L'AVVERSARIO - Interrogativi da fugare, San Siro accoglie la prima del Milan e di Inzaghi

31.08.2014 11:00 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti / Lalaziosiamonoi.it
L'AVVERSARIO - Interrogativi da fugare, San Siro accoglie la prima del Milan e di Inzaghi
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Un nuovo inizio. Un primo inizio. San Siro accoglie Filippo Inzaghi, questa volta sprovvisto del numero 9 sulle spalle. Esordio, quello contro la Lazio, su una panchina professionistica per l’ex attaccante piacentino. Compito affascinante e per niente facile quello affidato al neo tecnico rossonero: invertire la parabola discendente che ha fatto registrare il Diavolo negli ultimi tempi. Dopo lo scudetto targato Allegri (e Ibra…), il club di Via Turati ha iniziato a scendere gradini, sino al picco più basso, raggiunto la scorsa stagione con Seedorf al timone. Non è un Milan che – nonostante la tradizione ed il blasone lo impongano – parte con i favori del pronostico. Outsider di lusso, altre formazioni sembrano – sulla carta – maggiormente attrezzate. Riconquistare l’Europa, accantonare tormenti intestini ed incertezze sono diktat vitali. Imprescindibili obiettivi da conquistare con determinazione e voglia di stupire.

MERCATO - Oggi pomeriggio si alzerà il velo che ricopre la nuova creatura rossonera. Detto di Inzaghi, coach tutto da scoprire, non mancano ulteriori novità dalle parti di Milanello. Balotelli, dopo un Mondiale horror (non solo per colpa sua), ha salutato i compagni da una settimana. Prima di lui Kakà, cavallo di ritorno lo scorso anno dal Real Madrid, direzione Morumbì di San Paolo. A smettere la casacca del Diavolo sono stati altri tasselli che non hanno lasciato particolare traccia durante la loro permanenza: i vari Matri, Birsa, Constant, Amelia ed Emanuelson, oltre agli spenti Nocerino e Robinho delle ultime annate. Rosa rinnovata quella assemblata dall’ad Galliani e affidata ad Inzaghi. Giocatori d’esperienza, più che altro. In porta è arrivato Diego Lopez da Madrid, fresco vincitore della Décima. Rami è stato riscattato (ma il suo futuro non è del tutto chiaro…), mentre da Parigi è arrivato Alex, granitico centrale difensivo sul quale Superpippo ha intenzione d’imperniare la difesa. Dopo un discreto Mondiale nelle fila della selezione Cafeteteros è giunto a Milano Pablo Armero, in cerca di riscatto dopo la flessione di Napoli che lo ha portato a Londra ad inizio del 2014, sponda Hammers. Nessun colpo in mediana – per ora – nonostante Riccardo Montolivo sarà costretto ai box ancora per un discreto periodo. I ‘botti’ di mercato riguardano il settore avanzato. Croce e delizia alla Roma, finito ai margini al Psg con l’avvento in panchina di Laurent Blanc, Menéz è chiamato al definitivo salto di qualità. Potenzialità al di sopra della norma, abbinate ad un carattere non proprio lineare e pacato, il 27enne di Longjumeau è per il momento l’asso nella manica di Inzaghi. Ultimo arrivato, neanche 48 ore fa il Milan ha formalizzato il suo acquisto dal Chelsea, è Fernando Torres. Ai Blues non ha mai dimostrato le proprie qualità, 20 realizzazioni in 110 match testimoniano la fatica incontrata dal Niño dalle parti di Stamford Bridge. Operazione roboante portata avanti dalla dirigenza meneghina, speranzosa di recuperare il plurititolato centravanti di Fuenlabrada e restituirlo ai fasti di Liverpool e d Atletico Madrid.

IN CAMPO – Chi ben comincia, è tre passi avanti. Semplice, non fa una piega. Bagna l’esordio ufficiale Inzaghi, farlo con una vittoria su una diretta concorrente per l’Europa sarebbe di ottimo auspicio per le gare a venire. Per tentare l’assalto alla diligenza biancoceleste, il neo mister rossonero si affiderà al consueto 4-3-3, modulo utilizzato anche lo scorso anno in Primavera. Davanti a Diego Lopez, a far coppia nel cuore dell’area col brasiliano Alex ci sarà Bonera, data la squalifica di Mexés. Tanta corsa sulle corsie; a destra scalpita Abate, dalla parte opposta chances per Armero (anche De Sciglio deve scontare un turno di squalifica). In mediana mancherà il fosforo di Riccardo Montolivo. Per la sostituzione del regista che ha saltato per infortunio l’ultimo Mondiale, Inzaghi non opterà per un giocatore dalle simili caratteristiche. Spazio dunque ai muscoli di De Jong – perno centrale – e Sulley Muntari, abbinati agli inserimenti di Poli, che ritrova la consueta posizione da mezz’ala. Torres indisponibile, il pubblico del Giuseppe Meazza domani pomeriggio scoprirà Menéz nell’inedito ruolo di finto numero 9. Regista offensiva l’ex giallorosso, ai suoi lati Honda ed El Shaarawy - finalmente abile ed arruolabile dopo tanta pausa ai box -, pronti a monetizzare al massimo gli spazi creati dal francese. Cambia la guida tecnica, ma per Pazzini sembrano ancora chiuse le porte dell’undici titolari. Stavolta a frenare il bomber di Pescia, non convocato, è un guaio muscolare. Panchina per Rami, Essien, Saponara ed il baby fenomeno Mastour.

PROBABILE FORMAZIONE – Milan (4-3-3) Diego Lopez; Abate, Alex, Bonera, Armero; Poli, De Jong, Muntari; Honda, Menez, El Shaarawy. A disp. Abbiati, Agazzi, Zaccardo, Rami, Zapata, Albertazzi, Cristante, Essien, Saponara, Mastour, Niang. All. F.Inzaghi