RIVIVI IL LIVE - Premio Calabrese, Lotito: "La Lazio guarda al futuro! Milinkovic? Ho rifiutato 110 milioni"

Pubblicato il 29/05 alle 17.06
30.05.2018 07:23 di  Laura Castellani  Twitter:    vedi letture
Fonte: Dai nostri inviati Laura Castellani e Alessandro Vittori / desk: Mirko Borghesi
RIVIVI IL LIVE - Premio Calabrese, Lotito: "La Lazio guarda al futuro! Milinkovic? Ho rifiutato 110 milioni"

AGGIORNAMENTO ORE 19.30 - Si chiude qui la settima edizione del premio Pietro Calabrese. Le personalità premiate lasciano il palco, a seguire è prevista una cena con tutti i vincitori del premio e gli organizzatori della manifestazione.

AGGIORNAMENTO 19.12 - Sul palco il presidente della Viterbese Castrense, Camilli. Per lui un caloroso abbraccio da parte di Lotito.

AGGIORNAMENTO 19.07 - Premiati su palco Carlo Paris e il commissario straordinario della FIGC, Fabbricini: "Si avvicinano momenti di nuova governance e mi sembra giusto. Bisognava dimostrare che non si era interrotto il filo d'amore tra la gente e la nazionale e così è stato. Mancini? Una persona individuata in base a dei criteri precisi, aveva la voglia sviscerata di stare su quella panchina, era un uomo integro e si rientrava dal punto di vista finanziario. La Francia e l'Olanda con il 4 giugno giorno del 120 anniversario della prima partita giocata dalla nazionale. Balotelli è un pallino di Mancini, un talento prezioso che ho visto più maturo".

AGGIORNAMENTO 19.04 - Intervento fiume di Claudio Lotito (CLICCA QUI PER IL VIDEO OPPURE SCORRI A FINE ARTICOLO), intervenuto sul palco del Premio Calabrese 2018: "Oggi abbiamo una società solida che può vedere il futuro con grande fiducia. L'aspetto sportivo è legato a fattori imponderabili, anche se ci siamo levati qualche soddisfazione. Quando sono entrato c'era l'assioma del più spendi e più vinci, io l'ho ribaltato. Credo che la cosa più importante sia stata comunque quella di aver riportato 70.000 persone allo stadio. La Lazio ha recuperato la sua gente".

SUL RUOLO DEL PRESIDENTE - "È una posizione delicata. I presidenti coltivano sentimenti e passioni comuni che hanno l'obbligo di conservare e tramandare. Dobbiamo rappresentare, tramite i campioni che scendono in campo, un modello dei valori dello sport, il merito che è venuto meno soprattutto in Italia. Tutti possono fare tutto, dal Presidente della Repubblica all'allenatore della Nazionale. In questo mondo si è perso l'aspetto deontologico. C'era un vaglio prima su quello che veniva proposto, oggi chiunque può scrivere. A Viterbo una volta sono andato a fare un convegno sul sistema duale, a un certo punto mi telefonano dicendo che c'era stata una forte contestazione. L'ansa  veniva da un corrispondente locale che non era presente ma aveva saputo la cosa da chi ci stava. Sono tre anni che non parlo e spesso leggo cose assurde, forse sono ingombrante e do fastidio".

RISULTATI E MERCATO - "Io mi auguro che la Lazio sia ricordata bene, abbiamo vinto qualche trofeo. Coniugare il risultato sul campo con quello economico è molto importante. In passato non bussavano le altre squadre, oggi devono chiedere permesso. Per Milinkovic ho rifiutato 110 milioni il 29 di agosto, non lo so quanto vale".

SULLA CHAMPIONS E GLI ARBITRI - "Non mi piace fare dietrologie, abbiamo perso, poi recriminare se è giusto o meno è inutile. La Lazio poteva avere posizioni di classifica diverse, è stato riconosciuto da tutti. Io ho portato la Var e la gol line technology. Stiamo cercando di rendere migliore questo sport perché il principio fondamentale è che deve vincere il merito, nel calcio non si può fingere. I fatti stanno sotto gli occhi di tutti, come i bilanci che sono pubblici".

DE VRIJ E L'INTER - "L'unico problema con l'Inter è quanto fatto a ridosso della partita. Sapevamo che de Vrij aveva un accordo con l'Inter, ma abbiamo avuto fiducia nella serietà del giocatore nello schierarlo, e fatalità quel giocatore ha fatto degli errori. Le scelte le abbiamo fatte noi, Inzaghi e io. L'Inter avrebbe dovuto evitare di mettere in difficoltà le persone. Se il contratto ce l'hai da gennaio perché dici di averlo depositato a ridosso della partita?".

AGGIORNAMENTO 18.40 - Sul palco il noto scritto Federico Moccia, premiato dallo stesso Agnocchetti: “Sono onoratissimo sapendo dell’importanza riconosciuta a questo premio. Di solito non ricevo promozioni dai comitati, stavolta ce l’ho fatta. Sono un laziale doc, spesso ho presentato libri qui. Mio papà era di Viterbo, poi è venuto a Roma.” Sale poi sul palco Rebecca Corsi, responsabile del marketing dell'Empoli e figlia del presidente.

AGGIORNAMENTO 18.25 - Premiato sul palco Alberto Rimedio, conduttore di Rai Sport, e Giancarlo Dotto, scrittore e giornalista. Proprio fra Dotto e Lotito è andato in scena un siparietto relativo a un pezzo scritto dallo stesso Dotto prima della storica finale del 26 maggio dal titolo "La Lazio non esiste". Su questo articolo Dotto ha dichiarato: "Adesso posso dirti che il mio era un modo per essere solidale con la Lazio, da romanista". Risposta ironica di Lotito: "Sei recidivo". (CLICCA QUI PER IL VIDEO DEL SIPARIETTO FRA DOTTO E LOTITO)

AGGIORNAMENTO 18.05 - È arrivato intanto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, salutato anche dal palco oltre che dai presenti nella piazza. (CLICCA QUI PER IL VIDEO DELL'ARRIVO DI LOTITO O SCORRI A FINE ARTICOLO)

AGGIORNAMENTO 17.58 - È la volta sul palco del caposervizio di Sport Mediaset, Marco Cherubini, il quale ha ricordato la figura di Ignazio Scardina, e di Massimo Marianella, scrittore e telecronista di Sky Sport. Il premio per Stefano Chioffi, vice caporedattore del Corriere dello Sport, viene invece ritirato da Daniele Rindone in sua assenza.

AGGIORNAMENTO 17.45 - I primi a salire sul palco per il premio sono Ugo Traini, inviato sportivo de Il Messaggero, e Cristina Caruso, giornalista e conduttrice di Rai Sport.

AGGIORNAMENTO 17.35 - Ai microfoni dei cronisti presenti il primo a parlare è stato Roberto Fabbricini, commissario straordinario della FIGC: "Ho visto un gioco veloce, in stile Mancini. È evidente che con la Francia sarà più complicato anche se l'Arabia Saudita sarà al Mondiale, ma era importante cominciare con una vittoria". Balotelli: "L'ho visto in campo disponibile al colloquio, senza gesti di insofferenza. La maturità forse è arrivata anche per lui". La Lega: "Io non ho parlato con il presidente del Coni. Credo che effettivamente la Lega vorrà mettere su qualche argomento in funzione Federazione. Non posso dire che ci saranno candidature alternative ad Abete, ma per il bene del calcio sarebbe bene che ci fosse. Penso che i tempi siano sempre quelli, parliamo da agosto. Dovrebbero arrivare nel frattempo dal Coni il licenziamento il principio dei principi formatori. Se arriveranno dovremo tenerne conto per adeguare lo Statuto ai dettami del Coni". L'evento ha preso poi inizio con i saluti del Sindaco e dell'organizzatore Antonio Agnocchetti.

Si rinnova anche quest'anno l'appuntamento a Soriano nel Cimino, dove avrà luogo la settima edizione del premio Pietro Calabrese. Tantissime le personalità che si ritroveranno oggi nella piazza del Paese, in cui si terrà la cerimonia di premiazione. Riceveranno la castagna d'oro uomini di sport - dal presidente biancoceleste Claudio Lotito, a Maurizio Sarri passando per Roberto Fabbricini - e molte prestigiose firme del giornalismo italiano. Lalaziosiamonoi.it è presente e vi racconterà tutto l'evento con un rigoroso e aggiornato live.