LE PAGELLE di Chievo-Lazio: Difesa di ferro, Mauri è l'anima della Lazio, Matuzalem ne diventa il padrone! Zàrate è tornato decisivo...

LE PAGELLE di CHIEVO-LAZIO:
S.S.LAZIO (4-3-1-2):
MUSLERA 6,5: La Lazio, come accade ormai da diverse partite a questa parte, subisce molto poco ed il portiere uruguaiano deve “limitarsi” a gestire nel migliore dei modi alcuni spioventi provenienti dalle fasce e le rare offensive gialloblu. Lo fa mostrando la solita sicurezza tra i pali.
LICHTSTEINER 7: Spinge e crea molto sulla destra, mettendo alle corde un Mantovani timoroso e che lo svizzero salta come un birillo grazie alla propria velocità. Salva la Lazio al quarto d'ora della ripresa, togliendo a Moscardelli l'opportunità di calciare verso Muslera. La concorrenza di Cavanda lo sta stimolando al punto giusto.
BIAVA 7,5: Arrivato a Roma in punta di piedi, lo scorso anno aveva un po' deluso le aspettative. In questa stagione, invece, sta impressionando tutti per scelta di tempo negli interventi, per grinta, carattere e voglia di fare. Dopo la splendida prestazione sfoderata contro Ibrahimovic, ancora una volta alza un muro invalicabile rispondendo colpo su colpo agli attacchi clivensi. Tenta spesso l'anticipo su Pellissier, lo annulla completamente, come già successo mercoledi con l'attaccante svedese. Insuperabile.
DIAS 7: A pochi istanti dal duplice fischio di Peruzzo potrebbe portare in vantaggio la Lazio ma la sua conclusione è ribattuta dalla schiena di Frey. Tiene bene la posizione, non sbaglia un intervento aereo, tiene compatta la linea arretrata in un finale convulso con un Chievo all'arrembaggio alla disperata ricerca del pareggio.
RADU 6,5: Cresce a vista d'occhio. Dopo i segnali incoraggianti fatti intravedere nella sfida al Milan stellare di Allegri, il rumeno si sta calando sempre di più nella parte. Rossi lo inventà terzino sinistro, Reja crede nelle sue doti da cursore di fascia mancina. Contro la squadra di Pioli, il numero 26 biancoceleste tampona le incursioni di Frey, chiudendo ogni varco con grande attenzione e precisione, doti che fin qui erano venute a mancare.
BROCCHI 6,5: Meriterebbe un plauso solamente per essersi immolato a circa un quarto d'ora dal termine sulla conclusione dal limite di Constant. Limita le incursioni senza palla, lasciando tale incombenza a Mauri ed Hernanes, e coprendo spesso e volentieri le spalle a Matuzalem, impegnato in cabina di regia. Il solito contributo di sostanza e polmoni.
dal 79' BRESCIANO S.V.
MATUZALEM 7,5: Sciabola e fioretto, il metronomo brasiliano torna di gran carriera nel ruolo a lui più congeniale, quello di regista davanti alla difesa. Non sbaglia un appoggio, fornisce alla manovra capitolina i tempi giusti, dispensando palloni ai compagni di reparto e verticalizzando spesso e volentieri sul connazionale Hernanes, oltre a svolgere un importante lavoro dal punto di vista difensivo. La squadra lo cerca e lo fa sentire importante, il numero 8 biancoceleste guida la manovra con attenzione e sagacia tattica, donando una tranquillità fuori dal comune all'intero reparto nevralgico. Padrone.
MAURI 7,5: E' proprio il caso di dirlo: è l'anima di questa Lazio. Offre l'ennesima prova di quantità e qualità in mezzo al campo. Aiuta Radu sul versante mancino in fase di copertura, riparte e si inserisce con velocità e con i tempi giusti quando è la Lazio ad attaccare. Nelle azioni offensive più pericolose c'è sempre lo zampino del capitano. Nella ripresa, sale ancor di più in cattedra, offrendo a Zàrate una palla d'oro (terzo assist in quattro gare disputate), che l'argentino deposita nel sacco. Onnipresente.
HERNANES 6,5: Destro o sinistro, non importa, il brasiliano balla tra le linee come un giocoliere ed intorno alla mezzora ha sul mancino la prima occasione del match: il suo tiro, però, si spegne di un soffio a lato. Ha la calamita ai piedi e con il pallone fa davvero ciò che vuole, regalando al pubblico del Bentegodi alcune giocate di rara bellezza. Prova spesso la conclusione da fuori, nella ripresa sfiora la rete con un destro potentissimo direttamente da calcio piazzato. Si sta inserendo con grande personalità negli schemi di mister Reja, l'intesa con i compagni cresce a vista d'occhio, anche se a volte sarebbe meglio mettere da parte il fioretto ed usare un pò più la sciabola.
dall'88' STENDARDO S.V.
FLOCCARI 6,5: Reja gli chiede di venire a prendere palla largo da Lichtsteiner e l'attaccante di Vibo Valentia duetta spesso con il terzino svizzero, creando diversi grattacapi ai clivensi da quella parte. Ha qualità tecniche fenomenali e lo dimostra nello stretto. Si mette a disposizione della squadra, facendo un lavoro oscuro e favorendo, con il suo decentramento, l'inserimento da dietro di Hernanes e Mauri. Fondamentale.
ZARATE 7: Aspettava da circa sette mesi questo momento: il ritorno al gol e ad una prestazione convincente. El Pibe de Haedo non segnava in gare ufficiali dal lontano mese di febbraio, dalla trasferta di Parma. Al rientro dopo due panchine, Reja ha chiesto all'argentino una gara di sacrificio, lo ha rigettato nella mischia, riconsegnandogli la Lazio. Era la prova di maturità, Maurito l'ha superata a pieni voti con carattere ed intelligenza. Dopo un primo tempo vissuto con l'incubo di non riuscire nuovamente a segnare (ci si è messo anche il palo di mezzo...), il talento argentino decide il match andandosi a prendere un pallone d'oro servitogli dal solito Mauri ed insaccando con un diagonale velenoso. Per ciò che concerne il resto, tanta dedizione alla causa e una gran voglia di mettersi a disposizione del gruppo. Bentornato Maurito!
Dal 79' LEDESMA: S.V.
REJA 7: Chiede a Floccari e Zàrate una gara di sacrificio, vuole maggiore velocità nelle ripartenze e la Lazio regala al suo maestro una prova fatta di carattere, tenacia e soprattutto tanta personalità. Ha il merito di far sentire importanti tutti gli elementi della rosa, prerogativa fondamentale per vivere una stagione ad alti livelli.