Matuzalem: "L'assist a Klose e il gol in Supercoppa, che ricordi! La Lazio di Delio Rossi era uno squadrone"

08.12.2016 10:45 di  Daniele Rocca  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Matuzalem: "L'assist a Klose e il gol in Supercoppa, che ricordi! La Lazio di Delio Rossi era uno squadrone"
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© foto di Federico Gaetano

Riparte da Monterosi, Francelino Matuzalem. E non importa se la Serie D gli sta stretta, l'importante è continuare a dare calci a un pallone. Più che una passione per il brasiliano, una vera e propria via d'uscita. Una salvezza, come ammesso dal diretto interessato: "Il calcio mi ha salvato, se non fossi diventato un calciatore oggi sarei in carcere, lo dico e lo ripeto. È così". Il centrocampista si è raccontato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, ripercorrendo le fasi salienti della sua lunga carriera. Focalizzandosi soprattutto sull'esperienza laziale. Ecco le sue parole:

LA SUPERCOPPA E L'ASSIST A KLOSE - "Quando i tifosi mi incontrano mi ricordano due cose: la prima è l'assist a Klose nel derby contro la Roma, al 93esimo! Fu bellissimo, incredibile. L'altra il gol di faccia in finale di Supercoppa Italiana contro l'Inter. Mi spaccai il labbro, un dolore assurdo. È stato uno dei gol più importanti che ho fatto, ma al tempo stesso il più brutto. Mi rimbalzò il pallone sul volto e segnai, non ci credevo. Pensavo solo al dolore".

LA COPPA ITALIA DEL 2009 - "Grande soddisfazione, davvero. Poi eravamo uno squadrone! Pandev, Rocchi, Lichtsteiner, un Zarate in formissima che appena toccava palla faceva gol. Anche Ledesma. Dualismo? Mai stato, tutto è possibile. Con Delio Rossi giocavamo insieme, mentre Ballardini mi schierava mezzapunta. Non è il mio ruolo, infatti quando l'ho ritrovato a Genoa gli ho detto di mettermi davanti la difesa".

L'ADDIO - "Petkovic mi stimava, ma fu colpa mia. Andai in Brasile, impiegai una settimana in più per tornare. Poi c'erano altri altri giocatori fuori rosa come Zarate e Diakitè. Ci ho messo del mio, sicuramente."

IL FALLO SU BROCCHI - "Il problema fu Baronio. Scrisse cose assurde su Twitter, non ebbe neanche il coraggio di dirmele in faccia, usò il computer. Creò lui quella situazione. Con Cristian non c'è mai stato nulla, dopo quel fallo lo chiamai per scusarmi e finì lì. Era un fallo di gioco, durante un'azione di contropiede. Non dovevamo prendere gol. Ci tengo a ribadire che non ho mai avuto problemi coi compagni nello spogliatoio."

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