FOCUS - Un anno e mezzo di Lensen: il 2016 del modello olandese e i primi frutti della cantera

Pubblicato ieri alle 19
01.01.2017 07:25 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Un anno e mezzo di Lensen: il 2016 del modello olandese e i primi frutti della cantera

Si chiude un altro anno ricco di impegni per il Settore giovanile della Lazio. Ed è tempo di dedicarsi alla difficile operazione di tracciare un rapido bilancio di quanto visto in questi dodici mesi. Un percorso iniziato in realtà tempo prima. Esattamente nell’estate del 2015, quando Joop Lensen assume ufficialmente l’incarico di prendere l'eredità del Generale Coletta, stravolgendo completamente il modo di fare calcio a livello giovanile. È una rottura col passato che fa parlare e discutere. Non potrebbe essere altrimenti, la storia è ricca di esempi: ogni percorso verso la modernità porta con sé innovatori e tradizionalisti. Quello del guru olandese è un modello internazionale, una realtà opposta a quella di chi l’aveva preceduto. Come in ogni rivoluzione che si rispetti, è possibile allora individuare punti positivi e altri meno. In questo approfondimento abbiamo provato a riassumerli attraverso un punto di vista generale.

INFINITA ACADEMY - Non potevamo iniziare da qui. Se Lensen arriva a guidare le giovanili biancocelesti è attraverso un percorso, tutt’altro che concluso, iniziato il lontano 26 maggio 2014. Non una data qualsiasi, ma il giorno in cui Claudio Lotitò presentò quello che sarebbe dovuto diventare il futuro fiore all’occhiello della Lazio. Un’academy modello Ajax dove far crescere e seguire da vicino i campioni del domani. Un progetto ambizioso per allargare il centro sportivo di Formello, creando anche una foresteria e una scuola dove abbinare studio e sport. A capo proprio quell’istruttore cresciuto sotto gli insegnamenti di Rinus Michels e Louis Van Gaal. Di progressi in realtà da quel giorno non se sono stati fatti poi moltissimi. Tra un estenuante iter burocratico, di cui non entreremo nei dettagli, e progetti definitivi mai consegnati al comune, l’attesa si è prolungata negli anni. Come ammesso dal mago olandese in una recente intervista a "La Gazzetta Regionale", a breve potrebbero vedersi però i primi risultati: “Stiamo ultimando i lavori per due nuovi campi all'interno di Formello. Qui giocheranno le squadre Under 17, Under 16 e Under 15, tutte a stretto contatto con la Primavera e soprattutto la prima squadra. Per Febbraio - Marzo, saranno finalmente pronti”. Un piccolo passo verso la creazione di “un polo unico che raccolga l'eccellenza del settore giovanile” e permetta di riunire le varie categorie in un unico centro, evitando di disperderle in strutture non all’altezza come il ‘Melli’ o il ‘Gentili’.

NUOVA FILOSOFIA, RISULTATI ANCORA DELUDENTI - La nuova era del calcio giovanile biancoceleste porta con sé una filosofia internazionale. Una chiara organizzazione a livello di ruoli e compiti (almeno in teoria), unita a un confronto costante tra tecnici. A fare da collante una nuova impostazione tattica, sintetizzata dalle tre parole inglesi: aggressive, attractive e attacking. Un calcio aggressivo, votato al pressing per cercare di riconquistare subito il pallone. Fondamentale la gestione del possesso e i movimenti a creare spazi. Un gioco gradevole e offensivo con l’obiettivo di dominare l’avversario. Il tutto in un impianto di gioco sull’impronta della prima squadra e comune a tutte le categorie. Una rigidità tattica talvolta motivo di scontro con gli stessi allenatori. Identità da forgiare attraverso il lavoro settimanale e con un’impostazione che inizi dalla Scuola calcio. Obiettivo dichiarato è preparare i giocatori per il salto nel professionismo. In quest’ottica vanno inseriti gli allenamenti specifici dei ragazzi e soprattutto l’opportunità di giocare sotto età, crescendo e assumendosi maggiori responsabilità. I risultati vengono messi praticamente da parte, la parola chiave è mentalità. I piazzamenti in classifica non possono lasciare però indifferenti. Se le categorie regionali e provinciali hanno occupato quasi sempre le prime posizioni, quelle nazionali viaggiano costantemente nelle zone centrali. Eccezion fatta per l’Under 15 nella passata stagione, almeno fino al crollo nella trasferta di Palermo. Anche quest’anno i vari cambi a livello di guide tecniche non hanno portato ancora i loro frutti. E, specie dopo l’inserimento nei gironi settentrionali, le formazioni biancocelesti stanno mostrando ancora il gap con altre realtà. Pochi progressi dunque sotto questo punto di vista, dopo che in estate gli scarsi risultati avevano portato addirittura Lotito a mettere in discussione la figura di Lensen.

SCOUTING E TALENTI ITALIANI - A proposito d’organizzazione, il tema è stato al centro della polemica scoppiata in estate dopo un’intervista dell’ex tecnico dell’Under 17 ai nostri microfoni. Un botta e risposta con al centro la gestione del club biancoceleste. Effettivamente caotica in alcuni frangenti, su tutte la fase successiva alla promozione in prima squadra di Simone Inzaghi con la poco chiara direzione a tre della Primavera tra lo stesso Santoni, Lensen e Cerasaro. Merita invece un plauso la rete di scouting istituita sul territorio. Tante partite visionate, anche a livello dilettantistico, per scovare nuovi talenti. Una soluzione in controtendenza col passato, quando la selezione avveniva dal basso tra i tanti gruppi. Investimenti di certo non paragonabili ad altre realtà professionistiche, ma comunque un buon passo in avanti per assicurarsi i migliori giocatori in circolazione e recuperare un po’ di appeal. Molti ragazzi, in un’ottica futura, vengono provati anche durante l’anno per collaudare al meglio le formazioni in vista della stagione successiva. I talenti italiani allora non mancano. A partire dalla Primavera. Rossi è un fuori quota da mandare ormai a fare esperienza. I vari Portanova (addirittura un 2000), Miceli, Rezzi o Spizzichino si sono dimostrati pronti. Nell’Under 17 capitan Paglia guida i compagni, Armini (fuori quota) è diventato un punto fermo della Nazionale di Zoratto e uno degli elementi più interessanti. Buone individualità anche per l’Under 16 del portiere Cirillo, utilizzato anche dalla prima squadra in qualche amichevole a Formello, di Petricca, De Angelis, Picchi e Del Mastro. Chiudono i vari Cesaroni, grande acquisto dell’estate biancoceleste, Franco e Furlanetto, nel giro azzurro dell’Under 15. I prodotti futuri del nuovo modello olandese a tinte biancocelesti.