Inzaghi, da trasformista a conservatore: ecco come ha plasmato la Lazio

16.11.2018 07:58 di  Leonardo Giovannetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Inzaghi, da trasformista a conservatore: ecco come ha plasmato la Lazio
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”, non sono parole buttate al vento, quelle pronunciate da Winston Churchill. Un fondo di verità, c’è. Inzaghi, nella stagione in corso, ha dimostrato di non variare molto facilmente il suo modulo di gioco. Eppure, per arrivare a questa idea di calcio, ha cambiato veramente tanto. Come riporta la consueta rassegna stampa di Radiosei, nelle 43 partite della stagione 2016/17 la Lazio venne ritoccata dal mister piacentino per ben 11 volte partendo da un 4-3-3 di base scelto in 19 occasioni. La difesa, oggi rigorosamente a 3, fu utilizzata a 4 per affrontare 25 partite. Una stagione di cambiamenti, quell’anno, in cui la sperimentazione di Inzaghi ha trovato massima espressione. All'epoca l’Europa non era nei suoi pensieri: si lottava su due fronti, campionato e Coppa Italia. Nel 2017/18 il mister decise, dopo tanto trambusto, di trovare maggiore equilibrio e portare avanti una univoca idea di gioco. Infatti, nella passata stagione, la retroguardia della Lazio è stata schierata sempre con la difesa a 3. I moduli utilizzati sono i seguenti: 3-5-1-1, 3-5-2, 3-4-2-1, 3-4-1-2. Insomma, poche varianti. In questo primo scorcio di campionato, Inzaghi sta proseguendo su tale linea: 3-5-1-1 (3-5-2 quando Caicedo affianca Immobile). Ora, nella sua testa, è questo il sistema di gioco ideale per la sua Lazio. Non vuole cambiare, non più. Nonostante proprio questo aspetto sia spesso bersaglio di critiche. Ma lui, allenatore che osserva attentamente i suoi giocatori, ha capito che questo modulo è il migliore per i suoi interpreti. Avrebbe la possibilità di effettuare scelte differenti, magari organizzando la classica difesa a 4: ne pagherebbero dazio gli esterni di centrocampo, anche data l’assenza di ali come Felipe Anderson o Nani. Il mercato biancoceleste è stato attuato prendendo in considerazione un’unica idea tattica, scegliendo il solo Correa al posto del brasiliano ora al West Ham. Il mister, quindi, non ha intenzione di cambiare. Lo ha già fatto in passato, ha capito dai suoi errori grazie alla grande voglia di sperimentare. "Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare": Inzaghi lo ha fatto, e raccoglie ottimi risultati.