LE PAGELLE - Lulic, impreciso e distratto. Milinkovic scarico, Parolo l'ultimo a mollare

STRAKOSHA 6: Di nuovo titolare, stavolta per la febbre di Marchetti. Con un primo del genere davanti sa che la sua occasione può arrivare da un momento all'altro. Guarda la partita da lontano, blocca giusto un tiro da fuori di De Guzman. È uno spettatore non pagante. Quasi come i cinesi arrivati oggi all'Olimpico. Fino alla conclusione di Inglese: lì cerca di respingere coi piedi e deve raccogliere il pallone dentro la porta.  

BASTA 5.5: Cerca di scardinare il Chievo sulla destra con l'aiuto di Felipe Anderson. È sempre tutto bello fino al momento del traversone in area o dello stop decisivo. Non azzecca un affondo.  

Dall'83' LOMBARDI sv

DE VRIJ 6: Ha vita facile, il Chievo non si fa mai vivo dalle sue parti, controllare Inglese a 50 metri dalla porta è un gioco da ragazzi. Il problema arriva al 90', quando Lulic non tiene la linea e permette al Chievo di passare. 

HOEDT 6: Vince il ballottaggio a tre con Wallace e Bastos perché rispetto ai due imposta meglio da dietro quando i giocatori di Maran vanno in marcatura su Biglia. Ordinato, poi crolla nei minuti di recupero con la squadra sbilanciata alla ricerca del vantaggio.

RADU 5.5: Si sovrappone per tutto il match, dalla sua parte non deve controllare nessuno, il Chievo gioca senza esterni e supera col contagocce la metà campo. 

Dal 75' LUIS ALBERTO 5.5: Ci prova con il destro, non inquadra la porta. Un quarto d'ora in cui non riesce a dare la scossa.

PAROLO 6.5: Il più pericoloso. Anche il più sfortunato, purtroppo. il Si inserisce in continuazione, di testa prende tutti i cross: almeno tre volte gli dice no Sorrentino, le altre deviazioni mancano di precisione. Col cuore fino alla fine, è uno degli ultimi a mollare. 

BIGLIA 5.5: Il Chievo sta lì, nella propria metà campo, che pensa solo a difendere lo 0-0 iniziale. La trama di passaggi non porta a risultati soddisfacenti, i compagni di muovono poco, il gioco è prevedibile. Viene scavalcato un po' troppo dai lanci lunghi.  

MILINKOVIC 5.5: Stavolta non brilla e non domina nemmeno da un punto di vista fisico. Rimane imbrigliato, trova difficoltà  pure nei colpi di testa, in quella che è la specialità della casa. Nel finale perde contrasti e palloni pericolosi.

FELIPE ANDERSON 6.5: Ha il difetto di muoversi sempre troppo poco senza palla. Però quando ce l'ha tra i piedi crea scompensi: nei primi 45' Gobbi e Hetemaj non lo prendono mai, peccato per la mancanza di cattiveria sotto porta dopo lo slalom gigante partito da centrocampo. Nella ripresa si prende delle pause ingiustificate. 

DJORDJEVIC 5.5: Dal 1' dopo quattro mesi passati a guardare dalla panchina. Gli manca un po' il ritmo partita, si muove anche piuttosto bene, ce la mette tutta per aiutare la squadra e aprire gli spazi ai compagni. Al momento della sostituzione c'è un dato che però non può passare inosservato: 0 conclusioni verso la porta. 

Dal 75' ROSSI 6: Troppo poco tempo per incidere,  gli arrivano pochi palloni giocabili. 

LULIC 5: La precisione, si sa, non è proprio il suo pregio migliore. In partite come queste, con l'avversario chiuso in 40 metri, diventa proprio un difetto. Gli capitano rifiniture importanti, sono quasi tutte sballate e la Lazio non riesce a sfondare. Chiude da terzino sinistro, come arma in più da utilizzare da dietro. Ma commette l'errore di tenere in gioco Gobbi nell'azione che decreta la sconfitta. 

ALL. INZAGHI 5.5: È vero, la squadra ha avuto le occasioni per sbloccarla, però é sembrata lenta e senza idee. Forse ritarda i cambi nella ripresa, ma in panchina non ha tutte queste alternative. Avrebbe bisogno di qualche rinforzo, così diventa complicata anche la corsa all'Europa League.

CHIEVO VERONA (4-3-2-1): Sorrentino 7; Cacciatore 6, Gamberini 6.5, Spolli 6.5 (Dainelli 6), Gobbi 6.5; Bastien 5.5 (Rigoni 6), Radovanovic 6, Hetemaj 7; Birsa 5.5, De Guzman 5.5 (Izco ); Inglese 6.5. All. Maran 6.5.