Belgio, la passione biancoceleste conquista Bruxelles

Il Lazio club della capitale belga nei giorni dell'allarme: "Noi comunque al bar per vedere i ragazzi contro il Dnipro"
28.11.2015 18:14 di  Daniele Rocca  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Repubblica.it
Belgio, la passione biancoceleste conquista Bruxelles

Custodire intatte le proprie passioni, senza rinunciare a condividerle con gli amici di tutti i giorni. Scontato, quando la quotidianità procede senza rischi concreti e potenzialmente imminenti. Più complicato, nel momento in cui si è costretti a convivere con uno stato di allerta. Lo sanno bene i cittadini belgi, di Bruxelles in particolare: la minaccia del terrorismo (in seguito agli attentati di Parigi) ha condizionato nel profondo il Paese e la sua città più importante. Chiusure e avvertimenti che hanno riguardato le stazioni della metropolitana, le scuole, le zone commerciali, i grandi cinema e le sale da concerto, fino alle partite di campionato: la capitale de facto dell'Unione Europea ha toccato con mano cosa significhi fare i conti con il massimo stato d'allerta. Il livello di guardia ora si è abbassato, ma l'attenzione delle autorità rimane comunque alta. La popolazione riprende intanto graduale confidenza con la normalità.

Lo fa anche il calcio, non solo per quanto riguarda le squadre locali. Nella Regione di Bruxelles-Capitale esiste infatti uno dei Lazio Club più appassionati e attivi d'Europa, nato nel giugno 2013 all'indomani della visita del team manager biancoceleste, Maurizio Manzini, alla stele del padre fondatore della società capitolina, Luigi Bigiarelli. Fu quella l'occasione per dare vita a un ritrovo permanente di tifosi laziali, per la maggior parte romani residenti in Belgio per motivi di lavoro o di studio. E che, in quest'ultima settimana governata dalla paura per la possibilità di attacchi terroristici, hanno fatto di tutto per rimanere legati alla loro squadra del cuore. "Nei giorni scorsi molti locali sono stati costretti a rimanere chiusi, così prima di Lazio-Dnipro (di giovedì scorso, ndr) abbiamo dovuto chiamare il pub dove guardiamo le partite per sapere se sarebbe rimasto aperto", racconta Gabriele Salaparuta, uno dei membri e portavoce del fan club biancoceleste.

Il loro punto di incontro è il Pam Pam di Ixelles, comune della cintura sud-est di Bruxelles: quando gioca la Lazio, è impossibile non trovarli davanti al maxischermo. "La situazione di questa settimana ci ha influenzato molto, prima di tutto a livello morale - spiega Gabriele - ma anche da un punto di vista logistico. Molti di noi si spostano abitualmente con i mezzi pubblici, ma in questi giorni è stato tutto più difficile". La volontà di non perdersi l'impegno di Europa League ha però prevalso sui timori e sulle difficoltà materiali: "Il nostro club ha deciso di andare avanti e continuare a trasmettere le gare della Lazio per i nostri amici e membri. Non tutti sono riusciti a esserci, ma la soddisfazione di seguire la partita come nelle altre circostanze è stata enorme". Il messaggio inviato dai sostenitori laziali di Bruxelles, d'altronde, è chiaro: "Noi non ci arrendiamo alle provocazioni, perché l'amore per questo sport e per la Lazio rimane sempre vivo in qualsiasi occasione".

Uno spirito che rivendica le proprie radici negli stessi fondatori della società biancoceleste: "Non ci ispiriamo soltanto a Bigiarelli, ma anche - racconta Salaparuta - agli altri ragazzi che con lui diedero vita alla S. S. Lazio, come Galileo Massa o Giulio Lefevre, che sopravvisse per tre anni in prima linea durante la Prima Guerra Mondiale". Insomma, il legame con le origini è uno dei valori più intensi per i tifosi laziali di Bruxelles, dove il bersagliere e atleta Luigi Bigiarelli trascorse gli ultimi anni della sua breve esistenza (morì nel febbraio del 1908, a 33 anni non ancora compiuti): "Noi del fan club saremo per sempre onorati di poter camminare sulle stesse strade percorse dal fondatore della più grande Polisportiva europea".

Non c'è solo il riferimento al passato, però, a occupare l'attività del Lazio Club Bruxelles. Gli sforzi profusi per seguire le partite testimoniano anzi come la passione rimanga intatta, anche nel momento di evidente difficoltà vissuto dalla formazione di Pioli: "Purtroppo si vede che ci sono malumori e divisioni nello spogliatoio - spiega Gabriele a nome del club - tanto per il mancato rafforzamento della rosa, con campioni in grado di garantire da subito il salto di qualità, quanto per la confusione generatasi attorno alla fascia di capitano. Tutto questo ha raffreddato l'entusiasmo di un ambiente che sa essere commovente per passione, ma anche aspro con i protagonisti nel momento in cui non si avvertono impegno e attaccamento". Come quello espresso con orgoglio dai membri del fan club e ribadito sulla loro pagina Facebook, in questi giorni difficili per l'intera comunità: "Nonostante questo periodo di forte tensione, in cui alcuni pazzi e ignoranti tentano di dividere le popolazioni mondiali e hanno costretto a fermare completamente una grande capitale europea, il Lazio Fan Club Bruxelles è sempre unito, per amore di uno sport che ci lega e che non potranno mai dividere".