Varsavia: arrestato perché in possesso di un paradenti, ma era un bite per il bruxismo ...

15.12.2013 08:50 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Daniele Rocca - Lalaziosiamonoi.it
Varsavia: arrestato perché in possesso di un paradenti, ma era un bite per il bruxismo ...

Man mano che si va avanti emergono storie sempre più inquietanti e paradossali. La vicenda di Varsavia, accolta da principio in un silenzio generale, sta portando a galla retroscena surreali. Parlando in esclusiva a Il Tempo , l’avvocato Stefano Toniolo dello studio Martinez Novebaci di Milano ha deciso di rendere pubblica la situazione di Riccardo Messa, il montatore della trasmissione televisiva Le Iene di Italia Uno. Riccardo, infatti, non solo si trova da più di due settimane in cella nonostante non siano ancora state depositate dall’accusa prove a suo carico, ma è tra i giovani italiani quello al quale è stata comminata la pena maggiore: 6 mesi di reclusione senza la sospensione condizionale. “Sono certo della sua assoluta innocenza – disse a Il Tempo Davide Parenti, l’autore de Le Iene, poche ore dopo l’arresto di Messa – è un ragazzo buonissimo, preciso ed educato. Non può aver commesso alcun atto contrario alle leggi. Chiederemo ai nostri legali di tirarlo fuori al più presto”. Un’operazione che, come ci spiega l’avvocato Toniolo, non è così semplice. “La sentenza di Riccardo è in fase di impugnazione ma abbiamo già capito che le tempistiche, in questo caso, sono molto anomale. Attualmente quindi non ci sono possibilità di una scarcerazione immediata. Dopo la prima sentenza di condanna, gli avvocati locali hanno presentato immediatamente una istanza di liberazione su cauzione che avrebbe permesso a Riccardo di essere scarcerato, con l’obbligo di non lasciare il paese, in attesa dell’appello. La richiesta è stata però rigettata a causa di un’assenza di domiciliazione in Polonia del condannato. I genitori di Riccardo – continua l’avvocato Toniolo – insieme ad altri con i figli nelle stesse condizioni hanno deciso quindi di affittare un appartamento e di ripresentare l’istanza che è tutt’ora in attesa di essere giudicata”. Il giovane dipendente Mediaset è tra i ragazzi che hanno rifiutato di ammettere la colpevolezza e sembra che ciò gli sia costato qualche mese in più di galera. “Non solo – attacca il legale – A Riccardo è stato trovato nel giacchetto un bite dentale. Una sorta di apparecchio che viene utilizzato durante il sonno dalle persone affette da bruxismo (una contrazione della muscolatura masticatoria che porta al digrignamento dei denti, ndc). Lo hanno accusato che fosse un paradenti “da rissa” e questo gli ha aumentato la pena. È assurdo”.