FOCUS - Palombi, il golden boy dalla media-gol perfetta

Gioia incontenibile. Simone Palombi l'ha urlata al mondo intero, anticipando persino Stefano Pioli, uno che tra gli anni '80 e '90 di anticipi se ne intendeva. “E dopo 11 anni di lavoro è arrivata la prima convocazione in prima squadra! A San Siro, contro il Milan, non potevo chiedere di più! Un sogno che piano piano diventa realtà”, ha scritto su Facebook la giovane aquila. Che poi ha citato Di Canio: “Con questi colori addosso non ho paura di niente!‪”. È l'effetto che fa la prima convocazione tra i grandi. È la sensazione che si prova a salire sul pullman diretto a Milano per disputare i quarti di finale di Coppa Italia. Un riconoscimento meritato, l'ennesima soddisfazione di una giovane carriera dal futuro radioso. In estate la Lazio l'ha blindato facendogli sottoscrivere un contratto sino al 2017, la scelta s'è rivelata quantomeno redditizia. Palombi indosserà la maglia numero 54, per ottenere il 9 gli basterà sommare le due cifre. Perché non si è bomber per caso.

IL PERFEZIONISTA - In un momento di totale emergenza, Pioli ha pescato nel settore giovanile. Djordjevic s'è fratturato il malleolo, Tounkara è stato messo fuori causa da una distorsione al ginocchio, Perea rientrerà soltanto oggi a Roma. L'unica punta di ruolo attualmente abile a arruolabile risponde al nome di Miroslav Klose. Lo sguardo del tecnico emiliano si è così posato su Simone Palombi. Era inevitabile. Sì, perché il classe '96 cresciuto col mito di Beppe Signori, ha un vizietto tutt'altro che deprecabile: segna in ogni modo. Che sia di testa, con il destro o col mancino, quel che conta è il risultato. Con la Primavera di Inzaghi è arrivato a quota 17 reti in 17 presenze (tra campionato e Coppa Italia), in Under 19 ha esultato sia all'esordio che al secondo gettone collezionato. È un perfezionista, Simone, viaggia a una media esatta di 1 gol a partita. Inzaghi jr proprio non ce la fa a nascondere il sorriso, troppa è la soddisfazione per aver allevato un talento del genere. A San Siro sarà festa grande. Comunque vada. 

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