Parolo: "Inzaghi ci sta trasmettendo la giusta carica. Keita? Il gruppo deve remare nella stessa direzione"

Pubblicato il 24/8 ore 16:40
25.08.2016 07:01 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Dal nostro inviato Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
Parolo: "Inzaghi ci sta trasmettendo la giusta carica. Keita? Il gruppo deve remare nella stessa direzione"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Di ritorno dall'Europeo azzurro da grande protagonista, il centrocampista Marco Parolo è pronto a calarsi nuovamente nella realtà biancoceleste. Intervenuto in conferenza stampa, il classe '85 di Gallarate ha risposto alle domande dei cronisti presenti, cominciando con un messaggio di cordoglio nei confronti delle vittime del sisma del centro Italia:

"Dispiace è una tragedia, la seguivo anche da casa. Una brutta sensazione, il terremoto ti dà un senso di impotenza generale. Sono vicino a queste persone".

Ora arriva la Juventus...

"Sarà una partita che ci darà tanti stimoli e potremo capire il nostro livello. C'è voglia di giocare queste gare".

Qual è il clima nello spogliatoio?

"Abbiamo tirato una riga su quanto fatto l'anno scorso. Sono tornato dalle vacanze post Europeo e ho visto tanti giovani che avevano voglia di fare ed imparare. Mi ha colpito anche il carisma e la personalità del mister. Si sta creando un bel gruppo".

E Keita?

"Sarà la società a decidere e fare le sue valutazioni. Il gruppo sta remando verso la stessa direzione. L'ho visto anche all'Europeo. Se si rema tutti nella stessa direzione si può andare lontano".

Che sensazioni avete avuto dalla trasferta di Bergamo?

"Ho avute delle certezze che avevo già visto a Mönchengladbach. Già lì avevo visto la voglia di non prendere gol e lottare su tutti i palloni. L'anno scorso le sconfitte ci scivolavano spesso addosso. Quest'anno vedo che c'è voglia di non perdere e giocarsi la partita per vincere. A Bergamo questo è successo. C'è stata un po' di sofferenza ma l'importante è che sono arrivati i tre punti. Se avessimo vinto 5-0 magari non si sarebbe detto nulla. Invece abbiamo un po' sofferto e questo ci deve ancora far lavorare perché siamo solo all'inizio. Mi auguro che sia un percorso bello e che ci possiamo divertire".

Cosa ti porti dietro dall'Europeo?

"Convinzioni che già avevo in precedenza ma che si sono rafforzate. La voglia di aiutarsi l'uno con l'altro mantenendo però una sana competizione. Sostenere il compagno che gioca anche se vado in panchina. Questo dà fiducia a tutti. Se riusciamo a tramsettere questo ai giovani che abbiamo in squadra allora noi 'vecchietti' faremo meno fatica".

E' vero che Conte ha provato a portarti al Chelsea?

"Queste sono cose che scrivete voi. Io ero in vacanza e il cellulare non ha mai suonato".

Per Inzaghi è stato un avvio di stagione non facile...

"Il mister è stato bravo perché già dall'anno scorso si è catapultato con la mentalità giusta. Ha poi avuto l'occasione di riproporsi quest'anno e ci ha aggiunto ancora più rabbia e carica. Questa cosa ce la sta trasmettendo. Mi piace il fatto che cerchi molto il dialogo e che ascolti molto i giocatori. Poi alla fine le scelte le prende lui. Questo è il modo per crescere tutti".

La Lazio è più forte quest'anno?

"Abbiamo perso giocatori importanti come Klose, Candreva, Mauri e Konko che avevano anche molta esperienza. Abbiamo tanta gente giovane che potrà raggiungere quei numeri e spetta noi aiutarli in questo senso. Secondo me non siamo più scarsi dell'anno scorso, perché avremo giocatori come Kishna e il rientro di de Vrij che avranno anche un anno in più di esperienza. Per cui prima di dire che siamo più scarsi aspettiamo un attimo".

Anche Cataldi domenica si è fatto trovare pronto...

"Sono molto contento per lui. Se rimani in panchina dall'inizio magari puoi viverla male. Invece lui è entrato con la cattiveria giusta e voglia di far bene. Serve anche a lui come percorso di crescita. Lo vedo anche in allenamento e deve essere solo convinto dei propri mezzi perché ha tanta qualità. Fa parte dell'essere giovane ma l'ho visto con la mentalità giusta".

Che tipo di Juventus ti aspetti?

"È una squadra forte, lo ha dimostrato negli ultimi anni. Per vincere con loro devi fare la partita perfetta, loro non mollano mai e questa fame di vittoria si percepisce in campo. Per partire alla pari dobbiamo mettere in campo la stessa cattiveria. I valori poi li dimostra il mercato, perché se compri gente come Higuain e Pjanic che hanno un certo curriculum vuol dire che sono più forti anche sul mercato. Dobbiamo affrontarli con la convinzione di fare risultato, poi anche un po' di fortuna può aiutarti".

Che tipo di insegnamento hai tratto da Buffon e compagni?

“Da loro ho imparato che non mollano nulla nemmeno in allenamento. Questo comportamento in campo diventa una fame continua di vittoria”.

Dove può arrivare la Lazio?

"È un po' presto per dirlo. Posso dire dove posso arrivare io. Fissiamoci uno step entro due mese e vediamo a che punto siamo e come stiamo crescendo. Sono solo tre settimane che stiamo lavorando tutti insieme. Il bello di questa stagione è che la Lazio dovrà essere un qualcosa che si scopre piano piano e che ti stimola ad andare allo stadio per vederla. Poi se tra tre o quattro mesi mi rifarete questa domanda sarò per forza più preciso".

Come hai trovato Felipe Anderson?

"Intanto lo ringrazio perchè almeno una volta in vita mia ho visto una medaglia d'oro delle Olimpiadi. Ha un talento incredibile e deve mettersi a disposizione del gruppo e trovare continuità. E' un giocatore che può romperti gli equilibri della partita e penso che possa essere la sua stagione. Ha giocate straordinarie e due anni fa in allenamento era un piacere vederlo. Se tornerà a quei livelli sarà tutto più facile".