L'appello di Cristian e Marta Ledesma a LLSN: "Aiutiamo Giorgia! Grazie a Floccari per il sostegno"

Pubblicato ieri alle 19.45
22.01.2015 07:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Francesco Tringali/Claudio Cianci - Lalaziosiamonoi.it
L'appello di Cristian e Marta Ledesma a LLSN: "Aiutiamo Giorgia! Grazie a Floccari per il sostegno"

La sua storia non finirà mai di commuovere, la tenerezza con cui affronta la malattia sta entrando col tempo nelle case e nel cuore della gente. La piccola Giorgia - da ben cinque anni - è affetta dalla sindrome di Berdon, una grave malattia intestinale che ha costretto la bambina pugliese a diversi interventi chirurgici, oltre a costringerla a stare 15 ore attaccata a una macchina che l’alimenta artificialmente. Gli appelli della mamma continuano a diffondersi incessantemente sui social, ma non solo. Vuole dare una speranza a sua figlia, difficilmente si fermerà di fronte ai primi ostacoli. La vicenda ha bussato anche in casa Ledesma: Marta e Cristian hanno preso in mano la situazione, garantendo il massimo impegno per ricercare più donatori possibili. La campagna di solidarietà nei confronti di Giorgia è partita da diverso tempo, ma nelle ultime settimane pare si stia intensificando proprio grazie ai coniugi Ledesma. Che, attraverso i microfoni de Lalaziosiamonoi.it, hanno voluto lanciare un ulteriore appello di sostegno. Perché la speranza deve essere l'ultima a morire.

Come sta Giorgia, sappiamo che ha effettuato un importante visita la scorsa settimana…

"Purtroppo Giorgia da un paio di giorni ha di nuovo la febbre alta, non si sa se dovuta a qualche infezione in corso o a una banale influenza. Che, però, su di lei non è come quella di un bambino normale".

Come siete venuti a conoscenza della storia di questa bambina?

"Giorgia vive a Lecce e già da qualche anno siamo in contatto con la sua mamma perché anche io - risponde Marta - sono originaria di Lecce. Ci aveva chiesto aiuto per la raccolta fondi, noi qualche anno fa c’eravamo prodigati. Cristian aveva registrato una canzone con Tommaso Rocchi, quando erano entrambi giocatori della Lazio. Purtroppo a causa degli altissimi costi di produzione, di registrazione e di messa in vendita non si è potuta far uscire sul mercato".

Sono stati raccolti 136 mila euro, ne mancano ancora tanti. Ci saranno altre iniziative in programma e come si svolgeranno?

"Le iniziative sono a catena, noi abbiamo presentato la raccolta fondi al Teatro Manzoni l’altro ieri e di lì poi è scaturita una prima a cena a tema. Sicuramente ce ne saranno altre e si diversificheranno i vari eventi: magari faremo una lotteria o un’asta benefica. Se tutto va bene, incrocio le dita, ci sarà un evento al cinema. Un’ importante casa di produzione cinematografica metterà a disposizione una della sale più grandi di Roma e tutto il ricavato andrà in favore di Giorgia".

C’è stato qualche elemento dello spogliatoio della Lazio che ha contribuito?
"Sì, diversi miei compagni - rivela Cristian - hanno già dato una mano, anche altre squadre. Dobbiamo ringraziare Sergio Floccari che si è veramente preso a cuore questa storia e grazie a lui abbiamo ricevuto un contributo dal Sassuolo e dall’Atalanta".

Ci volete raccontare la vostra esperienza con Giorgia?

"Giorgia è una bambina formidabile. E’ un treno. Vivace, allegra, solare e fa morire dal ridere perché è anche simpaticissima. A vederla non diresti mai che nasconde questo problema così grande. Purtroppo ci sono queste complicazioni sempre più frequenti che la costringono a stare ore e ore attaccata a delle macchine o delle flebo. E’ davvero una bimba deliziosa, sua madre è una super mamma e non posso descrivere quanto l’ammiro. In questa situazione cerca di trovare sempre il lato positivo e il più giocoso di tutte le cose. Ha un fratellino di 10 anni che se la coccola tanto".

Cristian ha annunciato che ci saranno delle iniziative anche dopo la partenza di Giorgia per gli Stati Uniti…

"Saranno sempre a livello collettivo perché dobbiamo coinvolgere il maggior numero di persone, vorremmo coinvolgere un po’ di squadre della Serie A, prendere dei contatti anche con gli altri capitani delle squadre per vedere di ampliare questa reta di solidarietà. Mi rendo conto che per un caso singolo sono più i no che i sì. E’ difficile contribuire per un caso isolato. Ma ce la stiamo mettendo tutta".

La famiglia come vuole agire in attesa di questa viaggio?

"Elisa vuole partire per l’America, sa che un intervento rischioso ed ha un po’ di paura. Rimanere qui e aspettare che tutto vada bene o andare lì e sapere che non torni indietro una volta che fai il trapianto è una decisione importante. Stiamo parlando di un intervento di 36 ore. Per una mamma si tratta di un momento che è una sorta di spartiacque: una volta che Giorgia entrerà in sala operatoria, non si sa se poi ne uscirà o meno".

Vogliamo ricordare le modalità per effettuare la donazioni?

"C’è la pagina Facebook ‘Aiutiamo Giorgia’, nel box informazioni ci sono tutte le coordinate bancarie fra cui il codice Iban, sia per l’Italia che per l’estero".

Parlando di cifre, sappiamo che una parte verrà sovvenzionata dall’ASL Italiana…

"L’intervento è pagato dallo Stato Italiano e costa oltre 3 milioni di euro. Quando la famiglia si recherà negli USA, verrà versato un acconto di due milioni di euro. Tutto ciò che non riguarda l’operazione resta sulle spalle della mamma: dall’alloggio, il mangiare e il vestirsi. Sia per la mamma che il per il fratello, essendo lei un genitore single non può lasciarlo in Italia. Hanno bisogno circa di 800 mila euro. Vogliamo specificare che se avanzeranno dei soldi, verranno rimessi in circolo e donati alle varie Onlus per altre attività benefiche".

Sappiamo che tu, Cristian, hai parlato della vicenda l’altro giorno al Teatro Manzoni...

"Sì c’era questo spettacolo, al termine del quale mi è stato concesso di parlare di Giorgia e abbiamo lasciato un bussolotto per donare. Io avevo paura di non entrare nel cuore della gente, perché è difficile. Devi stare attento a non essere né troppo drammatico né troppo leggero. Siamo partiti con pochi soldi, ora siamo abbondantemente oltre i 100 mila euro".

Quali sono le pratiche che si dovranno svolgere una volta arrivati a Pittsburgh?

"Lei deve fare l’assicurazione privata in America, gliela pagheremo noi per il primo anno. L’importante è che lei stia lì a Pittsburgh dove c’è l’ospedale numero uno al mondo per questo tipo di interventi. Pensate che ne hanno eseguiti già 339. In Europa solamente 10. La mamma giustamente se deve scegliere sceglie il numero uno. C’è da considerare che c’è il 50% di possibilità di sopravvivenza, sappiamo che sono state completate 139 operazioni con successo. Devono sostituire otto organi insieme, è un intervento delicato".

Avete ricevuto aiuto dal mondo dei media?

"Siccome qualcuno qualche mese fa si è permesso di dire che Cristian è protetto e osannato dalla stampa perché ha amicizie nel mondo del giornalismo, voglio dire che gli amici giornalisti servono in queste occasioni, molti di loro ci stanno mettendo la faccia senza alcun tipo interesse. A me non risulta che lui sia stato messo in campo o che piaccia alla gente perché è spinto dalla stampa. Se vivi 10 anni in un posto è normale che nasca una bella amicizia. Faccio un esempio a caso: Carlo Pellegatti a Milanello è stato amico di tutti i giocatori, un esempio a caso.