Auguri alla Sora Lella: cuoca, attrice, laziale vera. Oggi avrebbe compiuto 102 anni uno dei volti più amati di Roma

17.06.2017 13:20 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
Auguri alla Sora Lella: cuoca, attrice, laziale vera. Oggi avrebbe compiuto 102 anni uno dei volti più amati di Roma

Nasceva oggi, precisamente nel 1915, Elena Fabrizi, sorella di Aldo. Oggi, la Sora Lella avrebbe compiuto 102 anni: un volto di Roma, quello verace, quello sia schiettezza che genuina ingenuità. Laziale, ovviamente. L'intramontabile nonna di Mimmo, in uno dei capolavori di Carlo Verdone (la spontanea risposta alla domanda: "Nonna, m'hanno fatto un buono... che vor' di'?", continua a fare scuola), ma che è finita per esserlo un po' per tutti i figli di Roma: saggezza popolare ("Te posso dì 'na cosa in romanesco? Ma nun staremo a fa 'na cazzata?", e il nipote in Acqua e Sapone, Rolando Ferrazza, decisamente la stava facendo) e rispetto quasi religioso per la tradizione culinaria romana. L'Isola Tiberina non sarebbe stata la stessa senza il suo ristorantino, che ancora ne è l'eredità storica e scorcio tra i più caratteristici di Roma. Indimenticabile il servizio realizzato dalla Rai, nel 1967, con Gigi Ballista: l'attore fiorentino ci prova anche a confutare l'autorità capitolina sulla tavola dello Stivale, ma niente da fare. Il pollo alla romana non sarà "mica l'unica maniera di fare il pollo" per lui, forse. Per la Sora Lella sì che lo è: "A me er pollo me piace fatto alla romana, fatto co' i peperoni. Si Napoleone veniva a Roma, magnava er pollo che je facevo io!". Altro che pollo alla Marengo. Dicevamo, romana vera. E quindi laziale, perché è questo il giusto proseguimento dell'assioma: "Io so’ della Lazio perché quando ero bambina a Roma c’era solo la Lazio". La storia fatta e tifata da chi è storia della città. D'altronde, fu lei a chiedere ad Aldo Donati di comporre l'inno "So' già du' ore". Per questo la Curva Nord la omaggia ogni domenica, esponendo una bandiera che ritrae il suo viso e quella caratteristica espressione un po' severa. Sarebbe bello poter fare ancora gli auguri a un personaggio così significativo per la città di Roma. E magari, sentirsi dire per l'ultima volta: "Ah annamo bene, annamo proprio bene", in relazione a un'attualità così diversa e lontana della Capitale in cui lei era cresciuta. Forse con un sorriso un po' nostalgico, ripensando per un attimo a una Roma ormai scomparsa.