Mendicino, oltre la paura: "Sono più forte di prima! Io e Tuia uniti come alla Lazio..."

20.11.2014 08:59 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
Mendicino, oltre la paura: "Sono più forte di prima! Io e Tuia uniti come alla Lazio..."
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© foto di @Dario Fico/TuttoSalernitana.com

La voglia di ricominciare, nonostante la paura, dopo un infortunio che ha tenuto con il fiato sospeso un intero stadio. Ettore Mendicino, ex biancoceleste ora in forza alla Salernitana, si è messo alle spalle il duro colpo subito alla testa lo scorso 2 novembre a Matera, con la conseguente perdita di conoscenza. Dopo due settimane di convalescenza, il fantasista granata è tornato a calcare manto verde con i propri compagni:E sono più forte di prima! – le sue parole alla Gazzetta dello Sportil calcio è la mia vita e l’emozione che provo quando tocco il pallone non si può spiegare a parole”. In quegli attimi di paura si era parlato anche di arresto cardiaco, ma l’ex laziale ha voluto precisare: “Non ho avuto alcun arresto cardiaco, come invece riportato erroneamente da alcuni siti e tv dopo l’incidente, cosa che ha fatto sembrare l’incidente molto più grave. Mi è stato fatto un massaggio cardiaco è vero ed è stato anche usato un defibrillatore, ma poi ho saputo dai medici che non ce n’era bisogno. Ho perso i sensi dopo il colpo alla testa, il corpo si è irrigidito e ho avuto una crisi epilettica dovuta alla lieve soffusione (macchia di sangue, ndr), come emerso poi nella tac”. Superato la paura, Ettore riavvolge il nastro ripensando a quei momenti: “C’era un calcio di punizione laterale, mi sono guardato con Tuia per scambiare la posizione e sorprendere la loro difesa. Dopodiché mi sono risvegliato in ambulanza. Ma il dispiacere più grande è che si sia sparsa la voce di un arresto cardiaco. Tutti si sono spaventati: i miei genitori, i miei amici, i miei compagni. Ho visto in video Tuia piangere disperato. Io e Ale siamo più che compagni di squadra, siamo cresciuti insieme alla Lazio e siamo ancora qui, uniti come fratelli”. Tanti i messaggi di pronta guarigione provenienti da tutta la penisola: Mi hanno scritto anche i tifosi del Matera e di altre squadre. Questa immensa partecipazione e dimostrazione di affetto mi ha inorgoglito. E ringrazio De Franco (il primo a soccorrerlo, ndr), Bernardi e i ragazzi del Matera che sono venuti a trovarmi in ospedale”. Sguardo ora al futuro, con il solito orgoglio che lo ha sempre contraddistinto, in barba ad una carriera falcidiata da numerosi infortuni: “Conosco benissimo il sapore del ritorno. E anche stavolta sarà emozionante. Ma voglio farlo a modo mio, con un gol da dedicare alla mia famiglia e alla Salernitana. Questa squadra e questa città meritano la B”.