Klose si racconta: "Non sono ancora finito! Penserò a quel che ho fatto solo dopo il ritiro"

Pubblicato ieri alle 15:08
07.03.2015 07:08 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it
Klose si racconta: "Non sono ancora finito! Penserò a quel che ho fatto solo dopo il ritiro"
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© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Il pescatore di gol non ha alcuna intenzione di tirare i remi in barca e tornare a riva. Non è ancora arrivato quel momento per Miroslav Klose, che a 36 anni continua a bucare ogni tipo di portiere gli si presenti davanti. Le reti sono piene di pesci, impensabile a quell’età, ma è così. Il suo contratto con la Lazio s’è rinnovato automaticamente grazie al numero di presenze raggiunte, l’ultima parola spetterà al panzer di Opole che sogna di raggiungere l’unica chimera di una carriera perfetta, la Champions League. “Nel momento in cui deciderò di non giocare più a calcio mi prenderò un bel bicchiere di birra o di vino per fermarmi a pensare a quello che ho fatto – confessa il tedesco ai microfoni di ‘So Foot’ -. Ma non sono ancora finito, ho solo deciso di non allenare quel vecchio cadavere del mio corpo con la nazionale tedesca”. I tempi sono cambiati ormai rispetto ai suoi primi calci al pallone: “Ho iniziato a giocare al Kaiserslautern - ricorda - Quando ci allenavamo e i più anziani tiravano alto o fuori, io dovevo andare a cercare i palloni, raccoglierli e, alla fine, riportarli nello spogliatoio. Oggi il calciatore non impara a fare le piccole cose che erano importanti per me. Allo stesso modo quando avevi 19 o 20 anni e ti permettevi di fare un tunnel a un giocatore d'esperienza questo poi ti voleva menare (ride, ndr). È tutto finito. Al giorno d'oggi le cose sono cambiate, ti senti dire quando stai per fare un contrasto 'fermo, che è costato 20 milioni di euro'. Adesso i giocatori giovani dormono subito in grandi alberghi, hanno grandi macchine, guadagnano tanti soldi, va tutto bene per loro. Ma molti non sanno tenere i piedi per terra". Poi racconta la decisione del suo addio alla Mannschaft: Ho preso una barca per andare a pesca e sono rimasto da solo. Ho pensato al mio numero di partite giocate con la Germania, ossia 137. La somma dei singoli numeri fa 11, il mio numero di maglia. Appena ci ho pensato ed ho capito sono andato a comunicarlo al mio allenatore. Sa che non tornerò indietro nella mia decisione, non l'ho mai fatto".