Lazio, i residenti non vogliono il Flaminio: le motivazioni
RASSEGNA STAMPA - C’è chi il Flaminio non lo vuole. E non per principio. Se da una parte la costruzione di nuovi impianti sportivi viene vista come un volano per occupazione, turismo e riqualificazione urbana, dall’altra chi vive nei quartieri interessati teme un impatto pesante sulla quotidianità. È il caso dei residenti di Flaminio, Parioli e Tor di Quinto, che - scrive il Corriere dello Sport - hanno consegnato all’amministrazione un documento in cui evidenziano “gravi problemi per la qualità della vita” qualora la Lazio decidesse di investire sullo stadio Flaminio.
Il comitato di zona, rappresentato da Giulio Castelli, indica tre nodi principali: vincolo, mobilità e vivibilità. Il progetto di Lotito prevede un involucro esterno per superare i limiti architettonici, ma secondo gli abitanti non garantirebbe la tutela del patrimonio storico, già oggi in forte degrado. Sul fronte dei trasporti, le preoccupazioni sono molte: le linee autobus e tram non basterebbero a sostenere l’afflusso previsto, mentre la metro dovrebbe reggere oltre 16 mila passeggeri nei giorni di gara. Anche la questione parcheggi resta aperta: quelli attuali, spiegano i residenti, “sono già insufficienti e distanti 3-4 chilometri”.
Il rischio, per chi protesta, è che il quartiere diventi “ostaggio dei tifosi”, con migliaia di auto in più e un traffico paralizzante. Il confronto con l’Olimpico, più isolato e circondato da ampi spazi, non convince: “Il Flaminio – dicono – è incastonato tra palazzi, negozi e studi professionali. Non può reggere l’impatto di 50 mila persone”.
© Articolo redatto da Lalaziosiamonoi.it. La riproduzione, anche parziale, dell’articolo senza citazione è vietata. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge.
