FOCUS - La centesima di Felipe: la parabola di un talento a due volti

18.04.2016 07:45 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - La centesima di Felipe: la parabola di un talento a due volti
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© foto di Federico Gaetano

Sembrano essersi scambiati i ruoli, Keita Balde e Felipe Anderson. Se il senegalese ritrova la maglia da titolare, spetta al brasiliano riscaldarsi per entrare a partita in corso. E collezionare la 100esima presenza con la maglia biancoceleste. Perché l'ingesso al 63esimo della ripresa di Lazio-Empoli, permette al numero dieci di tagliare un altro traguardo, nella propria avventura a Roma. Timbrato il cartellino numero cento: una di quelle occasioni per gettare uno sguardo indietro e provare a tirare un bilancio. Tre stagioni nella Città Eterna, tra alti e bassi: la permanenza di Felipetto, finora, non ha potuto di certo vantare il merito della costanza. Il centesimo ingresso in campo, l'ex Santos, lo centra mentre il pubblico continua a chiedersi quale dei due volti sia quello reale. La più classica delle storie di doppia identità: Felipe che mette le ali alla Lazio, decisivo, fantasioso, elegante, pronto a trascinare una squadra sul podio del campionato di serie A. Oppure il giocatore adombrato, privato dell'estro, della sua capacità di stupire: tifosi e avversari, imbambolati dalla sua velocità e dai suoi dribbling, non fa differenza. Tanti dubbi: Felipe Anderson continua a rispondere a corrente alternata. Che in questo caso, significa non rispondere. E gonfiare le perplessità.

NUMERI – A guardare esclusivamente la matematica, sarebbe difficile tracciare la parabola di una involuzione. Nove gol e cinque assist, tra campionato ed Europa League: i dati dell'attuale stagione, con ancora cinque giornate a disposizione, non differiscono troppo da quelli della scorsa. Anderson concludeva l'annata siglando undici reti. Le differenze? I gol di Felipe erano decisivi. Il brasiliano segnava ma, soprattutto, faceva segnare di più: collezionava dieci assist, a fine stagione. Torna alla memoria un Lazio-Sampdoria: i biancocelesti travolgevano i blucerchiati, con la complicità di una prestazione del brasiliano tutta da incorniciare. Gol e due assist: uno concretizzato da Parolo, l'altro da Djordjevic. Risultato? Tre a zero, con tanto di terzo posto in solitaria. Durante la stagione ancora in corso, le occasioni per essere davvero incisivi, si contano sul palmo di una mano. Un esempio? Lazio-Galatasaray, Parolo apriva le danze, Felipe raddoppiava, Klose archiviava la pratica. Ottavi di finale in tasca. Peccato non proseguire oltre il viaggio.

OFFERTE IRRINUNCIABILI – "Sono felice di giocare qui", dichiarava Felipe. Un modo per andare oltre le critiche e i tanti dubbi suscitati da una stagione altalenante. Ma anche per scacciare via le numerose sirene britanniche. Vincere con questa maglia, si ripropone il brasiliano. La stagione deludente dei biancocelesti, però, potrebbe suggerire altri scenari, per l'estate: che la Lazio si priverà di uno dei suoi gioielli, sembra non lasciare spazio a dubbi. Che possa essere Felipe? All'indomani della gara con lo Sparta Praga, la sorella dell'attaccante, nonché agente del ragazzo, negava, in esclusiva ai nostri microfoni, che fossero pervenute richieste per il numero dieci. L'interesse del Manchester è cosa nota e non sembra assopirsi: sarà una questione che spetterà alla società biancoceleste risolvere. Nel frattempo, un quesito è d'obbligo: Igli Tare svelava un'offerta del club mancuniano, intorno ai 50 milioni, per trascinare le grazie del trequartista in casa United. Verrebbe da chiedersi se, ora come ora, le quotazioni del brasiliano possano essere altrettanto generose, in ipotetici scenari di cessione nella prossima finestra di mercato. Di certo, la stagione condotta dalla squadra laziale non sarà molto d'aiuto.