Pioli non arretra, sarà ancora una Lazio d'attacco

02.09.2014 08:19 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Pioli non arretra, sarà ancora una Lazio d'attacco
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Pioli non cambia, la sua Lazio continuerà a giocare a viso aperto contro tutti. Calcio propositivo, linea difensiva alta, velocità e rapidità nel recupero del pallone a centrocampo: questi gli ingredienti preferiti dell'ex tecnico del Bologna. C'è ancora tanto lavoro da fare, la sconfitta contro il Milan ha messo in mostra un cantiere ancora aperto. Non è stato l’avversario a determinare l’atteggiamento, ma una scelta precisa di campo. La Lazio, come riporta l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, aveva giocato esattamente nello stesso modo tutte le amichevoli estive, da Lisbona ai test tedeschi con Amburgo e Hannover, per finire con il Latina a Ferragosto. Di buono resta l'ultima mezz'ora di gioco: si ripartirà da lì, dal pressing forsennato e dalle sei occasioni nitide da gol. L’analisi del tecnico emiliano nel post-partita è stata lucida, ci sono degli errori da correggere e serve del tempo per completare il processo di trasformazione di una squadra abituata da anni a chiudersi e ripartire. L'esatto contrario di quanto accaduto domenica a San Siro, con la Lazio raccolta in trenta metri con la linea difensiva alta e il Milan andato in vantaggio grazie a un contropiede. I biancocelesti sono mancati sulle seconde palle, non sono stati cattivi e rapidi a centrocampo nel recupero, concedendo le ripartenze al Diavolo. Pioli avrà modo di analizzare i difetti della sua creatura durante la sosta. Il tempo lo aiuterà, favorendo la crescita di condizione di alcuni giocatori. De Vrji ha steccato l’esordio un po’ per sue responsabilità, un po’ perché al suo fianco ha bisogno di un centrale veloce, non di Cana e nemmeno di Gentiletti, un altro difensore forte fisicamente ma macchinoso nei movimenti. L’olandese - riporta Il Messaggero - è un dominante dell’area ma, in mare aperto, rischia figuracce, come è accaduto in occasione del gol che ha sbloccato l’incontro. C’era attesa anche per Parolo, però la prima verifica è stata negativa. Forse, più che di un centrocampista dalle caratteristiche di Parolo, la squadra aveva bisogno del sostituto di Hernanes. In avanti Djordjevic non ha la classe di Klose, che deve ritrovare la condizione, ma tornerà utile perché si muove tanto e si batte. Se i nuovi non hanno brillato, i veterani si sono adeguati, tranne un paio di eccezioni. La squadra ha difficoltà nello sviluppo della manovra, forse gli interpreti del centrocampo a 3 non sono quelli ideali. Lulic, ad esempio, schierato da mezzala, non riconosce l’orizzonte ed è enucleato dal gioco. E’ bravo sulla fascia, un incursore, non un elemento al quale affidare il pallone per costruire. E Biglia in regia non ha le idee oppure i lanci in verticale di Ledesma, il cui vero erede sembra Cataldi, ancora in attesa di esordio. Pioli ha sottolineato la carenza nell’ultimo passaggio e può darsi che abbia intenzione di recuperare Mauri nel blocco dei titolari. Quesiti tanti, certezze poche. Ma la strada è tracciata.