Stop ai comunicati: il club riconquisti i tifosi! E sul mercato: quando arriva un campione vero?

03.09.2014 14:20 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla-Lalaziosiamonoi.it
Stop ai comunicati: il club riconquisti i tifosi! E sul mercato: quando arriva un campione vero?

Cala il sipario su una delle finestre di mercato più operose e costose della Lazio sotto la gestione Claudio Lotito. Nell’anno della contestazione serrata della Curva Nord ("Stop agli abbonamenti a oltranza e frattura insanabile con la società") e della necessaria ricostruzione “tecnica”, il patron biancoceleste si è ritrovato “costretto” a metter pesantemente mano ad una rosa erosa dal tempo e dalle infruttuose scelte del passato. Investimenti e progetti, che in questi ultimi anni, eccezion fatta per la coppa del 26 maggio 2013, hanno riportato il cammino biancoceleste a più riprese nel perfetto punto di partenza. Cambio generazionale e programmazione da ri-stilare: eccoli i principi da cui la società biancoceleste si è riproposta di partire. Il concetto di rafforzamento messo a punto in questo calciomercato, emerge dall’idea di accostare un gruppo di giovani prospetti a una colonna portante di calciatori esperti. Sei innesti per ricaricare le pile di una compagine a corto di energie ormai da un pezzo. Sei innesti costati in totale 30 milioni di euro. Una cifra esorbitante, resa ancora più imponente dalla casella del calciomercato in uscita, praticamente rimasta a zero. Sono arrivati alla corte di Pioli in totale quattro difensori, un centrocampista e un attaccante, che sulla carta ripopolano fortemente la formazione biancoceleste, in ogni reparto di gioco. Un’analisi puramente numerica dell’operato di Tare e Lotito dunque, lascia decisamente tutti soddisfatti. Servivano forze nuove in difesa e sono arrivate. Ci si aspettava qualche puntello dalla cintola in su e alcuni innesti si sono registrati. Abbondano ora le alternative in rosa, e la quantità di pedine al servizio del tecnico emiliano è resa ancora più evidente dal ridotto impegno calcistico della squadra. Senza l’Europa il problema principale si chiama infatti abbondanza. La questione si è clamorosamente capovolta e l’insuccesso in uscita del calciomercato laziale ha consegnato al nuovo allenatore una bella patata bollente da gestire. “Troveremo la soluzione migliore con Pioli – ha detto Tare a caldo, nei minuti seguenti il gong finale del mercato – Chi è rimasto si allenerà con il resto della squadra”. La valutazione della sessione estiva della campagna acquisti è decisamente inquinata dalla pessima figura nella finalizzazione delle operazioni in uscita. Restano a Formello infatti giocatori che guadagnano molto e che non servono all’allenatore. Non è facile gestire un gruppo numericamente elevato e non sarà semplice isolare i musi lunghi di: Ciani, Gonzalez, Cavanda, Ederson e Konko. Per loro il campo rischia di diventare un miraggio e la permanenza nella Lazio una bomba ad orologeria che potrebbe innescarsi al primo mugugno di classifica. Problemi in più consegnati a Stefano Pioli, che oltre a limare tecnicamente l’assetto della nuova compagine, si accolla anche il peso delle mancate cessioni. Cercherà la panacea giusta, troverà l’amalgama migliore? Chissà! Intanto però il capitombolo di Milano apre ulteriori enigmi sulla struttura della squadra:

- Sarà sufficiente il solo Djordjevic in attacco da affiancare a Klose per affrontare tutto un campionato?

- Una difesa con due incognite al centro (visto che i nuovi arrivati non conoscono il nostro campionato) quante garanzie potrà fornire?

- A centrocampo, l’acquisto di Parolo potrà ovviare l’assenza di estro determinata dalla partenza di Hernanes?

Dubbi e quesiti che solo il campo potrà evadere. Il campanello d’allarme suonato all’ombra della Madonnina però preoccupa eccome. La società ha varato i suoi obiettivi: "Europa". In casa biancoceleste sono tutti convinti di aver allestito una squadra in grado di tornare in coppa, ma la concorrenza forte di Milan, Inter e Fiorentina rischia di far saltare il banco. Conti alla mano Lotito ha sborsato 30 milioni, non sono pochi, ma il ragionevole dubbio di aver sbagliato qualche scelta è più che mai reale. Le partite si vincono con la qualità ed i gol. Allora perché non si è sferrato l’assalto ad un attaccante importante da 12 o 13 milioni per garantirsi un reale passo in avanti, anziché puntare su una miriade di scommesse costose e inespresse (vedi Anderson 9 milioni, ndr)? Dura, durissima è dunque la sfida che la Lazio rinnova a se stessa e agli altri, specie se innesti e rinforzi restano minati da interrogativi. Domande a cui solo il campo potrà dare risposte. Il campionato intanto è ripartito e i tifosi ripopoleranno lo stadio. La voglia di Lazio riaccenderà il grido sopito della Nord. Nulla sarà semplice in questo nuovo inizio, ma si dovrà pur ricominciare. Ora tocca alla società prendere la mano tesa dalla gente biancoceleste e fare un ulteriore passo in avanti nel tentativo di ricompattare l’ambiente. Riconquistare un amore spezzato è più complicato che acquistare un grande campione. E difficilmente accadrà attraverso i comunicati stampa.

La Lazio è passione e sentimento. È cuore più che razionalità e bilanci. Che qualcuno in società si sintonizzi sulle frequenze di chi ama la Lazio. Solo così si potrà sperare in un futuro diverso.