Cavanda: "Non mi sento un sostituto, ma rispetto le scelte del mister..."

01.05.2015 10:29 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
Cavanda: "Non mi sento un sostituto, ma rispetto le scelte del mister..."
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© foto di Federico Gaetano

L'esclusione dall'elenco dei convocati per il Chievo causa motivi disciplinari, l'ennesimo passo falso di una carriera che stenta a decollare. Non è la prima volta che Luis Pedro Cavanda viene punito per le sue bizze caratteriali, Edy Reja può testimoniare. La scorsa settimana il terzino belga-angolano non s'è presentato a una seduta d'allenamento, ecco il motivo del provvedimento deciso da Stefano Pioli. Procede a singhiozzi l'esperienza biancoceleste di Cavanda, sulle cui doti tecniche nessuno ha da obiettare. Ma a 24 anni non andrebbero commesse simili ingenuità. Ai microfoni del portale dhnet.be, proprio Cavanda parla della stagione della Lazio, che in estate s'era prefissa l'obiettivo del ritorno in Europa: "La società voleva tornare in Europa League, il mercato è stato fatto di conseguenza. Un acquisto come quello di de Vrij si è aggiunto ai tanti giocatori esperti e ai talenti presenti in rosa. Da gente come Lucas Biglia e Miroslav Klose ho imparato moltissimo. Finora abbiamo dimostrato di essere una buona squadra, ci meritiamo tutto ciò che di buono stiamo facendo in campionato".

STAFFETTA - C'è concorrenza sulla fascia destra, dietro il titolare inamovibile Dusan Basta scalpitano anche Konko (che raramente è stato abile e arruolabile) e Pereirinha. "Il lavoro paga sempre, io ho risposto ogni volta che sono stato chiamato in causa, nonostante non sia facile fare bene senza avere continuità. Sono contento delle mie prestazioni, ma si può sempre migliorare, me ne rendo conto. Essere un titolare inamovibile o meno dipende dalle scelte del mister, io non mi sento affatto un sostituto. Quando sono sceso in campo ho dimostrato di essere all'altezza, ma è l'allenatore a scegliere e dobbiamo accettare le sue decisioni". Nelle ultime quattro partite disputate, Cavanda è stato eletto in due occasioni migliore in campo. Contro l'Empoli ha sfornato due assist decisivi per Mauri e Klose: "Da un punto di vista statistico quella con l'Empoli è stata forse la mia migliore partita, ma ricordo prove migliori". Capitolo Nazionale. Cavanda sembrava aver sposato il Congo, il 6 marzo scorso il ct della selezione africana annunciava la convocazione del terzino biancoceleste. Dietrofront, nei pensieri di Luis Pedro c'è solo il Belgio: "Un obiettivo e anche un sogno. Giocare per il Belgio sarebbe meraviglioso, fianco a fianco con grandi giocatori che militano nei campionati più importanti, in un gruppo con un'età media bassissima".

OSTACOLI - Nove anni fa l'approdo in Italia, non è mai semplice lasciare la famiglia per inseguire un'aspirazione: "Devi essere forte in certe occasioni, sei solo in un Paese nuovo, non conosci la lingua, non ci sono i tuoi amici né la tua famiglia. Non è semplice. Sono tanti quelli che non ce la fanno e tornano a casa, io ho fatto molti sacrifici e sono stato ripagato. I momenti difficili passano, si deve guardare sempre avanti". Ormai il Belpaese è casa sua, Cavanda ci tiene a sottolineare che in dieci anni non ha mai avuto problemi con i compagni di squadra o con i tifosi. Vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Giudicare senza conoscere non va bene. Da giovane ho fatto degli errori e li ho pagati, adesso sono cresciuto e sono diventato più maturo (Pioli potrebbe intervenire da un momento all'altro, ndr)". La chiusura su Lucas Biglia: "Con lui parliamo molto del campionato belga. Lui mi racconta dell'Anderlecht, io gli parlo dello Standard Liegi (Cavanda è cresciuto nelle giovanili dello Standard, ndr). Lucas è un ottimo giocatore, la sua esperienza è preziosa. Viene sempre convocato con l'Argentina di Messi, quando sei in campo con campioni del genere capisci di non essere lì per caso".