Milinkovic: "Gioco ovunque, ma do il massimo da trequartista. Inzaghi? Ha cambiato tutto..."

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Un gigante al San Paolo. Muscoli, qualità e centimetri per il centrocampo biancoceleste. Un’altra, l’ennesima, bella notizia per Simone Inzaghi, che attende già il suo rientro dopo la parentesi in nazionale. Fari puntati su Sergej Milinkovic-Savic che proprio dal ritiro della sua Serbia Under21 ha parlato del sue ambizioni anche con l’aquila sul petto: “Voglio vincere qualcosa con l’Under 21 prima di andare stabilmente in Nazionale maggiore”. E sul ruolo che occupa alla Lazio, un mistero fino a qualche mese fa, ci scherza su: “Mi piace giocare dove devo, ma amo giocare dietro la punta. Come dicono in Italia, da trequartista o da seconda punta. Lì do il massimo, anche se in questi anni, mi è capitato di dover giocare ovunque”. Una grande partenza in biancoceleste, merito anche di mister Inzaghi, come ammette lo stesso centrocampista serbo: “Lo scorso anno non avevamo lasciato una buona immagine, Inzaghi ha cambiato tutto. L’atmosfera creata nello spogliatoio è fantastica". Un impatto non semplice con il campionato italiano, ma che non ha spaventato più di tanto il classe '95: "Non è stato facile, ma ha significato molto per me la stagione in Belgio - si legge da novosti.rs -. Grazie a quell'esperienza mi sono preparato per Roma. Mi ci è voluto del tempo per aggiungere qualcosa in più al mio bagaglio calcistico e formarmi come un giocatore da Serie A. Per noi giovani andare in Italia è un buon passo per via dell'addestramento tattico. All'inizio ero così così, ma dopo un anno e mezzo sono cresciuto. Certe cose ora mi sembrano più facili".