ESCLUSIVA Radiosei - Lo Cicero, tra calcio e rugby: "Sport bellissimi, ma atmosfere diverse... Il derby? Fantastico!"

Pubblicato ieri alle ore 19.54
23.03.2013 06:54 di  Gianmarco Filizzola  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gianmarco Filizzola - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Lo Cicero, tra calcio e rugby: "Sport bellissimi, ma atmosfere diverse... Il derby? Fantastico!"

“Dopo tanti anni ne ho accumulate di botte!”. Così, Andrea Lo Cicero (’76), ha esordito ai microfoni di Radio Sei 98.100. Il pilone sinistro della Nazionale Italiana, che oggi milita nel club parigino del Racing Metro 92, è il recordmen di presenze con la maglia azzurra (103), ma proprio nell’ultima battaglia contro l’Irlanda ha deciso di abbandonare il tricolore. Nella sua lunga e gloriosa carriera, Lo Cicero ha vestito anche la maglia della Lazio, nella stagione 2003/’04, e questi colori lo hanno accompagnato – come ha avuto modo di svelare nel lungo intervento – per tutta la sua vita professionale. 

Vivendo il mondo del calcio, quando ci si avvicina al rugby si sente un clima totalmente diverso…
“Al massimo ci si può abbracciare, questo è il rischio massimo che si può correre!”

Perché nel calcio la rivalità porta a diventare nemici e non avversari, come succede nel rugby?
“Sono due sport totalmente diversi e nessuno può prendere l’uno dall’altro. La cosa che si può cercare di fare, è far diventare la partita un avvenimento, una festa e un modo per passare del tempo con la famiglia… Bisogna cercare di mettere da parte i delinquenti, sono queste persone che rovinano il calcio, non le persone che lo amano”.

Com’è nata la tua passione per questo sport?
“Ho fatto tanti sport, alla fine sono diventato sempre più grande e sono finito nel rugby. Ho 47 di piede e quindi il calciatore non lo posso fare, forse avrei potuto fare il portiere, ma sono un po’ basso. Parlando di portieri, il mio amico Berni e Peruzzi forse avrebbero potuto giocare a rugby!”

Sei appassionato di calcio?
“Si, molto… Conosco molti calciatori, seguo il calcio, ma chiaramente non lo seguo in maniera ‘psicopatica’, anche perché giochiamo spesso in contemporanea quindi è difficile seguirlo sempre”.

Tra i colori che hai vestito c’è anche la maglia della Lazio…
“Ogni squadra mi ha dato qualcosa e mi ha fatto crescere… I colori della Lazio sono stati molto presenti nella mia vita, anche ora, a Parigi, la squadra dove gioco ha gli stessi colori. Sinceramente non ho una squadra per la quale tifo in particolare, mi piace vedere una bella competizione. È chiaro che ho nel cuore di più le romane perché ho molti amici… Noi ci cambiamo nello spogliatoio della Lazio e addirittura abbiamo messo una poltrona della Roma nello spogliatoio biancoceleste perché c’era un ragazzo talmente allergico ai colori laziali che l’ha portata!”

Tu sei catanese, la prossima gara è proprio Lazio-Catania, segui i rossoazzurri?
“Non c’è una squadra in particolare che tifo… E’ chiaro che mi fa piacere se il Catania fa bene, così come per la Lazio. A me piace vedere la prestazione dei calciatori in generale, non tifare solo per una squadra”.

Quell’emozione che si vive nel rugby, l’hai mai vissuta in una gara di calcio?
“Il derby è fantastico, è qualcosa di particolare. L’unica cosa che mi dispiace è quando qualcuno si fa male, soprattutto se ci va di mezzo chi non c'entra nulla. Queste situazioni rovinano il calcio e lo sport”.

Certo nel derby manca il terzo tempo…
“Le cose fanno parte di una cultura, non puoi rubarle e metterle in un’altra. Magari un giorno succederà…”

Quella di oggi è una Nazionale di rugby che sta puntando in alto…
“E’ una Nazionale che ha fatto la gavetta per troppi anni e oggi inizia a vincere con squadre molto importanti. Abbiamo battuto la Francia che è seconda nel ranking mondiale, poi abbiamo commesso qualche errore e nell’ultima partita siamo riusciti a vincere contro gli irlandesi, quando i miei compagni hanno deciso di farmi un bel regalo nella mia ultima partita, tra l’altro in uno stadio pieno”.