ESCLUSIVA - Ballotta è sicuro: "La Lazio è favorita per il secondo posto. E con la Juve..."

Pubblicato il 16/04 ore 17:30
17.04.2015 07:20 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Mara Perna - Corso d'Informazione Sportiva de Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Ballotta è sicuro: "La Lazio è favorita per il secondo posto. E con la Juve..."
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© foto di Federico De Luca

La Lazio continua a far parlare delle sue imprese. I numeri parlano chiaro, è una squadra da record quella guidata da Stefano Pioli. Che con la vittoria sull'Empoli si è guadagnato un posto sull'ottovolante accanto a Delio Rossi e Tommaso Maestrelli. La sua creatura è volata al secondo posto a quota 58 punti, sorpassando la Roma. Per parlare del momento d'oro dei biancocelesti, è intervenuto ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it Marco Ballotta, ex portiere della Lazio che di record se ne intende. Durante un Genoa-Lazio del maggio 2008 (0-2, Pandev e Rocchi i marcatori), infatti, divenne il giocatore più anziano della Seria A, scendendo in campo all'età di 44 anni. Primato, questo, che ha bissato in Europa: con i suoi 43 anni è stato anche il calciatore più longevo ad aver disputato una gara di Champions League. Infine quando vestiva i panni del Modena (stagione1989-90) ha stabilito il primato assoluto di imbattibilità casalinga: 1397 minuti. Una carriera ricca di sorrisi, che brilla anche per le coppe vinte con la maglia numero 32 della Lazio. Ha alzato tre volte la Coppa Italia, di cui due vestendo i panni biancocelesti nelle stagioni 1997-1998 - anno in cui ha vinto anche la Supercoppa italiana - e 1999-2000 - annata in cui la Lazio si è aggiudicata lo scudetto. Nella bacheca del classe 1964, non mancano trofei internazionali, come la Coppa delle Coppe e la Supercoppa UEFA. L'ingrediente fondamentale per tutti questi successi è stata senza dubbio la passione, che tuttora lo spinge a correre sui campi di calcio, o meglio a difendere la porta indossando i panni da titolare nei dilettanti del Castelvetro. Del furore che sta animando anche gli uomini di Pioli, dei loro trionfi ma anche del futuro di questa Lazio, ha parlato l'ex portiere biancoceleste nell'intervista che ci ha rilasciato. 

Nel girone di ritorno stiamo assistendo a una Lazio da record. Lei che di record se ne intende, quale pensa sia il segreto di questa squadra?

"Ѐ tutto il contesto. La Lazio ha meritato dall'inizio del campionato. Prima magari i risultati non arrivavano, non perché demeritassero, ma per diverse situazioni. Adesso stanno facendo un grandissimo campionato. Tanto merito è dell'allenatore che ha saputo imporre il suo modo di giocare e di pensare. I giocatori sono stati bravi a seguirlo: Pioli ha le idee chiare e lo sta dimostrando".

Restando in tema di record, Pioli con otto vittorie consecutive ha eguagliato Delio Rossi. Dal momento che lei ha lavorato con quest'allenatore, trova affinità o differenze con mister Pioli?

"Io conosco bene Rossi e conosco anche Pioli, anche se non da tecnico. Lo vedo lavorare ed è cresciuto tanto come allenatore. Affinità non ne vedo perché penso che siano due allenatori un po' diversi: ognuno ha il proprio metodo di approccio con i giocatori. Detto ciò, Stefano sta dimostrando di avere le idee chiare, e questo è fondamentale per un allenatore: senza troppi dubbi, ha sempre portato avanti il suo modo di fare anche quando le cose non andavano bene come adesso. Quindi bisogna assolutamente dare a lui il merito".

Lei è l'esempio calzante di come la passione per questo mestiere renda l'età relativa. Anche la Lazio di oggi ha un testimone di questa verità: Miro Klose. Che cosa pensa di questo attaccante che a quasi 37 anni scende in campo con lo stesso entusiasmo di quando ne aveva 20 e continua a sfornare gol?

"Lui è principalmente un uomo prima che un giocatore. Poi è un grande calciatore e su questo non ci sono dubbi. Nonostante all'inizio ci fosse stata un pizzico di polemica, si è fatto sempre trovare pronto ed è questa la cosa più importante. Ѐ il campo che parla: quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. Poi c'è anche l'ambiente giusto, uno spogliatoio importante; di conseguenza i risultati vengono automatici".

Domenica la Lazio ha perso due giocatori per infortunio: de Vrji, colonna portante della difesa biancoceleste, e il centrocampista Parolo. Quanto potranno pesare, secondo lei, nel rendimento della squadra a otto giornate dalla fine del campionato?

"Indubbiamente questo è il momento caldo della stagione dove non si può più regalare niente: nelle partite i punti contano e non c'è il tempo materiale per recuperare. Di sicuro i due infortunati sono giocatori importanti, però la Lazio ha anche un organico ben saldo e la mancanza di un titolare si nota poco. Penso che stia qui la forza di questa Lazio. Hanno tutti lo spirito giusto: euforia e tanta voglia di far bene. Per cui possiedono tutte le carte in regola per riuscire ad arrivare alla fine in questa posizione".

Valutando gli scontri che attendono le prime tre in classifica (Juventus, Lazio e Roma) da qui alla fine del campionato, pensa che una squadra possa essere avvantaggiata nel suo percorso?

"Non credo perché sono tutte lì a pochi punti. Magari la Juve, avendo la Champions, ha più partite da giocare. Tra le altre due vedo favorita la Lazio perché la Roma sta avendo troppi alti e bassi, non è la stessa dello scorso anno, c'è qualche problema. Ѐ anche per questo motivo che mi sento di dire che la Lazio può avere un'arma in più da sfruttare. Ha una possibilità in più per arrivare seconda".

Sabato sera gli uomini di Pioli affronteranno la capolista a Torino. C'è chi ha definito il match come uno scontro tra la più brava e la più bella. Lei è d'accordo con quest'affermazione?

"Sì, sono d'accordo. Indubbiamente la Juve ha una corazzata, ma la Lazio può metterla in difficoltà. I bianconeri hanno giocato una partita importante contro il Monaco e potrebbero anche pagarla sabato. La Lazio dovrà trarne beneficio: può giocarsi una carta in più nel saper sfruttare questa situazione in suo favore anche se non sarà facile. Se la squadra di Pioli continua come sta giocando potrà mettere in difficoltà la Juventus".

Anche la finale di Coppa Italia sarà giocata contro la Juve. Quali crede possano essere le armi vincenti che Pioli potrà schierare in campo per battere Allegri?

"Pioli non ha armi, ha la squadra. Non c'è bisogno di dare motivazioni particolari perché quando si arriva in finale le motivazioni sono chiare. Ci vuole anche un pizzico di fortuna per vincere le finali. Chi avrà più grinta in corpo vincerà la partita".

Sicuramente i successi di questa squadra sono tutti meritati, però è pur vero che arrivano in un campionato in cui la Lazio è impegnata soltanto in competizioni italiane. Lei che ha vissuto la Champions League pensa che se la Lazio quest'anno fosse stata impegnata anche sul fronte europeo si sarebbe posizionata ugualmente nei piani alti della classifica? 

"Quando hai un'altra competizione indubbiamente qualcosa puoi lasciare per strada, perché quando inizi a giocare partite infrasettimanali in Europa, le trasferte si fanno sentire per forza. L'anno prossimo, se dovesse arrivare la Champions, sarà tutto un altro discorso, ma la Lazio sta crescendo bene e deve continuare a migliorarsi per essere pronta a competere anche in Europa. Ѐ sicuramente sulla buona strada".

In previsione proprio del prossimo anno, quando la Lazio giocherà quasi sicuramente in Europa, c'è un reparto che questa squadra deve rinforzare?

"Reparti in particolare non ce ne sono; secondo me la società dovrebbe fare delle scelte mirate. Magari acquistare un uomo per ogni ruolo con un'esperienza maggiore perché serve sempre. Sono sicuro che il presidente non acquisterà giocatori così tanto per comprare, ma farà dei cambiamenti funzionali".