Serbia-Albania, Djordjevic: "Non c'è traccia d'intolleranza nella Lazio, ci abbiamo scherzato su"

Pubblicato ieri alle 13:36
18.10.2014 07:00 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
Serbia-Albania, Djordjevic: "Non c'è traccia d'intolleranza nella Lazio, ci abbiamo scherzato su"
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© foto di Federico Gaetano

Basta una partita di calcio per dimostrare al mondo quanto alcune ferite siano ben lontane dall'essersi rimarginate. E basta un'ingenuità come quella di includere Serbia e Albania nello stesso girone, per rievocare i fantasmi più recenti di nazionalismi, conflitti etnici, violenza, gli stessi fantasmi che hanno afflitto i Balcani che si affacciavano al nuovo secolo. Non che ci si aspettasse un clima sereno per la gara di Belgrado: c'è un motivo se la trasferta è stata vietata agli albanesi. Ma questa misura non è bastata: la gara, valevole per la qualificazione agli Europei 2016, si è dovuta concludere al 42esimo minuto del primo tempo, quando un drone telecomandato ha fatto la sua comparsa al Partizan Stadion, portando con sé una bandiera della Grande Albania, vessillo simbolo delle rivendicazioni territoriali albanesi sul Kosovo. La scintilla è poi scoppiata quando un giocatore serbo ha strappato la bandiera, affinché si proseguisse a giocare. Un gesto che nel nervosismo generale non è stato ben visto dai giocatori albanesi, tra i quali Lorik Cana. Che, nel frattempo, se in patria è diventato un eroe, rischia anche una squalifica Uefa. Insomma, una frattura che avrebbe potuto spaccare irrimediabilmente anche la Lazio, ambiente nel quale devono convivere in armonia due albanesi, Etrit Berisha e Cana, e due serbi, Filip Djordjevic e Dusan Basta. Ma anche l'attaccante serbo ci ha tenuto a soffiare via queste nuvole grigie dai cieli biancocelesti. Djordjevic, ai media del suo paese, ha spiegato quanto non abbiano lasciato tracce i fatti di Belgrado, ma soprattutto quanto i rapporti con i suoi compagni di squadra non ne risentiranno: "Voglio chiarire qualsiasi cosa, adesso che tutti siamo a mente fredda. Non c'è nessuno strascico di Serbia-Albania, nessuna traccia di intolleranza tra di noi. Con Cana e Berisha ci eravamo già scambiati qualche parola a Belgrado, in un clima del tutto amichevole. Alla Lazio abbiamo un obiettivo comune: conquistare punti". Filip ha già avuto modo di incontrarsi e chiarire con Lorik ed Etrit, davanti a un pubblico speciale: "Quando sono tornato a Roma, con Cana e Berisha ci siamo salutati, così come successo in tutti i giorni precedenti. Sono convinto che il nostro rapporto continuerà a essere lo stesso. Ci siamo anche scambiati un paio di parole su quanto successo, in tutta cordialità. I giocatori italiani ci ascoltavano, ma non so se hanno capito qualcosa (ride, ndr). Ci hanno scherzato su anche loro... Hanno suggerito di fare un due contro due!".