ESCLUSIVA - Il comico genoano Balbontin: "Il calcio è tutto uno show, gente come Lotito ci ruba il mestiere"

06.02.2016 15:00 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA  - Il comico genoano Balbontin: "Il calcio è tutto uno show, gente come Lotito ci ruba il mestiere"

Enraz del Centro Ciocchi Savona contro Claudio Lotito. Le lezioni di savonese e quelle di latino. Anzi di Lotitese. "Una grammatica e una semantica tutta sua" - giura Enrique Balbontin, celebre comico genovese e genoano. Meno male che sono miliardari, altrimenti gli ruberebbero il posto. Questo è il pensiero di Balbontin, che nella sua carriera da cabarettista ha mescolato radio e televisione. Il suo corso di savonese ha spopolato per anni tra Bulldozer e Colorado Cafè, ma Balbontin fa della versatilità la sua grande caratteristica. Tra uno spettacolo a teatro e una zingarata in radio, oggi è impegnato con i nuovi episodi di Torta di riso,  programma in onda su Axn che propone video amatoriali di incidenti con il commento fuori campo di Balbontin e di Andrea Ceccon. Imitazioni, risate e Genoa: questi sono gli ingredienti della felicità. La redazione di lalaziosiamonoi.it l'ha contattato in esclusiva per una lunga intervista nel giorno della partita con la Lazio.

Come lo vedi il tuo Genoa? "Lo vedo abbastanza bene. Siamo finiti nel fondo classifica giocando bene. La squadra ha sempre avuto un'identità. Abbiamo avuto una serie di episodi sfortunati e autolesionisti. Le varie cessioni, necessarie per questioni di bilancio, fan si che il campionato vero del Genoa inizi dopo il mercato di gennaio. È l'unico tipo di programmazione possibile, poi a giugno si cambierà di nuovo tutto".

Questo andirivieni di calciatori non genera confusione? "Secondo me è tutto chiarissimo. Il Genoa sta risolvendo dei grossi problemi finanziari, legati anche alle aziende di Preziosi. La politica societaria è quella di vendere quanti più giocatori è possibile e di prenderne altri tra prestiti e parametri zero, per far tornare i conti. La spia di questa situazione è stata la mancata ammissione all'Europa League (era arrivato sesto, ndr)".

Non hai nostalgia dei campioni che salutano? "Le partenze di Perotti e degli altri giocatori lasciano un po' di tristezza, ma se pensiamo alla storia del Genoa dal Dopoguerra in poi, questo forse è il periodo di massimo fulgore. Preziosi vende ma compra anche giocatori forti, abbiamo visto del bel calcio e buoni piazzamenti. Non siamo retrocessi per 10 anni - mi strizzo gli zebedei - nonostante siano fatti svariati errori, ma siamo lontani anni luce dagli anni scorsi".

I due grandi amici Lotito e Preziosi amano lanciarsi frecciatine prima e dopo la partita. Stavolta regna il silenzio, c'è poco da scherzare. "È possibile, c'è da preoccuparsi che non si stuzzicano. Non conosco i loro rapporti, ognuno tira l'acqua al suo mulino. Quando è il momento di fare affari l'amicizia passa in secondo piano. La Lazio è una squadra molto forte, di caratura superiore al Genoa. Leggo con soddisfazione che mancheranno Radu, Candreva, Biglia e qualcun'altro dei titolari".

A proposito di Lotito, la sua vena da cabarettista è innegabile. "È tutta gente che ci ruba il mestiere (ride, ndr). Personaggi come Preziosi, Viperetta, Zamparini. Meno male che sono già miliardari, così non devono venire a rubarci il lavoro a noi poveri comici. È un po' tutto uno show. C'è una certa stampa che tende a incorniciarli in un quadretto di cattivi maestri, è anche un po' un cliché. Tutti parlano senza sapere esattamente cosa succede all'interno di una società, si finisce per fare delle chiacchiere da bar".

Le sue lezioni di latino ti ricordano un po' il tuo celeberrimo corso di savonese? "Io parlo lotitese(imitando la voce del suo Enraz del Centro Ciocchi Savona). Lui si avvale del latino, ma in realtà è una grammatica e una semantica tutta sua. È molto forte nella metafora. Posso capire che siano personaggi che non hanno un appeal immediato su tutti, preferisco - come diceva il grande George Bernard Shaw (scrittore e drammaturgo irlandese del secolo scorso, ndr) - una persona che abbia un brutto carattere piuttosto che non ce l'abbia".

Eppure di contestatori e oppositori ce ne sono veramente tanti. "Fare il presidente a Roma non è semplicissimo, è un po' come marcarsi Messi. Anche se ti impegni al massimo è capace di ridicolizzarsi. Non è facile, nel mondo ultras oggi girano i soldi e si fa carriera, le società sono anche ricattabili. Io sono spassionato quando parlo, perché non me ne viene in tasca niente. Spesso sono le stesse società che si fanno avanti o vengono prese posizioni drastiche. Certi tipi di contestazione non sono rappresentative di una maggioranza, ma di una minoranza più violenta e ignorante. Nella legga della giungla, vince quello che arriva e ti da una randellata in faccia. Ne parliamo tantissimo, a volte dimentichiamo che sarebbe solo un gioco".

Tornando all'aspetto puramente tecnico, che sfida ti aspetti? "Le partite con la Lazio sono sempre interessanti, la soffriamo più in casa che a Roma. Ha sfatato il tabù negativo che durava da tempo. Mi auguro che sia una bella partita e mi dispiace che ci sia stato poco tempo per rifiatare. Gasperini ha fatto turnover, ha preservato diffidati e spompati. Il risultato si è visto contro la Juventus, la squadra ha tenuto ma non ha fatto molto. E non dimentichiamoci che Perotti era il regista del Genoa, la squadra è menomata. Sono arrivati giocatori come Cerci e Suso che non stavano giocando, sono elementi da rilanciare e hanno bisogno di qualche settimana in più per ricarburare".

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