ESCLUSIVA - Rocchi: "Porto i miei gol in Ungheria, ma la Lazio è la parte più importante della mia vita"

Pubblicato ieri alle ore 20:17
27.08.2014 07:40 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Rocchi: "Porto i miei gol in Ungheria, ma la Lazio è la parte più importante della mia vita"
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© foto di Federico Gaetano

Un bomber in Ungheria. No, non è un sequel di un qualche film di Oronzo Canà, ma la curiosa storia di Tommaso Rocchi, il Capitano, 105 reti in 9 anni di Lazio. Compagno di mille battaglie, causa di tante gioie. L'attaccante veneto, classe '77, ha salutato Formello nel gennaio 2013: un semestre all'Inter, una stagione completa al Padova. Il club biancoscudato è fallito in estate, Rocchi ha atteso a lungo una chiamata in Italia. Poi si è materializzata, un po' a sorpresa, questa ipotesi ungherese. Il suo ex compagno alla Lazio e grande amico Fabio Firmani, responsabile del mercato dell'Haladas, ha iniziato il lungo corteggiamento che ha portato nei giorni scorsi alla firma su un contratto annuale con opzione per un secondo. Un club ambizioso, una nuova avventura, nonostante un problemino fisico che ha bloccato il bomber nelle prime sgambate. "Ho subito una piccola distorsione alla caviglia giovedì scorso, dopo soli tre allenamenti. Adesso son fermo e sto riprendendo pian piano". Così parla Tommaso Rocchi, ex capitano della Lazio e nuovo attaccante dell'Haladas. che si confessa in esclusiva ai microfoni di Lalaziosiamonoi.it in un'intervista a 360°.

Quali sono stati i motivi di questa scelta? "Tutto è iniziato da un'idea di Massimiliano (il lazialissimo Caroletti, ndr), per il discorso della sponsorizzazione e il rapporto che c'è con lui. In Italia le richieste erano poche, l'idea di fare per la prima volta un'esperienza all'estero. La possibilità poi di partecipare a un campionato di Serie A, tutti questi aspetti si sono incrociati e sono venuto qui un paio di settimane fa per una visita preliminare. Mi hanno subito accolto bene, adesso sto cercando di ambientarmi anche per il discorso della lingua".

In Ungheria è già scoppiata la Rocchi Mania... "Immagino che sappiano il giocatore che sono e quello che ho fatto in carriera. L'arrivo in Ungheria ha portato entusiasmo, non mi aspettavo a questi livelli anche se fa sempre piacere".

Quali sono gli obiettivi personali e di squadra? "Il mio personale è quello di giocare bene, di fare gol, di aiutare la squadra a conservare una posizione importante in classifica. Lo scorso anno sono arrivati sesti, qui la prima va in Champions League, la seconda e la terza in Europa League. Non sarà facile arrivare tra le prime tre, il mio obiettivo è quello di dare quel qualcosa in più alla squadra".

In terra magiara si pesca anche in Italia, per la prossima stagione esiste il piacevole rischio di incrociare una stella come Alessandro Del Piero (inseguito dalla Honved, ndr). "Mi piacerebbe, sono belle sfide, situazioni che portano entusiasmo perchè il richiamo d'immagine è importante...".

La Lazio ha iniziato in maniera positiva la stagione battendo il Bassano per 7 a 0. La squadra è pronta per l'esordio in campionato contro il Milan? "Nelle prime partite bisogna sempre farsi trovare pronti, dipende anche dal tipo di preparazione svolta. Quella contro il Bassano è comunque una vittoria importante che dà fiducia e morale, per sfruttare al meglio le gare successive. Con il Milan è un altro tipo di partita, penso che la Lazio sia attrezzata bene e pronta per l'inizio del campionato".

Pioli ha portato una ventata d'entusiasmo, hai sentito qualche tuo ex compagno sul nuovo allenatore biancoceleste? "Non ho sentito i miei ex compagni in merito, però chi lo ha avuto come allenatore me ne ha parlato bene. E' molto preparato, va lasciato tranquillo. Ha le sue idee e i suoi metodi di lavoro, ci vorrà un po' per ambientarsi in una piazza come quella della Lazio. Penso che lui abbia le qualità e la squadra le giusta potenzialità per far bene".

Nonostante i numerosi comunicati stampa ed un buon mercato in entrata, il rapporto con la dirigenza è ai minimi storici. Come si supera questa problema? "Dispiace questa situazione che si è creata, io sono dell'idea che quando le situazioni vengono portate avanti per troppo tempo poi diventa più difficile risolverle. Il tifoso fa fatica ad accettare certe cose, il rapporto tra società e tifoseria doveva essere affrontato prima e in maniera più decisa. Più passa il tempo, più le cose diventano difficili da sistemare. Io tuttavia me lo auguro perchè quel che conta è solo il bene della Lazio".

Parco attaccanti: sarà concorrenza tra il serbo Djordjevic e l'inossidabile Klose... "Su Miro c'è poco da dire, merita solo i complimenti per quello che ha fatto. Djordjevic è un bravo attaccante, penso che si stia inserendo abbastanza in fretta, poi bisognerà vedere se Pioli confermerà il modulo con le tre punte. Con Miro centrale, Djordjevic può essere l'alternativa e il parco attaccanti in questo modo mi sembra al completo. Può prendere qualcosa come alternativa, ma bisogna esser bravi a fare le scelte e quindi bisognerebbe prendere solamente un giocatore in grado di fare la differenza".

Dove può arrivare questa Lazio? "Il campionato italiano è diventato abbastanza competitivo nelle zone alte della classifica. Le squadre sono le solite, ad oggi l'obiettivo della Lazio penso sia l'Europa League. Per la Champions League la vedo leggermente indietro anche se quest'anno non ha competizioni europee e può essere un vantaggio".

E' possibile un tuo ritorno alla Lazio, una volta appesi gli scarpini al chiodo? "Ci penso (ride, ndr), ho fatto un pezzo di storia alla Lazio, è stata la parte più importante della mia vita e quindi resto legato ai colori e alla gente. In futuro è una situazione che si può valutare, vedremo quando sarà il momento..."