Keita: "Ho ricevuto tante proposte, ma voglio restare alla Lazio. Futuro? Sogno il Barça, il Real o lo United"

16.03.2016 11:13 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe/Daniele Rocca - Lalaziosiamonoi.it
Keita: "Ho ricevuto tante proposte, ma voglio restare alla Lazio. Futuro? Sogno il Barça, il Real o lo United"
© foto di Federico De Luca

È tornato protagonista nel momento cruciale della stagione, quando ogni partita rappresenta un bivio cruciale a cui non puoi sottrarti. Keita Balde Diao è l'uomo in più della Lazio in questo rush finale, vive un momento di forma straordinario e  tutta la squadra ne trae beneficio. Che sia campionato o Europa League per lui cambia poco, la metamorfosi dei Pioli boys tra una competizione e l'altra sembra non riguardarlo. Intervistato dalla tv senegalese Tfm, il classe '95 ha parlato della stagione in corso ma non solo. Ha ripercorso la sua carriera sin dalle prime tappe e si è proiettato nel futuro. "Sono tranquillo. La Lazio è una grande squadra che ha un'ottima organizzazione. Roma è una città stupenda, piena di gente simpatica"

GRATITUDINE -  "La Lazio è la squadra con la quale ho firmato il mio primo contratto da professionista. Il club mi ha aiutato molto. Ho esordito in prima squadra quando avevo appena 18 anni. Adesso ne ho 20 e sono alla mia terza stagione in Serie A. Ho avuto la possibilità di esserci in finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus, abbiamo vinto la Coppa Italia contro la Roma. Va tutto bene". A differenza dell'estate passata, quando si lamentava per lo scarso impiego, è consapevole che per giocare sempre titolare dovrà lavorare sodo vista la folta concorrenza: "In squadra abbiamo tanti giocatori di qualità, soprattutto nel mio stesso ruolo: da Candreva a Felipe Anderson. Ecco perché io non ho sempre il posto da titolare, ma per l'età che ho gioco abbastanza. Io devo continuare a crescere". 

MERCATO - Nell'ultima sessione di calciomercato il suo nome è stato accostato alle squadre di mezza Europa: non erano semplici rumors. "È vero, ho avuto delle belle proposte da altri club, ma io sono concentrato sulla Lazio. Ho un contratto ancora fino al 2018 e per il momento rimango qui". Vuole la Lazio, si sente ancora in debito con lei. Ma sogna un giorno di vestire la maglia di un top club europeo: "La mia ambizione è arrivare a giocare nelle migliori squadre del mondo come Barcellona, Real Madrid e Manchester United, è il sogno di tutti i ragazzi. Il mio club preferito? Non posso rispondere... dico la Lazio! (ride, ndr)". 

SENEGAL - Lo scorso 4 marzo Keita ha ricevuto la prima convocazione dal ct del Senegal, Aliou Cissé. Lui, nato ad Arbucies, poteva anche optare per la Spagna una volta ottenuto il passaporto comunitario. Non è stata una scelta semplice da prendere: "Sono molto fiero e oroglioso di aver scelto il Senegal, prima di decidere ne ho parlato anche con Koulibaly, Dramè e Konate. Io sono nato in Spagna ma i miei giocatori sono senegalesi. Loro mi hanno parlato spesso del Senegal, mi hanno detto che lì ho molti tifosi. Ho scelto il Senegal soprattutto per i miei genitori. Gli scarpini diversi? Sì, è vero. Uno ha la bandiera del Senegal, l'altro quella della Spagna. Non posso ignorare nell'una, nell'altra parte di me. Non sono cose che si possono rimuovere. Ecco perché ho scelto di rappresentare questa idea con gli scarpini che indosso ogni partita. Anche la Spagna mi ha dato molto, e questo lo apprezzo tanto".

ORGOGLIO - "Per me, per mia, madre, per mio padre e per la mia famiglia spero di portare il Senegal il più in alto possibile. La mia è stata una scelta personale. Un calciatore vuole giocare sempre il più possibile, soprattutto a 20 anni. Ma non c'è nessuno che è venuto a parlare o ha cercato di convincermi. È stata una mia scelta personale, ripeto. Conosco poche cose del Senegal, quasi niente. Le uniche cose che so arrivano dai miei genitori che me ne hanno parlato molto. Ho parlato sia con l'allenatore che con i membri della Federazione Senegalese e ho spiegato a loro la mia decisione di far parte della Nazionale. Adesso dobbiamo concentrarci per la qualificazione alla prossima Coppa d'Africa. La nostra Nazionale può vantare calciatori di grande qualità, da Diouf a Camara, dobbiamo puntare più in alto possibile, lavorare e vedere quello che verrà. Non vedo l'ora di aiutare la squadra con la mia velocità, i miei dribbling e i miei gol".

REWIND - In Spagna ha iniziato a giocare a calcio con la maglia di uno dei club più forti al mondo: il Barcellona: "Ho iniziato a giocare a calcio da bambino, con gli amici e con mio fratello. È così che è nata la mia passione. A 7 anni ero in un centro di formazione, poi a 9 mi ha prelevato il Barcellona dicendo che vedevano in me del talento. Secondo me la cantera del Barcellona è uno dei migliori posti dove imparare a giocare a calcio. È una delle più grandi società in Europa e nel mondo. Non ho avuto bisogno di fare provini, appena mi hanno visto giocare mi hanno preso subito. Sono rimasto a La Masia (sede del vivaio del Barcellona, ndr) dai 9 ai 16 anni. Dopo l'esperienza al Barcellona sono venuto qui alla Lazio. È stato il club che mi ha cercato di più. All'inizio non sono venuto qui con la famiglia, ero da solo. Dormivo nel centro sportivo, ero ancora minorenne quando la Lazio mi ha preso".

SACRIFICIO - Di tempo ne è passato da quando mister Bollini lo lanciava in Primavera scoprendo un talento purissimo. Non a caso pochi mesi dopo il suo esordio la baby Lazio avrebbe vinto lo Scudetto in quel di Gubbio. Oggi Keita ha quella stessa voglia di migliorarsi e spaccare il mondo: "Ho ancora 20 anni, sono un calciatore giovane, devo migliorare in tutti gli aspetti, anche nei miei punti di forza. Sono le condizioni indispensabili per diventare un grande giocatore. Sono un giocatore che si allena tutti i giorni. Passo sempre come quello che chiede di giocare sempre. Tutti ripetono questa cosa, ma io lavoro come gli altri per meritare un posto da titolare". Non solo calcio, Keita pensa anche a finire gli studi: "Appena finirà il campionato tornerò in Spagna per riprendere gli studi. L'istruzione è molto importante". E tra un libro e l'altro, ci sarà tempo per giocare alla PlayStation: "Nel tempo libero mi piace rimanere a casa a vedere i film italiani, ascoltare musica, giocare a tennis e a ping pong. E poi mi piace giocare alla PlayStation, in questo sono il migliore (ride, ndr)".