FOCUS - Petkovic contro il licenziamento: conciliazione impossibile, richieste inferiori al milione di euro

Pubblicato il 28/05 alle 15:00
29.05.2014 07:18 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Petkovic contro il licenziamento: conciliazione impossibile, richieste inferiori al milione di euro
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© foto di Federico Gaetano

C'eravamo tanto amati. Esattamente un anno fa. Vladimir Petkovic era stato eletto eroe della Roma che conta, quella biancoceleste, insieme al suo fido Senad Lulic. Protagonisti del trionfo nella partita della vita, quella senza rivincite, senza appelli. 365 giorni dopo Petkovic e la Lazio restano legati solamente dai ricordi e da una causa terminata dinanzi al Giudice del Lavoro. L'entourage legale del mister di Sarajevo ha depositato il mese scorso il ricorso contro la decisione della Lazio di mandarlo via, mediante un licenziamento per giusta causa, ritenuto illegittimo. Riavvolgiamo il nastro.

PETKO STORY - Era il 23 dicembre, Petkovic digita il numero di Claudio Lotito, una chiamata rapida nel quale il tecnico annuncia la firma con la Svizzera, chiudendo di fatto ad ogni possibilità di rinnovo. Una voce che circolava da alcune settimane, prontamente smentita da Vlado. La Lazio è infuriata, il 28 dicembre viene avviata la procedura di licenziamento per giusta causa. Il giorno 3 gennaio ci fu un incontro di quasi 5 ore con la società e i due collaboratori Paolo Rongoni ed Antonio Manicone, per discutere una rescissione consensuale. Il giorno dopo la comunicazione del licenziamento per giusta causa e l'ufficializzazione di Edy Reja. Un'altra querelle, quella con il tecnico goriziano, terminata dinanzi alla Procura Federale: il tecnico è stato ascoltato due settimane fa, viene contestato il fatto che si sia insediato mentre il mandato di Petkovic era ancora in vigore. Una questione che riguarda il piano sportivo, competenza della Procura Federale e che potrebbe portare ad un provvedimento sanzionatorio. Il tutto in ogni modo si intreccia con la causa civile, ma in questo caso la macchina giudiziaria non è ancora stata avviata. In mancanza di un Collegio Arbitrale apposito, si passerà dal Giudice del Lavoro. Tempi lunghi, migliaia di cause sulla scrivania. Non è ancora stato assegnato il giudice, non è stata ancora fissata l'udienza, si attendono comunicazioni in merito già nelle prossime settimane. Il giudice tenterà da prassi una conciliazione, ma il pool di legali di Petkovic, capitanato dall'Avv. Paco D'Onofrio, è assolutamente scettico a tal proposito. La Lazio offrì una buonuscita di circa 200mila euro lordi - cifra che includeva anche lo staff - contro i 460mila spettanti. Proposta rifiutata, controfferta di Petkovic che includeva l'emissione di un comunicato nel quale la Lazio dichiarava legittimo il comportamento del bosniaco e il suo accordo con la Svizzera, per una questione di immagine. Richiesta di reintegro annessa. Pollice verso, fine della conciliazione.

LE RICHIESTE - Da qui il ricorso e la decisione di impugnare il licenziamento per giusta causa dinanzi al Giudice del Lavoro, con la contro-vertenza per i danni d'immagine. Si vocifera di una cifra intorno ad 1 milione di euro, anche se, secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, la richiesta non supera i 600mila euro (comprensivi anche degli arretrati di dicembre e degli emolumenti sino a giugno), comunque una cifra nettamente inferiore a quella paventata. Quando il giudice disporrà che l'atto venga notificato alla controparte, i dati diventeranno di pubblico dominio. L'Avv. Paco D'Onofrio, legale di Petkovic, ha sempre sottolineato come la Lazio stessa non avesse mai indicato le norme che sarebbero state violate nel corso della trattativa con la Federazione svizzera. Era in scadenza di contratto e l'accordo è stato siglato con una Nazionale, quindi il licenziamento per giusta causa viene giudicato illegittimo. La società ha fatto appello all'art. 7 dello Statuto dei lavoratori, ha parlato di "un clima di sfiducia creato all'interno dello spogliatoio" ed ha sottolineato come, oltre alla violazione delle normative federali, i diretti interessati avessero più volte negato le trattative. Un comportamento che ha violato il principio di fiducia, l'elemento fiduciario nel rapporto di lavoro e quindi lo Statuto dei lavoratori. Due violazioni dunque di carattere federale e giuslavoristico. Si attendono le date dell'udienza, esiste un rischio tendente alla certezza che i giocatori vengano chiamati a testimoniare come persone informate sui fatti. Un quadretto non proprio edificante, in una situazione ambientale già di per sé complicata. Si attendono sviluppi.