L'ANGOLO TATTICO di Lazio-Atalanta - La Lazio diesel che esplode nella ripresa

14.12.2014 13:20 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Lazio-Atalanta - La Lazio diesel che esplode nella ripresa
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© foto di Federico Gaetano

Colmo, fino all'orlo. "Il bicchiere è tutto pieno!". Rivendica la vittoria, Stefano Pioli. Rivendica soprattutto il modo in cui la Lazio ha battuto l'Atalanta. Della sua squadra, il mister elogia una qualità in particolare: la compattezza. Una parola ripetuta con determinazione, nella sua analisi post-partita. "Avevamo un obiettivo: far capire subito all'Atalanta che la partita sarebbe stata nostra!". Ci ha provato, Stefano Colantuono, a incrinare la convinzione biancoceleste: 4-4-1-1 in soffitta, largo a Maxi Moralez dietro due punte di ruolo come Denis e l'ex Bianchi. Il 4-3-1-2 è un modulo che la Lazio ha finora dimostrato di soffrire più di altri (vedi Empoli e Juventus), una considerazione che deve aver pesato nelle valutazioni del tecnico orobico. Ma la Dea scesa in campo all'Olimpico avrebbe faticato a combinare qualcosa di buono con qualsiasi assetto. Remissiva, tutta rivolta a conti fatti a strappare il punticino. Nel primo tempo, i nerazzurri hanno retto di fronte a una Lazio padrona del gioco, ma non dirompente. "Siamo arrivati negli ultimi 25 metri con continuità, abbiamo sbagliato più che altro nell'ultimo passaggio". Se proprio deve trovare una pecca alla prova dei suoi, Pioli la individua nella mancanza di precisione al momento di concludere la manovra. Nei primi 45 minuti, i biancocelesti hanno creato molto meno di quanto avrebbero potuto. Felipe Anderson si accentrava sistematicamente, ma dagli esterni non arrivava il necessario bilanciamento. Lo stesso Mauri non sembrava attraversare una delle sue serate più positive. Il secondo tempo poi ha capovolto tutto. O meglio, nella ripresa la Lazio ha dato libero sfogo ai prodromi del primo tempo. Un approccio più diesel, rispetto alla prima parte di campionato. Ma altamente efficiente. Il brasiliano è salito in cattedra, nell'azione del primo gol ha interpretato a meraviglia il ruolo di vice Candreva: triangolazione con la mezzala di riferimento (Gonzalez), accelerazione bruciante nell'uno contro uno e assist chirurgico. Non è un caso che i flussi di gioco riportino di un 40% di azioni biancocelesti prodotte dalla fascia destra. Quello che avviene normalmente con Candreva. Felipe Anderson ha dimostrato comunque di avere le qualità per inventare su qualsiasi fronte della trequarti: il secondo assist per Mauri è arrivato dalla zona centrale. Il numero 7 è un vero e proprio playmaker alto, il che concede il "lusso" a Pioli di poter arretrare il regista per utilizzarlo maggiormente in fase difensiva. E' successo a Parma con Biglia, è avvenuto lo stesso ieri con Ledesma. L'azione in questo modo parte, sì, qualche metro più avanti, ma la difesa ne guadagna in solidità.

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