LE PAGELLE - De Vrij, luci ed ombre. Gonzalez e Pereirinha a disagio, Keita è un'iradiddio

Pubblicato ieri alle 17:30
11.08.2014 07:10 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti/Lalaziosiamonoi.it
LE PAGELLE - De Vrij, luci ed ombre. Gonzalez e Pereirinha a disagio, Keita è un'iradiddio
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Image Sport

MARCHETTI: 5.5 Il primo pallone che tocca con i guantoni lo raccoglie incolpevolmente dalla rete. Successivamente si fa apprezzare in uscita bassa su Bittencourt, al quale chiude provvidenzialmente lo specchio della porta. In più di un’occasione esce bene in presa alta. Nella seconda frazione alterna belle parate a follie con la palla tra i piedi, ma Joselu lo grazia.

BASTA: 5 Pronti via, l’Hannover spinge tanto sulla corsia presieduta dal biondo ex Udinese. Cerca di adottare le giuste contromisure Dusan, con fatica. È in continua apprensione, Prib lo impensierisce quando lo punta, meglio negli sganciamenti in avanti. Da migliorare l’intesa con Candreva. Abbandona il campo, contuso.

CAVANDA (dal 37’): 6 Si fa apprezzare più del serbo. Non si fa mai trovare impreparato quando c’è da difendere ed in fase offensiva garantisce un buon apporto dal punto di vista della presenza

DE VRIJ: 5.5 È alla prima uscita in biancoceleste dopo il trasferimento dal Feyenoord. La Lazio soffre e lui fatica a tenere i rapidi avanti avversari. È in ritardo in occasione dell’ 1-0 di Marcelo, ma in altre occasioni è bravo in chiusura. Una volta trovato il giusto amalgama con i colleghi di reparto saprà far valere il suo strapotere fisico.

NOVARETTI (dal 61’): 5 In ritardo nelle chiusure, regala metri all’attaccante di riferimento ed in occasione del 3-1 di Stindl vaga addirittura lontano dalla porzione di campo che dovrebbe essere di sua competenza. Si fa apprezzare nel gioco aereo, ma non basta. Quando gli impegni si fanno più probanti evidenzia lacune ed inadeguatezze.

CIANI: 5 Fiducia al granitico francese in coppia con il dominante De Vrij. Consueta fatica nel palleggio, un suo errore tecnico spiana la via della porta all’attacco degli uomini di Tayfun Korkut. Provvidenziale al 34’ una sua spaccata nel cuore dell’area, che toglie la possibilità di battuta a rete a Prib. Non regala serenità al reparto, nonostante si batta con tenacia.

BRAAFHEID: 6.5 Arcigno, pulito e diligente, dalla sua parte sbarra il varco al brevilineo Bittencourt. Disegna ottime diagonali difensive, non commette alcun errore ed è puntuale anche negli avanzamenti.  È il migliore della linea arretrata.

RADU (dal 75') SV

PEREIRINHA: 5 Pioli lo accentra rispetto alla sua posizione abituale, ma il portoghese è fuori dal vivo dell’azione. Tante sbavature, nessuna iniziativa degna di lode. Passo indietro rispetto alle precedenti uscite, non rientra in campo dopo l’intervallo.

KEITA (dal 46’): 7 Con il suo ingresso regala maggior sprint all’undici capitolino. Ha l’argento vivo addosso, è un’iradiddio. In 20 minuti mette a nudo le magagne della difesa teutonica, che non lo prende mai. Al ’65 si guadagna un rigore sacrosanto dopo il solito slalom tra le maglie rosse. È indiscutibilmente l’uomo più pericoloso tra i biancocelesti.

GONZALEZ: 5 Capitano di giornata, si muove in cabina di regia, con compiti chiaramente diversi rispetto ai vari Ledesma e Biglia. Cerca di operare da frangiflutti davanti alla coppia di difesa, propenso alla fase d’interdizione. La distribuzione del gioco è deficitaria, poco precisa e tutt’altro che costante.

CATALDI (dal 61’): SV Affianca Ledesma, tocca pochi palloni.

PAROLO: 5.5 Non perfettamente inserito nei meccanismi del centrocampo laziale, cerca di fare densità e di portare a compimento sempre la cosa più semplice. Salta a vuoto senza marcatura in occasione del vantaggio tedesco. Condizione fisica da migliorare, necessita di un ulteriore periodo di rodaggio.

LEDESMA (dal 61’): 6.5 Appena entrato, è glaciale dagli undici metri nel battere Zieler e accorciare le distanze. Sventaglia bene da una parte all’altra del campo, con lui migliora la circolazione di palla.

CANDREVA: 5 Si riprende la fascia di competenza dal 1’. Si attiva raramente e l’unica volta che si fa notare è quando commette un madornale errore di sufficienza nel cuore dell’area difensiva che permette a Stindl di raddoppiare. Nel secondo tempo batte con maggior continuità la fascia, regalando un cioccolatino a Djordjevic che però sciupa.

FELIPE ANDERSON (dal 61’): 5.5 Ci mette un po’ ad entrare in gara, ha voglia di fare e questo è sicuramente un bene. Non è più l’atleta sonnolento ed indolente visto lo scorso anno. La sua voglia, abbinata alle qualità tecniche che detiene, fa ben sperare.

DJORDJEVIC: 5.5 Non si risparmia, si batte da solo contro la retroguardia dei sassoni. È sempre il primo a portare il pressing, caratteristica che piace non poco a Pioli. Galleggia sulla linea del fuorigioco, offre un punto di riferimento ai propri compagni ma le palle giocabili latitano. Spreca la possibilità di andare in rete, battendo debolmente di tacco addosso a Zieler.

TOUNKARA (dal 61’): 6 Fa a sportellate con l’intera difesa in maglia rossa. Ha vigore, è sfacciato, i 2 gol rifilati a Sporting e Amburgo lo hanno convinto delle proprie qualità. Cerca ripetutamente la sponda per l’ingresso in area dei suoi compagni.

LULIC: 5.5 La Lazio nel primo tempo non fa la fase offensiva ed il bosniaco è uno di quelli che non si vede mai. Dà man forte a Braafheid in ripiegamento, ma da esterno d’attacco non regala spunti.

MAURI (dal 61’): 6 Interno mancino di centrocampo, si affida al fosforo ed alla intelligenza. Cerca la verticalizzazione per gli avanti biancocelesti.

PIOLI: 5 Rispetto al test match contro l’Amburgo, ruota parecchi degli effettivi a disposizione. Rinuncia ad un metronomo nella zona nevralgica del campo, mossa che paga a caro prezzo in termini di proposta di gioco. Si aggrappa all’estro di Keita nel secondo tempo, ma la sofferenza evidenziata nei calci d’angolo è inusitata. Troppa sofferenza in fase difensiva, neanche il miglior difensore dell’ultimo Mondiale può nulla dinanzi ai movimenti errati del reparto.