Antonio Bravaccini presenta 'Anni buttati, una malattia chiamata tifo': "E' la storia della tifoseria laziale!"

15.11.2015 14:30 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
Antonio Bravaccini presenta 'Anni buttati, una malattia chiamata tifo': "E' la storia della tifoseria laziale!"

Iniziare a tifare una squadra e innamorarsi della propria tifoseria a tal punto da non abbandonarla mai. Seguirla ovunque e sostenerla sempre, per oltre 40 anni. Sembra folle, invece è una storia vera, talmente reale da superare la fantasia. Questa è la biografia di Antonio Bravaccini detto ‘Il Grinta’. Lo stesso Bravaccini ha voluto mettere nero su bianco tutte le sue esperienze vissute con la Lazio e, soprattutto, a fianco dei laziali in un libro dal titolo ‘Anni Buttati, una malattia chiamata tifo’. Da ragazzo ha mosso i primi passi all’Olimpico con il papà, successivamente ha militato in tutti i gruppi biancocelesti dagli anni ’70 fino ad oggi. E’ uno dei fondatori degli Irriducibili, ha vissuto gli Eagles Supporters e infine ha creato il Sodalizio. La sua fede viene alimentata dalla voglia di rendere i tifosi biancocelesti originali, unici e divertenti. L’autore di questo testo è la prova provata che di Lazio ci ammala inguaribilmente, non è un sentimento semplice da descrivere. Per aiutarci a capire la profondità di questo testo, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato l’autore della prefazione dell’opera, Antonio Sbardella: “L’autore è Antonio Gretta. Il testo s’intitola ‘Anni Buttati, una malattia chiamata tifo’, dove lui racconta tutta la sua militanza. È la storia di un ragazzo che diventa tifoso biancoceleste e alla fine si innamora della sua tifoseria. Il testo racconta 43 anni di vita dentro lo stadio, ogni anno è differente e viene descritto nei minimi particolari. Ci sono tanti aneddoti della storia. È un racconto dei tifosi biancocelesti. ‘Il grinta’ non è il suo vero nome, ma l’hanno chiamato così una volta entrato all’Olimpico. Nella giornata di ieri tutti i gruppi della Lazio dagli anni ’70 si sono radunati alla fondazione Sandri a Piazza della Libertà. C'è stata una mostra fotografica con 200 fotografie esposte. La casa editrice – prosegue Sbardella- è la Settimo Sigillo. È la biografia di questo ragazzo che si chiama Antonio Bravaccini, ma verrà soprannominato ‘Grinta’ all’interno della Curva.  Ha iniziato a tifare come tutti insieme al papà, poi è diventato uno dei tifosi più calorosi. E ha preso ispirazione dalla gente, da lì ha iniziato il percorso all’interno della tifoseria. E’ stato negli Eagles Supporters e ha fondato gli Irriducibili nel 1987. Infine si è discostato un pochino e si è trasferito in tribuna Tevere, fondando il Sodalizio. Lui ha iniziato a fare le prime coreografie e infine ha passato il testimone a Disegnello. Questo racconto parte dal ’79 e arriva al 2013 e racchiude quattro generazioni di tifo biancoceleste”. Non resta che sfogliare le pagine intrise di lazialità di questo romanzo.