PRIMAVERA - I sacrifici del giovane Petro: senza sosta alla rincorsa di un sogno

14.03.2016 16:00 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
PRIMAVERA - I sacrifici del giovane Petro: senza sosta alla rincorsa di un sogno

Contro l’Ascoli ha fatto il suo esordio da titolare con la Primavera. Anche se Denis Petro la sua prima volta se la immaginava in modo differente. Lazio sotto di tre reti e sostituzione dopo 38 minuti. Ma sarebbe ingiusto attribuire le colpe solo al classe ’99. Inzaghi infatti a fine partita non esita a difenderlo: “Non mi pento di aver schierato Petro titolare, è uscito ma non era lui il colpevole. Anzi, i compagni più anziani di lui stavano facendo peggio”. Neanche il difensore slovacco tra l’altro si aspettava alla vigilia di poter scendere in campo. Dopo aver disputato la prima gara del ‘Città di Arco’ con l’Under 17 di Santoni, era rientrato a Formello dal Trentino venerdì pomeriggio, saltando anche la rifinitura. Non proprio il presupposto migliore per una prestazione ideale. Ma qual è la storia recente del giovane arrivato dalla lontana Slovacchia? Ripercorriamo brevemente gli ultimi mesi di uno dei nuovi volti della formazione biancoceleste.

SENZA SOSTA - Lo avevamo accolto all’aeroporto di Fiumicino lo scorso 3 settembre. Il Partizán Bardejov la squadra di provenienza, lo Zemplín Michalovce la società dov’era in prestito. Al suo seguito il padre, pronto a seguirlo in questa nuova avventura. Dalla piccola Bardejov (450 kilometri a est di Bratislava) alla caotica Roma con un cassetto pieno di sogni. Non solo: dentro tanta umiltà e sacrificio. “La differenza tra una persona di successo e gli altri non è una mancanza di forza, non una mancanza di conoscenza, piuttosto una mancanza di volontà”, scriveva di recente sui propri social network. Ebbene, quella a Denis Petro non manca di certo. Per problemi di tesseramento, prima di poter calcare il terreno di gioco, ha dovuto aspettare la fine di gennaio. Un’agonia lunga 150 giorni, pagata anche con l’assenza nelle convocazioni della propria Nazionale. E pensare che Petro aveva già esordito con l’Under 17 dopo essere entrato nel giro delle varie selezioni giovanili. Nella trasferta di Cesena ecco però una maglia da titolare, grande gioia e l’inizio di un percorso praticamente senza sosta. Il 17enne dell’Est non si ferma più: titolare fisso con Santoni, sempre convocato da Inzaghi. I due se lo ‘litigano’, il ragazzo è costretto agli straordinari. Sacrifici enormi: il sabato con la Primavera, la domenica con i pari età. Anche se la squadra è già partita per la trasferta, Petro si imbarca da solo e raggiunge i propri compagni. Testimonianza di quanto la società sia decisa a puntare su di lui. Neanche a Pioli sarà passato inosservato, in Primavera è l’unico ’99 e su di lui si baserà la difesa del prossimo anno.

RIPOSO FORZATO - Un adolescente con ritmi da professionista. Gestirlo in modo differente magari potrebbe giovare alla sua formazione, perché dietro al calciatore c'è anche un ragazzo che si deve confrontare con un ambiente del tutto nuovo. E che deve portare a termine gli studi. A metà febbraio il primo volo direzione casa per sostenere degli esami importanti, alla fine di questo mese il prossimo. Retroscena di un 17enne umile, timido, con la testa sulle spalle. Sarà il modo per prendersi una pausa meritata, seppur con la testa sui libri. L’occasione per staccare momentaneamente la spina dai numerosi impegni sportivi e riavvicinarsi ai suoi familiari. Da lui comunque non sentirete mai una lamentela. Si ripete che per diventare il migliore non puoi sottrarti al sacrificio. Perché in fondo non “è una questione di forza né di conoscenza, ma di forza di volontà”.