Almeyda: "Spero un giorno di allenare la Lazio. Derby? Si gioca in un altro modo, devi dare l'anima in campo"

Pubblicato ieri alle 21.25
23.12.2016 07:25 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Almeyda: "Spero un giorno di allenare la Lazio. Derby? Si gioca in un altro modo, devi dare l'anima in campo"
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“Sono un po’ più vecchio ma felice. I capelli? Sto lottando ma cadono… (ride, ndr)”. Un anno in più per Matias Jesus Almeyda, che proprio ieri ha spente 43 candeline. L’ex pitbull biancoceleste è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia parlando a tutto tondo della sua Lazio, di derby e dell’avventura in Messico sulla panchina del Chivas Guadalajara: “Stiamo facendo bene. In un anno abbiamo raggiunto tre finali e vinto la Supercoppa messicana. Ora abbiamo trovato il nostro gioco. Come tutti sanno il Chivas gioca con soli messicani. È da sempre così, un po’ come l’Athletic Bilbao. Guardiamo molto al settore giovanile e lottiamo con squadre che hanno 8 o 10 stranieri. Siamo sulla buona strada, abbiamo 38 milioni di tifosi e diciamo che non posso accontentarli tutti. Sono qui da un anno e tre mesi e ho portato la squadra dalla zona retrocessione a lottare per i primi posti”.

BIELSA E SIMEONE - “Nutro grande affetto per Marcelo Bielsa. Non sono stato io a convincerlo a non andare alla Lazio, figuriamoci, non sono in grado di dare proprio a lui un consiglio. Mi dispiace non sia arrivato, e non è vero neanche che gli abbia suggerito di andare ad allenare la nazionale messicana. Mi ispiro a lui nel modo di fare allenamenti, ma cerco di perfezionare il mio stile di calcio. Nessuno è uguale ad un altro. Simeone? Quando arrivi in Europa si aprono tante porte. Per noi che alleniamo in America (inteso in toto come continente, ndr) non è facile arrivare a quei livelli, ma mi piacerebbe un giorno riuscire ad allenare in Europa per crescere ancora”.

“NESSUNO PENSAVA CHE IO E INZAGHI DIVENTASSIMO ALLENATORI…” - “Ora alla Lazio c’è Simone. Mi fa molto piacere che stia facendo bene. È un bravissimo ragazzo e si sta dimostrando all’altezza. Se rosico per lui? No dai, non so come lavora. Ora è un’altra Lazio e al di là della sconfitta di ieri sta ottenendo buoni risultati. Nessuno pensava che io potessi diventare allenatore, così come nessuno lo pensava su Inzaghi. Lui è rimasto tranquillo in panchina così com’era da giocatore. Di questa Lazio mi piace il fatto che non aspetti molto l’avversario. Cerca subito di essere protagonista, di fare gol e ha molta grinta. I biancocelesti devono però tornare ai livelli di quando giocavo io e dominare in qualsiasi campo. Imprenditori messicani? La Lazio costa tanto! Lotito? Non lo conosco”.

BIGLIA, FELIPE ANDERSON E KEITA - Lucas è un centrocampista più difensivo che offensivo. Sta facendo bene, mi sembra un giocatore intelligente e per quello che ha fatto in carriera deve essere il leader di questa squadra. Il carattere? Ognuno è diverso, i paragoni con noi argentini dello scudetto non aiutano. Il nostro era un livello molto alto per cui era più facile esprimersi. Felipe Anderson? Potrebbe essere un crack ma deve crescere ancora. Keita anche, ma è difficile parlare dal di fuori, devi allenarli per conoscerli. Io non sono un commentatore radiofonico”.

DERBY -Per noi quella maglia era una seconda pelle, la Lazio era la nostra casa, un sentimento forte. I derby si giocano in un’altra maniera. È la festa del calcio, devi lasciare tutto in campo, devi dare l’anima e i tifosi vogliono identificarsi con i calciatori che giocano. È una gara che c’è solo due volte l’anno, devi dare tutto”.

L’ITALIA E IL SOGNO BIANCOCELESTE - “Vorrei tornare un giorno, mi piacerebbe molto. Mia figlia Sofia è nata in Italia per cui ho un sentimento enorme per questo paese. Mi sono allontanato negli anni, ma il cuore è lì. Dove può arrivare la Lazio? Il posto che occupa è giusto. E se continua a mantenere questo livello calcistico può ottenere anche qualcosina in più. Scudetto? La Juve è più forte. Inter e Milan non sono più quelle di qualche anno fa. La Roma è forte ma vincerà la Juventus. Auguro alla Lazio di vincere ancora e arrivare in alto… e magari che qualcuno che mi chiami così vengo ad allenarla io”.

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