Immobile non si pente: "Con la Lazio matrimonio perfetto. Questa squadra ha voglia di stupire"

Pubblicato il 30/12 alle 14.08
31.12.2016 07:25 di  Benedetta Orefice  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Immobile non si pente: "Con la Lazio matrimonio perfetto. Questa squadra ha voglia di stupire"
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© foto di Federico Gaetano

La scelta giusta. Non si pente, Ciro Immobile. Dopo i primi 4 mesi di Lazio, il bilancio è sicuramente positivo. Nove gol il 18 apparizioni per il bomber ex Torino che, nel 2017, vuole fare anche meglio. Ai microfoni di Premium Sport, Immobile si è raccontato. Di seguito l’intervista integrale che andrà in onda questa sera.

Sulla scelta della Lazio: “L’ho scelta perché è stata la squadra che più mi ha cercato e più mi ha voluto tra tutte le squadre interessate a me. Fortunatamente è riuscita a trovare l’accordo con il Siviglia e io ero d’accordo su tutto perché la Lazio è una società con tante vittorie alle spalle e che doveva rilanciarsi proprio come me. Era un matrimonio perfetto”.

Sulle esperienze al Borussia Dortmund e al Siviglia: “A Dortmund un po’ è stata colpa mia e un po’ della squadra. Il Borussia Dortmund in quella stagione non è riuscita a fare bene come gli anni precedenti e io, essendo straniero, ho trovato ancora più difficoltà. Ma mi porto però dentro un’esperienza fantastica, sono riuscito a fare 4 gol in Champions ed è stata una tappa fondamentale per la mia carriera. Per quanto riguarda Siviglia è stata una stagione diversa, non ho mai avuto la fiducia, non mi sono mai sentito importante per l’ambiente e a gennaio ho preferito andare via per avere la possibilità di giocare anche in Nazionale”.

Sul ritorno a Torino: “C’erano altre squadre interessate a me, la Samp mi aveva chiamato prima di tutti ma ero troppo legato al Torino che in quel momento era in difficoltà e avevo voglia di dare una mano a chi mi aveva lanciato nel grande calcio e a chi mi voleva bene”.

Su Zeman: “E’ stato un maestro di vita, mi ha insegnato tutti i movimenti d’attacco che so fare e poi anche fuori dal campo è stato importante per me. Con la sua esperienza a Pescara è riuscito a gestire un gruppo molto giovane, portandolo alla vittoria del campionato”.

Su Ventura: “Con lui ho sempre avuto un rapporto umano speciale, nei momenti difficili si faceva sentire come persona, mi stava vicino. Stavamo ore a parlare nel suo ufficio, mi diceva dove avrei potuto migliorare e perché in quel omento non riuscivo a segnare. Mi tranquillizzava a livello mentale e a livello tecnico mi ha insegnato a giocare in tutti i modi e questo mi è servito molto per dopo. Con lui sono cresciuto tantissimo”.

Su Klopp: “E’ diverso dai mister di cui ho parlato prima. Klopp è un allenatore più di cuore che motiva tantissimo la squadra, i giocatori sono tutti suoi fratelli. Forse tatticamente è meglio Ventura, lui invece punta tutto sulle motivazioni, sul fatto di scendere in campo sempre con la grinta e la cattiveria giusta”.

Su Simone Inzaghi: “A dire la verità non mia spettavo fosse così preparato dal punto di vista tattico e come esercizi di lavoro. Mi ha sorpreso perché è un allenatore giovane ed è importante per noi che siamo un gruppo che sta crescendo: questo binomio tra noi e lui è un qualcosa di speciale e penso che lo stiamo dimostrando in campo”.

Sul primo gol con la maglia della Lazio: “E’ stata una bella emozione, una bella soddisfazione perché ho subito rotto il ghiaccio. La gente si aspettava tanto da me ma questo non è stato mai un peso ma un motivo in più per fare bene. Sapevo che c’era una maglia pesante da ereditare ma non mi sono mai fatto trascinare da questo, sono rimasto tranquillo e sono felice di quello che sto facendo”.

Sul primo gol all’Olimpico: “E’ stato bello ed emozionante. Io i gol me li ricordo tutti ma quando faccio gol per la prima volta in casa, sotto la curva è un’emozione diversa perché sento proprio il calore della gente che mi entra dentro. Sono emozioni che ti restano dentro”.

Su Lotito che ha detto che la squadra ha avuto il merito di riportare la gente allo stadio: “Ha ragione e di questo siamo orgogliosi. Solo grazie al lavoro e alle prestazioni siamo riusciti a riportare i tifosi allo stadio e vedere uno stadio pieno, una curva così bella come al derby è emozionante per noi. Queste sono le cose belle del calcio e la vicinanza della gente la sentiamo e la viviamo al 100% nello spogliatoio. Siamo felici”.

Sul derby perso: “E’ una ancora ferita aperta, abbiamo passato una settimana post derby molto triste. Non era facile reagire, abbiamo visto tantissimi tifosi darci la carica prima ed eravamo dispiaciuti per loro che ci tenevano particolarmente a questa partita. Questa sconfitta però ci ha caricato ulteriormente, come abbiamo dimostrato a Genova contro la Sampdoria”.

Sulla classifica cannonieri: “Ci penso perché l’ho già vinta ed è stata una bellissima emozione. So che gioia ti dà avere quel premio a casa, quando assaggi una cosa buona poi è difficile farne a meno. Ma la concorrenza è tanta, sono partito bene, adesso c’è stato un momento di appannamento che spero finisca presto”.

Sula coppia in Nazionale con Belotti: “Sono felice che stiamo facendo bene perché prima dell’Europeo si diceva che gli attaccanti in Italia scarseggiavano, invece adesso con il mister Ventura per fortuna siamo riusciti a ingranare bene. Io e il Gallo stiamo facendo bene, siamo primi nel girone, sarà difficile arrivare al Mondiale ma sono felice di questo momento. Per fortuna che in Nazionale si gioca con le due punte e non c’è bisogno di fare a meno di uno dei due. Spero di mantenere il posto in azzurro perché già l’ho perso con Conte e non vorrei perderlo anche con Ventura”.

Sui fischi dei tifosi del Torino: “Mi hanno fatto molto male. Da un alto ero felice perché più fischiavano più significava che mi avevano amato tantissimo. Resta il fatto che io non ho voluto dire come sono andate veramente le cose, chi ha voluto capire le scelte e le situazioni, che non sono state solo mie, ha accettato e ha capito il mio gesto di non esultare”.

Sull’obiettivo Champions della Lazio: “Il nostro obiettivo è quello di stupire. Non siamo partiti con il favore del pronostico ma siamo consapevoli della nostra forza. Questo può anche essere un difetto perché a volte perdiamo concentrazione in allenamento, siamo giovani ed è facile cadere nelle distrazioni. Però sono convinto che la squadra sia forte, il mister sta lavorando duramente e sono convinto che riusciremo a mantenere questo ritmo. Poi se gli altri saranno più bravi e arriveranno sopra di noi lo vedremo alla fine. Il nostro obiettivo è quello di continuare quello che abbiamo fatto fino adesso”.

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