei traguardi da raggiungere, ma sempre con rispetto dei nostri avversari. Quando andiamo a visitare scuole, istituti, collegi o qualsiasi altra struttura veniamo ringraziati, ma siamo noi a dover dire grazie a voi per l’entusiasmo e la passionalità che ci date e che poi, a nostra volta, riversiamo sul campo e trasmettiamo a tutti gli altri calciatori e dirigenti. Ogni volta che noi raggiungiamo un successo, c’è anche qualcosa di voi. Grazie”.

AGGIORNAMENTO ORE 11.06: Domanda comune: cosa si prova quando i tifosi chiedono con insistenza foto e autografi? Il primo a rispondere è Badelj: "Per me è un piacere. Magari quando sei con la famiglia o con gli amici non vorresti essere disturbato, ma bisogna capire che  siamo le persone per cui i tifosi vengono allo stadio e spendono anche soldi. Bisogna prendersi le responsabilità e mettersi a disposizione anche quando non siamo al campo. Oggi essere calciatore non vuole dire esserlo solo durante gli allenamenti". Dice la sua sull'argomento anche Immobile: "Mi fa piacere l’affetto dei tifosi. Prima di venire qua stavo facendo colazione e mi hanno fermato due tifosi della Roma. La tifoseria della Lazio è molto calda mei miei confronti. Quindi devo essere riconoscente ed essere bravo a chiudere un occhio anche quando magari mi “girano”.

AGGIORNAMENTO ORE 11.00: Ciro Immobile spiega come si superano i momenti difficili: "Stare in uno spogliatoio è come essere in una classe. Ci possono essere dei momenti tesi, alcuni litigi o screzi. L’importante è creare un gruppo unito, il nostro lo è, siamo sotto una sola bandiera". Sempre l'attaccante continua, raccontando un aneddoto sulle simulazioni: "Quando non c’era il var c’era stata la simulazione nel derby, con il var si sarebbe visto l’episodio è corretta la decisione. È capitato, poi per fortuna siamo riusciti a vincere e non ha pesato sul risultato". Badelj risponde alla domanda sui gesti antisportivi: "Per me la più brutta cosa che si possa vedere in campo è lo sputo. Si è visto un paio di volte negli ultimi dieci anni. Quello è irrispettoso e inspiegabile".

AGGIORNAMENTO ORE 10.53: Domanda per tutti: Esultate se fate gol contro un'ex squadra? Risponde per primo Badelj: "Io se dovessi farlo non esulterei. Mi sono lasciato con gli ex club in modo corretto e rispettoso. Se segnerò quindi non esulterò. Però posso capire anche chi fa diversamente, dipende da come ti sei lasciato o come hai vissuto quelle esperienze". Poi risponde Immobile: "Io ho esultato contro le ex. Non contro tutte, per esempio sono stato fischiato per 90 minuti a Genova e ho esultato. Lo stesso è successo a Torino e lì invece non ho esultato. Dipende da come ti sei trovato, dalle sensazioni in campo in quel momento". Più pragmatico Berisha: "Per me importante è vincere, se c’è da fare gol lo faccio senza problemi".

AGGIORNAMENTO ORE 10.40: Parola a Badelj che risponde alla domanda su come ci si aiuta tra compagni nei momenti negativi: "Ci conosciamo bene, ogni giorno lavoriamo insieme. Ognuno di noi è molto diverso dagli altri, bisogna capire come potete aiutare un compagno. Qualcuno ha bisogno di sostegno e di incoraggiamento, oppure c’è qualcuno che ha bisogno di un approccio più duro, di una bastonata. La cosa più importante è che ci sia collaborazione, ci sono momenti in cui i compagni devono aiutare quelli più in difficoltà. Per fortuna in squadra questo non manca". Badelj risponde anche alla domanda sul rispetto nei confronti degli arbitri: "Ora meno male abbiamo il var, ci sta aiutando molto ultimamente. Mentre stai giocando e il tuo cuore batte come un matto però è difficile controllare la bocca quando pensi che la decisione presa non sia quella giusta. Anche gli arbitri sono uomini che possono sbagliare, bisogna credere che sbaglino per caso e non per aiutare un’altra squAdra e per farti del male. In quel momento però è difficile rispettare una decisione che si reputi sia ingiusta". Parola nuovamente a Immobile che dice la sua sui settori giovanili: "In Italia siamo un po’ indietro. Bisognerebbe fare qualcosa in più per invitare i bambini a divertirsi e giocare a calcio. Mi riferisco alle strutture e agli allenatori. Si parla troppo di vittorie nel settore giovanile, l’obiettivo deve essere quello di creare una persona. Poi dopo si pensa a farlo diventare un atleta e un campione. Non bisogna parlare di risultati nel settore giovanile". 

AGGIORNAMENTO ORE 10.30: Si parte subito con due temi molto importanti: il bullismo e il razzismo. Risponde Immobile ad entrambe le domande: "Sul bullismo? a scuola sì, sono capitati episodi di bullismo. Nel calcio non mi è capitato, è un po’ più difficile che accada. Le tv e i giornali ne parlano, a scuola si deve prendere la situazione di petto e aiutare il ragazzo-la ragazza che viene preso di mira dai bulli. Come si batte Razzismo negli stadi? se ne parla tanto ultimamente soprattutto dopo gli episodi di inter Napoli. Il razzismo esiste nel calcio e nella vita reale, ci sono anche i finti moralisti puntano il dito e non affrontano di petto la situazione per risolvere la situazione. Koulibaly era stato beccato per tutta la partita, non può succedere nel 2019. La lazio cerca in tutti i modi di allontanare questo tipo di persone  che si macchiano di episodi simili. Non so sinceramente come si possa debellare il problema". Sul tema del razzismo interviene anche Diaconale: "La società è molta attenta negli stadi applicando le regole e poi con il buon senso. Il fenomeno del razzismo c’è e si combatte con l’educazione. C’è razzismo di ogni genere, la scuola è importante in questo senso". Domanda più semplice per Badelj: "Il giocatore più forte con cui ho giocato? Per me Ciro Immobile". Interviene allora l'attaccante partenopeo e dice: "Per me Badelj e Berisha (ridono tutti ndr)"

La Lazio continua con la sua iniziativa nelle scuole elementari e medie inferiori di Roma. L’appuntamento di oggi è nell’istituto San Giovanni Evangelista in via Livorno 91. Sono presenti Immobile, Badelj e Berisha che in questo momento stanno già rispondendo alle domande dei ragazzi come di consueto. Oltre ai tre calciatori, hanno preso parte all’iniziativa anche il team manager, Maurizio Manzini, e il portavoce Arturo Diaconale.