ESCLUSIVA - Doll: "Innamorato a vita della Lazio! Un ritorno da allenatore? Magari un giorno..."

23.05.2016 11:30 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Doll: "Innamorato a vita della Lazio! Un ritorno da allenatore? Magari un giorno..."

L’intervista potrebbe pure partire dalla fine, dal coro che nasce in modo spontaneo e coinvolge l’intera sala del ristorante. “Thomas Doll, la la la la la la! Thomas Doll, la la la la la la!”. “Ho pagato tutti, grazie!”, commenta il tedesco. Felice, emozionato, si capisce dal suo sorriso e da come parla, perché dopo tanto tempo è tornato a Roma per la Lazio, per quel club a cui si è legato nei primi anni ’90. I nodi di quell’amore sono ancora stretti, Thomas Doll non li ha sciolti, non lo farà mai. Ce l’ha spiegato ieri sera in esclusiva ai nostri microfoni:

Ciao Thomas, qui dopo quanti anni?

"Sono stato qui nel 2010 o nel 2011 per un servizio, quella è stata l’ultima volta. Ho visitato anche l’Olimpico, è sempre bello tornare".

Da allenatore quest’anno hai vinto coppa e campionato in Ungheria alla guida del Ferencvaros. Insomma, la carriera procede alla grande…

“Sì, devo dire che è stato un anno spettacolare. Sono a Budapest da due anni e mezzo e la squadra continua a crescere".

Beh allora potresti consigliare qualche giocatore alla Lazio?

“No, meglio non fare nomi, mi servono per la Champions. Sicuramente abbiamo dei ragazzi interessanti, per esempio in rosa ho un centrocampista di 21 anni che gioca anche in nazionale. Per lui ci sono già offerte dall’Inghilterra e dalla Germania”.

Almeyda, Simeone e Mihajlovic un giorno vorrebbero allenare la Lazio. Questo è anche il sogno di Doll?

“Il nostro è un mestiere difficile, non è una lotteria, bisogna fare un grande lavoro per arrivare a certi livelli. È normale, chi ha giocato alla Lazio poi ha il sogno di allenarla. Parliamo di un grande club con tifosi fantastici. Forse un giorno…”.

Hai mai parlato con Lotito o Tare?

“No, anche perché sono sotto contratto. Quando si lavora per una società non è mai giusto parlare con altri club. Non ho avuto contatti, ma nel futuro non si sa mai…”.

Riesci ancora a seguire la Lazio?

“Seguiamo più la Bundesliga, ho visto un paio di partite della Lazio. La squadra andrebbe rinforzata, non può essere sempre colpa degli allenatori. Bisogna trovare giocatori di qualità, in questo modo si può entrare tra le migliori cinque d’Italia. Ma è una strada dura, ci vuole pazienza”.

Klose ha dato l’addio alla Lazio. Poi è scoppiata la polemica con la società…

“È sempre difficile parlare da fuori. Conosco molto bene Miro, le due parti dovrebbero sedersi intorno a un tavolo e parlarsi. Così si può chiarire quanto successo. La società ha tutto il diritto di non rinnovare il contratto a un calciatore di 37 anni, di voler andare su un’altra strada. Ma qui ci sono due opinioni diversi, e se Miro ha detto di non aver mai parlato del rinnovo con la società…”. 

Un’idea sulla vicenda te la sarai fatta?

“Chi conosce Klose sa che lui è uguale dentro e fuori dal calcio. Non ha bisogno di dire bugie. Ma bisognerebbe sentire anche la società, è difficile dire da fuori chi abbia ragione”. 

Domani sera “Di Padre in Figlio”, che effetto ti farà scendere in campo davanti a tanti tifosi?

“Sono passati tantissimi anni, ma le emozioni sono le stesse, così come l’amore per questo club. Ti rimane dentro per tutta la vita. Stasera (ieri, ndr) ho rivisto Ruben Sosa, domani riabbraccerò tanti altri giocatori. È una cosa unica, sono contentissimo di essere qui”. 

Hai parlato di Sosa, ma Riedle fisicamente sta messo meglio…

“Certamente, ma abbiamo tutti 20 anni in più. Si vede che in Uruguay la carne è molto buona… Comunque non è importnate il peso, ma la persona che c‘è dentro…”.