Un mese dopo, fiducia ancora a Berisha: il portiere albanese è imbattuto con le big

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Arriva l’altra milanese all’Olimpico, ad aspettarla c’è sempre lui. Come il giorno della Befana, quando l’infortunio di Marchetti a ridosso di Lazio-Inter gli spianò la strada a un paio di mesi di interregno da titolare - e chissà che non sia stata la svolta della sua carriera - Etrit Berisha tornerà protagonista stasera all’Olimpico contro il Milan. Un bonus, quello concesso dal neo arrivato Reja e dalla sorte, che l’estremo difensore albanese si giocò come meglio non avrebbe potuto, dimostrando sicurezza, personalità e una certa continuità, forte anche di una struttura fisica non indifferente. Si ricordano forse un paio di indecisioni in totale, su tutte quella sulla botta da fuori di Bezjak che costò la sconfitta interna contro il Ludogorets nella sfida di andata di Europa League, dopo aver comunque neutralizzato il cucchiaio dal dischetto di Djakov in avvio (niente in confronto del disastro di Marchetti nel return match a Sofia). Si rivedrà in campo un mese esatto dopo Lazio-Sassuolo, posticipo domenicale del 23 febbraio, nella sera della feroce contestazione a Lotito. Avrebbe potuto trovare un ambiente pressoché simile, rischia di trovarne tutto un altro considerate le novità delle ultime ore. L’influenza di Federico gli apre le porte per un’altra prova di maturità, che diventa di fatto il secondo bonus da cogliere al volo per rafforzare in prospettiva futura il credito di cui gode oggi tra dirigenza e staff tecnico. Perché sono sempre di più le chance di restarci in quella porta, da padrone, già a partire dalla prossima stagione, Fifa o Procura federale permettendo, se non troverà accoglimento l’istanza del Chievo in merito al giallo del doppio tesseramento estivo. Nell’attesa che tagli il traguardo della 15° presenza stagionale (otto in campionato, quattro in Europa e due in Coppa Italia), i tifosi laziali si appellano alla cabala, con i doverosi scongiuri del caso: come riporta La Gazzetta dello Sport, Berisha in campo rappresenta una sorta di immunità per la Lazio contro le big, volendo annoverare ancora come tale, per storia e tradizione, il disastrato Milan di quest’anno. C’era infatti lui in campo contro l’Inter, ma anche contro la Juventus e pure nel derby, e non ha mai perso, subendo per giunta solo un gol (la capocciata di Llorente), imbattuto e con una media di due punti a partita, 8 in 4 incontri, all’Olimpico. Il destino e il calendario lo dipingono come l’uomo delle grandi serate e delle partite decisive. Dovrà essere così anche stasera, per restare ancora in corsa sul treno Europa League.