FOCUS - La resurrezione di Luis Alberto: il gol a Marassi per spiegare le ali e prendersi la Lazio

Pubblicato il 16/04 alle 22:30
18.04.2017 07:15 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - La resurrezione di Luis Alberto: il gol a Marassi per spiegare le ali e prendersi la Lazio

Minuto 91 di Genoa-Lazio, potrebbe essere questa la svolta dell’avventura romana di Luis Alberto. I liguri sono in vantaggio per 2-1, con i biancocelesti virtualmente raggiunti dall’Atalanta e le milanesi che rosicchiano una lunghezza. Palla sulla trequarti, lo spagnolo stoppa con il destro e lascia partire un tiro all’angolino su cui Lamanna non può nulla. Un calcio alla sconfitta e la voglia di dire “ci sono anch’io”. Il pareggio vale tanto per il morale di una squadra che non molla mai (un’altra sconfitta dopo il Napoli poteva pesare parecchio) ma, conti alla mano, può essere fondamentale nella corsa per un posto in Europa. Un nuovo inizio per Luis Alberto, che sembrava destinato ad un anonimo ‘mordi e fuggi’ nella Lazio, e invece chissà che questo gol non possa riscrivere un finale diverso.

SOSTITUTO DI CANDREVA – Luis Alberto arriva quasi a sorpresa nella Lazio. Il suo nome viene fuori nelle ultime ore di mercato, dopo che per tutta la sessione sono stati trattati tantissimi giocatori di fascia (vedi Thauvin, Ntep, Grosicki, Boudebouz e Dirar). La società, dopo la cessione di Candreva, ha bisogno di un sostituto visto che sulle ali d’attacco la situazione è paradossale: Keita è un separato in casa, Felipe Anderson a Rio lotta per la medaglia d’oro olimpica, in rosa gli unici rimasti sono Lombardi e Kishna. Il classe '92 ex Liverpool è il coniglio estratto dal cilindro prima del gong finale delle operazioni, con un esborso non irrisorio (5 milioni, ndr). Le caratteristiche poi non sono quelle di un esterno, bensì di un calciatore a cui piace giocare sulla trequarti: la qualità è sicuramente ottima, ma il passo non è propriamente quello di un'ala. Inoltre la pessima tradizione in biancoceleste dei calciatori spagnoli fa storcere il naso a molti. Esempi più illustri come De La Pena e Mendieta hanno pesantemente deluso nella capitale, la paura è che si ripeta una storia già vissuta in passato.


‘MAL DI PANCIA’ FREQUENTI – L’impatto con la Serie A non è dei più felici. Nel frattempo la tregua armata con Keita e il ritorno dorato di Felipe dalle Olimpiadi tolgono spazio allo spagnolo. L’aver saltato l’intera preparazione, oltre a dare qualche difficoltà a livello di forma, rende più difficile l’inserimento negli schemi di Inzaghi. Gli allenamenti non convincono il tecnico e le 2 apparizioni fino a Natale (con Milan e Bologna) testimoniano un ‘encefalogramma piatto’. Durante le feste natalizie circola la voce di un possibile ritorno in patria al Deportivo La Coruna, dove nell’ultima stagione le 29 apparizioni in Liga hanno rilanciato un talento appannato dopo le esperienze di Liverpool e Malaga. La buona prestazione contro il Crotone (con Keita in Coppa d’Africa e Felipe squalificato) è il primo squillo di tromba che gli vale la partenza tra i titolari nella successiva sfida all’Atalanta: contro gli orobici una prova impalpabile lo rilega ancora in secondo piano, dimostrando quasi un’inconciliabilità con i meccanismi di una Lazio che viaggia troppo più veloce del suo numero 18. Altri minuti d’anonimato contro Chievo e Cagliari, intervallati da un nuovo sfogo in quel di Pescara, dove a punteggio acquisito nell’ultimo cambio gli viene preferito Tounkara. Sembra una bocciatura definitiva, un’incompatibilità di fondo, almeno fino a Marassi.


PASQUA DI RESURREZIONE – L’avvicinamento alla Pasqua sembra quasi una sveglia per Luis Alberto. La sua Quaresima non è durata 40 giorni, ma va avanti dallo sbarco a Roma del 30 agosto. L’allenatore gli concede 9 minuti più recupero, e proprio nel primo giro di lancette dell’extra time è lui a togliere le castagne dal fuoco ad una Lazio in difficoltà. Il punto riacciuffato al Ferraris potrebbe essere decisivo per la lotta europea, ma potrebbe anche regalare ad Inzaghi un nuovo asso nella manica per il finale di stagione. Del resto spesso i calciatori hanno sofferto nell’immediato l’impatto con la realtà romana, ma poi alla lunga sono usciti fuori: da Felipe a Milinkovic gli esempi sono nobili, Luis Alberto vuole ripercorrere le loro orme. A disposizione ci sono 6 partite di campionato e la finale di Coppa Italia, per riscrivere il proprio destino proprio quando non ci credeva più nessuno. Da ‘Lupo’ ad aquila il passaggio è arduo, ma una volta spiegate le ali si può solo continuare a volare.