La Lazio saluta: ciaociaria! Keita e Djordjevic schienano il Frosinone

Pubblicato il 5/10 alle ore 19:58
05.10.2015 07:00 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
La Lazio saluta: ciaociaria! Keita e Djordjevic schienano il Frosinone

ROMA - ll Frosinone ci ha provato a fare lo sgambetto alla Lazio. Ma niente. Gli uomini di Pioli soffrono e vincono. Perché se tifi i colori biancocelesti, conosci la tua pena. Da casa, dagli spalti, si esulta sempre con il cuore in mano. Un grande gol di Keita sblocca la gara a dieci dal termine. Djordjevic nei minuti di recupero finalizza il raddoppio. Contro i ciociari non è stata gara facile. L’innesto dello spagnolo a trenta minuti dal termine è stata la mossa giusta che ha distrutto il castello di Stellone. Che con i suoi uomini ha provato a difendere fino alla fine. Poi il muro è crollato. Alla sosta la Lazio ci arriva con una convinzione: Keita è l’uomo in più di questa squadra.

LE FORMAZIONI - Pioli torna indietro. Riecco il 4-3-3 al posto del 4-2-3-1 delle ultime uscite. Marchetti in porta. Nella parte centrale della difesa le scelte sono obbligate: con Mauricio e de Vrij fuori, ci sono Hoedt e Gentiletti. Sulle fasce Basta e ancora Lulic, rinato nel ruolo di terzino sinistro. Biglia fa il geometra, aiutato dalla grinta e dai piedi buoni di Cataldi e Parolo. In avanti ci sono Felipe Anderson, Kishna e Djordjevic. Candreva e Keita in panchina. Stellone vara uno scolastico 4-4-2. Occhio solo davanti: Paganini, Dionisi e Ciofani promettono battaglia da una settimana.

PRIMO TEMPO - La Lazio parte con la marcia inserita. Lulic, Kishna, Basta e Felipe Anderson hanno il turbo sempre su on. Il volante Biglia guida alla perfezione. Ecco che al settimo arriva il primo brivido per Leali. Palla vagante in area e botta violenta di Lulic di poco alta. I biancocelesti spingono: angolo di Kishna, tagliato come sempre, pericoloso come da tradizione sulla testa di Gentiletti. Colpo dell’argentino che esce di un niente. Passano i minuti, esce il Frosinone. Pavlovic su punizione spaventa Marchetti che devia in angolo. I ciociari mettono i piedi in avanti ma anche le mani. Paganini salta con il braccio alto e colpisce il portiere biancoceleste sullo zigomo. Si rialza come Rambo dopo uno scontro con un vietcong. Cerotto e si riparte. Pioli si sbraccia: vuole i suoi aggressivi e compatti. C’è velocità e pressing, ma dopo venti minuti ancora 0-0. Possesso palla super a favore della Lazio, ma le occasioni da rete scarseggiano. Solo con Kishna si rivede un’occasione per il vantaggio. Tocco di punta dell’olandese che esce di un soffio alla destra di Leali. Marchetti chiede il cambio, ecco Berisha, incoraggiato dagli applausi dalla Curva Nord. Gli uomini di Stellone dietro sono abbottonati più di un gilet a doppio petto. Gli ultimi minuti del primo tempo sono soporiferi. Solo Biglia cerca di suonare la carica, il migliore dei suoi. C’è ancora il tempo per una staffilata di Kishna con il suo mancino e un colpo di testa di Parolo. Ma nulla di fatto. Dopo quattro minuti di recupero, tutti negli spogliatoi sul risultato di 0-0.

SECONDO TEMPO - Pioli ha già consumato un cambio per l’infortunio di Marchetti. Stellone conferma gli undici iniziali. E fa bene. Perché Dionisi va subito vicino al vantaggio in apertura di secondo tempo. Salta Hoedt con facilità e calcia violentemente in porta. Berisha attento con il piede mette in angolo. Che spavento! La curva ospite del Frosinone si infiamma di nuovo. L’Olimpico è una bolgia. Il calcio anni '80 del Frosinone sfocia nell’aggressività e nel temperamento. Dionisi prova a fare il guerriero con Biglia. L’arbitro Di Bello ammonisce entrambi. Basta si tiene la spalla, sente dolore e resiste solo per poco. Al sessantesimo dalla panchina ecco Konko al posto del serbo e Keita che rileva Kishna. Ma dov’è la Lazio? Soddimo ricorda ai biancocelesti che sul prato si fa sul serio. Tiro violento e palla deviata in angolo da Berisha. Sul corner Blanchard colpisce la traversa, con il portiere albanese a metà strada. Sugli spalti si consumano sigarette a volontà perché la Lazio non vince e il Frosinone spaventa. Venti minuti per invertire la rotta e riscavalcare la Roma in classifica. È Rosi, l’ex giallorosso, a salvare sulla linea dopo una conclusione di Parolo in mischia. Pioli non sa che fare, tranne che urlare alle sue spalle di aprire l’infermeria: c’è Lulic che passeggia in campo con i cambi esauriti. Allora Parolo va a fare il terzino, Senad fa la boa a centrocampo. A dieci minuti dalla fine c’è solo una tattica: palla al ragazzino, Keita, che ne ha più di tutti. Uno due in area con Cataldi e Djordjevic e tiro del numero 14: il pallone tocca il palo e gonfia la rete. Esplode la Curva Nord, Keita si va a prendere l’abbraccio dei tifosi. I ciociari ci provano fino all’ultimo, Parolo è vicino al raddoppio. Che matura a tempo quasi scaduto. Contropiede velocissimo di SuperKeita, scarico su Felipe Anderson che calcia in porta, palla ribattuta da Leali e piattone al volo di Djordjevic. Tutto sistemato, tutto come da copione. La Lazio soffre ma vince.