Lazio Regina all'intervallo: Sarri davanti a Spalletti. Ma in panchina...

28.01.2023 08:15 di Elena Bravetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio Regina all'intervallo: Sarri davanti a Spalletti. Ma in panchina...
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RASSEGNA STAMPA - Lazio 41, Napoli 39, Inter 38. Sarebbe questo il podio della Serie A se si contassero solo i primi 45 minuti, Sarri correrebbe per lo Scudetto. Anzi, sarebbe dati a Spalletti. Percorso netto nell'ipotetica classifica: 12 vittorie, 5 pareggi, 2 sconfitte, 18 gol realizzati e appena 3 al passivo. Dopo l'intervallo perde intensità, attenzione e punti. Da muro d'acciaio, riporta la rassegna stampa di Radiosei, perde solidità. Diversi precedenti aumentano i rimpianti: il pareggio di Gabbiadini, le rimonte subite a Lecce e con l'Empoli. Un altro crollo, alla fine di ottobre, con la Salernitana. Significativo, dall'altra parte, che nei confronti diretti, in chiave Champions, la Lazio non abbia avvertito cali di tensione: 3-1 all'Inter, 0-2 a Bergamo con l'Atalanta, 1-0 con la Roma, 4-0 con il Mila. Solo con la Juve andò sotto di brutto. E con il Napoli prese due gol ma non si arrese, continuando ad inseguire il pareggio. Stimoli forti, concentrazione super: l'equazione è semplice

Un altro dato va sottolineato: la Lazio ha incassato solo tre gol nel primo tempo, mantenendo la porta imbattuta in 16 giornate su 19 del girone d'andata. La conferma che quest'anno non ha mai fallito l'approccio o iniziato male la partita. Ecco la vera chiave tattica: si comincia coperti, sbagliando il meno possibile nella gestione del pallone. Le partite si aprono alla lunga e la tendenza è stata esasperata dai cinque cambi. Le sostituzioni sono un altro "fattore". Sarri gioca il calcio più bello dopo quello di Spalletti, ma non ha la stessa abbondanza offensiva. Nella prima parte del campionato i biancocelesti hanno avuto buone risposte dalla panchina, quando era a pieno organico e Vecino veniva utilizzato al posto di Luis Alberto. Il gol di Romero con il Monza è stata l'unica sorpresa. Ora, senza Immobile, Pedro deve giocare a tempo pieno e l'altro spagnolo si è riconquistato il posto da titolare. C'è poi l'aspetto tattico: con tre punte e due fantasisti a centrocampo, conservare l'equilibrio non è semplice. A maggior ragione per 100 minuti.

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