AURONZO GIORNO 2 - Il vice Murelli, l'anti Maradona per blindare la difesa - FOTO&VIDEO

Pubblicato ieri alle 18.20
13.07.2014 07:20 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
AURONZO GIORNO 2 - Il vice Murelli, l'anti Maradona per blindare la difesa - FOTO&VIDEO

L’anti Maradona. Con un soprannome così, Giacomo Murelli avrebbe già qualcosa da raccontare. Il vice allenatore della Lazio è uno dei volti nuovi di questo ritiro pre stagionale. Nel 1964 a San Secondo Parmense nasce un terzino tutta corsa e grinta. Il comune in provincia di Parma è una piccola realtà: 3-4 mila anime lavorano e guardano con curiosità le riprese delle avventure di Don Camillo e Peppone, che parlano di chiesa e battaglie sindacali. Meglio giocare a calcio. Inizia la sua carriera da Parma. Dopo 4 anni è all’Avellino, poi al Padova. Due esperienze che lo consacrano nel mondo del calcio. Proprio in terra campana gli viene attribuito il nomignolo di ‘anti Maradona': nei derby con il Napoli, toccava sempre a lui marcare El Pibe de oro. E ci riusciva. Sarebbe stato più facile entrare a Troia senza cavallo. "La norma era che ti ubriacava, quando non succedeva c'era da esultare. Un vero fenomeno. Comunque in quegli anni si giocava a uomo, io marcai anche Platini, Bruno Conti, e dopo Donadoni. Noi difensori eravamo molto più tutelati di oggi”, racconta l’ex terzino. Poi 11 anni al fianco di Pioli. Condividono la terra d’origine ma soprattutto idee di gioco e carattere. Ad Auronzo si nota subito il feeling. Dirigono e comandano all’unisono la squadra. Ma non solo. Murelli è dotato anche di un buon destro. Nella giornata di oggi, durante l’esercizio che riguardava la difesa sui calci piazzati, era lui a tirare le punizioni e i calci d’angolo. Sembrano re e regina nello scacchiere biancoceleste, con i calciatori  che fanno da pedoni davanti ai loro occhi. “Stefano parla spesso di Trapattoni, che ha avuto alla Juve, e di Ranieri, alla Fiorentina. Il Trap per l'entusiasmo, la professionalità, la voglia di stare in campo. Ranieri per l'organizzazione di gioco, perché Claudio, in un calcio ancora individuale, era già proiettato nel futuro. Poi a lui piace anche per l'atteggiamento che ha, per come gestisce il gruppo, per l’educazione”. Parole dolci verso un amico più che un collega. Pioli comanda in cattedra, lui gli è vicino. E se a Londra hanno il tanto blasonato Mou, alla Lazio non sono da meno. Il Professore e Mu, la premiata ditta che vuole riportare la squadra in alto. Molto più su degli 866 metri d’altitudine di Auronzo di Cadore.