Tavecchio: "La mia alleanza con Lotito imposta dal sistema"
Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, spiega ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, le sue alleanze durante il periodo pre elettorale con Lotito e Macalli: “Io gestivo serenamente la Lega Dilettanti, che ho portato da zero a cento milioni di patrimonio. Quando mi hanno chiesto di candidarmi, calciatori e allenatori avevano già scelto Albertini. Io avevo il blocco dei dilettanti che era pari al 34%, dovevo allearmi con qualcun altro per essere eletto, e chi era rimasto? Il problema è la legge Melandri, che ha assegnato alle Leghe il 68% dei consensi. E’ il sistema che mi ha imposto questo matrimonio”. Successivamente spiega il suo ‘distacco’ dal presidente della Lazio: “Veramente l’ho fatto fin dall’inizio. Volevano che gli assegnassi la vice presidenza vicaria della FIGC, e mi sono opposto. Poi dopo la telefonata con Iodice, sono stato io a togliergli la delega alle riforme del calcio”. Poi sulla questione della deroga alla clausola compromissoria: “Ribadisco che, in quel caso, trattandosi di una denuncia per calunnia, Lotito non aveva alcun bisogno dell’autorizzazione del sottoscritto”.